Le fiabe sono quelle cose a cui subito si pensa quando capita di pensare ai libri per bambini e bambine.

Anche per questo le fiabe sono sempre state un po’ per me una spina nel fianco. Quando provo a dire che mi occupo di libri per bambini e bambine di solito la reazione è “AHH, leggi le fiabe!”. No, non leggo fiabe, o almeno non solo quelle.

A questo stereotipo legato alle fiabe si associa, nel tenermi spesso lontana dal parlare della fiaba, il fatto che la fiaba ha delle caratteristiche proprie che più che alla letteratura afferiscono all’antropologia, all’inconscio collettivo, all’oralità, in una parola alla storia dell’umanità che va ben oltre il lavoro letterario.

Detto questo ovviamente dalla fiaba non si può prescindere, tanto più che le statistiche rilevano che i piccoli e le piccole conoscono sempre meno le fiabe e questo sicuramente non è cosa buona perché viene meno la trasmissione di una parte importante del nostro patrimonio culturale che consente ai bambini e alle bambine di elaborare a livello profondo alcuni nodi centrali della crescita.

Certamente si potrebbe discutere del livello di stereotipia della fiaba, soprattutto legata alle figure femminili ecc. ma non lo farò in questo contesto, resto convinta che le fiabe abbiano un loro valore indiscusso e che la loro interpretazione sia la più varia e ampia possibile. Tanto è vero che insieme a studi che additano, appunto, la scorrettezza di genere tipica della fiaba, altre invece esaltano il valore delle figure femminili assolutamente centrali.

A ciascuno la propria valutazione a riguardo, quello che mi interessa qui su Rewriters è proporvi la possibilità di leggere le fiabe in varie forme, diverse per età, gusto e sensibilità.

E quindi partiamo col dare per assodato che la fiaba deve essere proposta nella sua versione originale, non testualmente originale naturalmente – anche perché non sarebbe sempre così semplice individuarla – bensì originale per contenuto, ovvero non edulcorata.

Dunque a partire da qui vediamo alcune versioni di fiabe, tutte illustrate con buona pace di Bettelheim, che età per età ci possono fare incontrare la fiaba nel migliore dei modi estetico-letterari e a seconda dei gusti individuali.

Per i più piccoli impossibile non nominare le bellissime fiabe di Attilio Cassinelli edite da Lapis, in formato quadrato cartonato adatto dagli 0 ai 3-4 anni.

Cappuccetto rosso, Attilio, Lapis

Salendo decisamente con l’età potrebbe essere interessante incrociare la Cenerentola in versione anni 20 illustrata da Roberto Innocenti su testo di Carlo Collodi edito da La Margherita oppure il meraviglioso Cappuccetto rosso moderno con testo di Aaron Frisch, anch’esso edito da La Margherita.

Cappuccetto rosso, Aaron Frisch e Roberto Innocenti, La margherita

Se invece i vostri lettori e lettrici preferiscono l’atmosfera noir o inquietante di certe fiabe allora penserei alla meravigliosa versione di Hansel e Gretel scritta da Neil Gaiman illustrata da Lorenzo Mattotti per Orecchio acerbo.

Preferite invece il tratto ironico ? Allora forse la riscrittura de I vestiti nuovi dell’imperatore o dei Tre porcellini Steven Guarnaccia edito da Corradini potrebbe far per voi!

Tre porcellini, Steven Guarnacca, Corradini

Chiudo con le bellissime raccolte di fiabe di Donzelli che propongono un lavoro di curatela meraviglioso anche per la lingua e la selezione e che vi permetterà di andare in cerca delle fiabe che preferite, l’ultima di queste appena edita è Il mangiafiabe che raccoglie le fiabe italiane che hanno a che fare con il cibo e la magia del mangiare.

Potremmo andare avanti ancora a lungo ma qui mi fermo, spero di aver reso almeno un pochino la ricchezza del panorama estetico-letterario a cui ci si può rivolgere se vogliamo leggere e proporre le fiabe ai nostri bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

E se state pensando alle riscritture al rovescio di memoria rodariana, o alle reinvenzioni postmoderne e spesso esilaranti della fiaba da Shrek in poi avete ragione, meritano tutta l’attenzione possibile ma magari ne parliamo insieme la prossima volta, che dite?

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