Elon Musk è intervenuto in videoconferenza giovedì 23 maggio al VivaTech di Parigi. Il secondo uomo più ricco del mondo ha detto che nel futuro l’essere umano non avrà più bisogno di lavorare. Robot e intelligenza artificiale saranno in grado di svolgere ogni attività necessaria al sostentamento delle persone e all’espletamento di qualsiasi servizio. Per il CEO di Tesla e fondatore di SpaceX e di xAI, a ogni cittadino dovrà essere garantito un universal high income, che si può tradurre con alto reddito universale. Ma il futuro descritto da Elon Musk, senza lavoro, lo vogliamo davvero? Per pensarci su ci rileggiamo Aristotele, Galimberti e la Costituzione Italiana.

La provocazione di Elon Musk

Tra gli ospiti invitati ad intervenire al Vivatech 2024 c’era anche Elon Musk. Il visionario statunitense ha risposto a domande per quasi un’intera ora. Ha parlato di Neuralink, di SpaceX e persino di alieni (ironico o no, dice di esserne uno lui stesso). Quando è il momento di parlare dell’intelligenza artificiale, dei suoi progressi tecnologici e delle sue possibilità, Musk sgancia una sorprendente provocazione. Nel futuro le macchine saranno in grado di fare tutto: l’essere umano non dovrà mai più lavorare.

Elon Musk

Secondo Musk ci sono l’80% di probabilità che nel futuro l’avanzamento dell’intelligenza artificiale permetterà all’uomo di avere tutto quello di cui ha bisogno senza lavorare. Sostiene allora che agli esseri umani, in questo scenario, dovrà essere garantito un alto reddito universale. Al nostro orecchio, la cosa più simile che viene alla mente ascoltandolo è una sorta di reddito di cittadinanza. Un reddito garantito dallo stato ad ogni cittadino. Ma oltre questa deduzione non possiamo spingerci. Elon Musk, dunque, ha molto chiaro il funzionamento d’un mondo dove l’essere umano non ha più bisogno del lavoro: ha già pensato a dei sussidi. Ma fermiamoci un attimo prima. Che cosa è un mondo dove nessuno più lavora?

Mentre mi faccio questa domanda mi siedo a tavola per mangiare una carbonara con il collega attore Rocco Longo. Rocco è anche dottore, filologo per l’esattezza, che ha anche lavorato in barca. Un veneziano dalla pelle salata e la mente pensante. E quando gli dico cosa ha detto Elon Musk sul lavoro, lui mi tira fuori il concetto di eudaimonia. E, mentre inforchetta mezze maniche, mi racconta del lavoro che nel Duecento creò Firenze. Io lo ascolto e poi vado a informarmi.

Da Elon Musk a Aristotele: il lavoro come eudaimonia

Non prendiamoci in giro. Se vi dicessero che domani non dovete lavorare, esultereste. Qui sta il successo delle affermazioni sul lavoro di Elon Musk. Offrono ozio ad una società che vede nel lavoro una costrizione. Ma il lavoro è davvero questo? Se non doveste lavorare mai più per tutta la vita sareste appagati, felici? Questa risposta è decisamente meno intuitiva, perchè il lavoro, fuori dall’essere un fardello faticoso, rappresenta una via per la felicità. Davvero!

Per convincervi cito il filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti, che identifica nella lavoro il concetto aristotelico di eudaimonia. Ma che cos’è? Secondo Aristotele lo scopo della vita è la felicità, e questa si chiama eudaimonia. Eu sta per bene, daimon per demone. Un demone benigno suona a noi strano. Ma demone non è demonio, inteso nel senso cristiano; siamo ancora nell’antica Grecia e con demone si indica un qualcosa che sta dentro alla persona: un nume tutelare che indica la tua strada, ovvero, per noi, la tua vocazione.

Umberto Galimberti intervistato da Luca Mazzucchielli

Per farla chiara e breve: Galimberti spiega che per essere felice l’essere umano deve conoscere il proprio demoneconosci te stesso! – e perseguire la strada che esso gli indica, secondo misura. Riuscendo in questo, si raggiunge l’autodeterminazione del sé. Tutti noi, presto o tardi, abbiamo percepito di avere una propensione, spesso traducibile in lavoro. Qualcuno se ne è accorto, e la coltiva, qualcuno l’ha messa da parte, qualcuno non l’ha ancora trovata. Per carità, oggi, per molte persone, la vocazione e il lavoro sono due cose separate. Ma per essere felici, la propria vocazione va frequentata ogni giorno, e quindi diventare lavoro.

Nello scenario in cui in futuro le persone non avranno più un lavoro da svolgere perché qualsiasi servizio sarà offerto dalle macchine, come segui il tuo demone giornalmente?

L’arte del lavoro: una repubblica fondata su… l’IA?

L’articolo 1 della Costituzione Italiana recita: L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. Amintore Fanfani, durante l’Assemblea Costituente, spiega che con la locuzione fondata sul lavoro si intende l’affermazione del dovere di ogni uomo di corrispondere il massimo contributo alla prosperità comune. Una visione che vede nel lavoro, inteso come sforzo collettivo, l’aggregatore di una comunità. Un concetto che è alla base, non solo del nostro Stato, ma della cultura occidentale. Nel Basso Medioevo in Italia nascono i comuni. Sono città, formalmente sotto l’Impero, che si emancipano perché hanno trovato la propria identità nello sforzo collettivo. Una di queste, Firenze, ha saputo diventare capitale economica e culturale d’Europa.

La Firenze del Duecento deve tutto all’autodeterminazione dei suoi cittadini, che in primis si sono riconosciuti come lavoratori. Le corporazioni delle arti e mestieri fiorentine sono una sorta di antenato delle associazioni di categoria. Sono i baluardi di questa società, che ha fatto del lavoro il principale strumento di riconoscimento identitario, sino a renderlo prerogativa per fare politica. I lavoratori fiorentini escludevano dalla politica quelli che loro chiamavano i magnati, e cioè i cavalieri che vivevano di rendita. Forse il corrispettivo più preciso del cittadino con l’alto reddito universale immaginato da Elon Musk. Un soggetto esiliato a cui, in altri tempi, si sarebbe negata la partecipazione a una comunità.

Se venisse meno il lavoro è chiaro quindi che si toglierebbe la chiave di volta che regge l’arco. Il futuro senza lavoro visto da Elon Musk a questo punto non pare essere così paradisiaco. Il percettore dell’alto reddito universale non fa parte di niente e non sa chi è. È un user senz’anima, che l’unica cosa che può fare con questi soldi, è spenderli. Magari per mettere in moto una nuova macchina.

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