Trasformare una debolezza in punto di forza: è quello che ha fatto la città di Viterbo, che da tempo era afflitta dal problema delle vetrine in disuso. Negozi del centro storico chiusi e sfitti da molto tempo a causa di una concomitanza di fattori, la pandemia, una cronica mancanza di pianificazione urbanistica delle attività commerciali, la crisi economica.

Ebbene quelle tristissime vetrine chiuse e spente sono state trasformate in una galleria open air per una raffinata collezione di stampe fotografiche che raccontano la Viterbo del passato.

L’iniziativa si chiama Vetrine in mostra, e rappresenta un primo ma significativo passo verso il rilancio economico, residenziale e turistico del centro storico di Viterbo, secondo i piani della nuova amministrazione presieduta dalla sindaca Chiara Frontini.

L’iniziativa punta a migliorare il decoro delle vie del commercio cittadino e, più in generale, degli spazi del centro storico.

Una mostra all’aperto che usa le vetrine come pareti per esporre immagini storiche del centro urbano, con scorci architettonici e personaggi dell’epoca. E così, come per magia, portoni, finestre e vetrine diventano tappe di un itinerario artistico che si snoda per le vie della città.

Vetrine in mostra punta a ristabilire quel legame tra cittadini e centro storico che negli ultimi tempi si era indebolito a causa dell’eccessivo sviluppo di centri commerciali all’esterno del perimetro cittadino. La mostra intende recuperare tutte le suggestioni, i ricordi e il senso di bellezza e di appartenenza che quelle foto d’epoca rievocano.

Le foto sono state tratte dalla collezione privata di Mauro Galeotti, che ha messo a disposizione il suo immenso e prezioso archivio fotografico, memoria di Viterbo. E nella maggior parte dei casi le foto sono state posizionate proprio nei punti della città che quelle foto mostrano: ecco allora che sulla vetrina chiusa di Casa Poscia compare una foto d’epoca che ritrae proprio la stessa casa antica, uno dei più begli esempi di casa dell’artigiano nel medioevo, con la bottega al piano terra e l’abitazione al piano superiore, e la scala esterna, il tipico profferlo, che collega i due ambienti.

Casa Poscia, Viterbo – photo by Vera Risi

Viterbo riscrive così le geometrie del suo centro storico creando connessioni mentali e fisiche: un modo per mettere in collegamento non solo i cittadini e i turisti con la città di Viterbo, ma anche il passato con il presente, in una sorta di ponte ideale tra noi e chi ci ha preceduto camminando su quegli stessi sampietrini su cui camminiamo ancora oggi.

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