(English translation below)
L’Unione dei Teatri d’Europa nasce nel 1990 dagli ideali di Giorgio Strehler e Jack Lang, figure europeiste ed anime politiche che sin dall’inizio capirono il potere dell’arte e della cultura nei combattimenti di giustizia sociale. L’UTE diventa rapidamente una delle organizzazioni teatrali più importanti d’Europa, aprendo porte a corridoi infiniti dove lo scambio tra professionisti e idealisti continua un perpetuo confronto del predefinito.

Il teatro di questa unione europea transnazionale non solo unisce la storia degli stati vicini attraverso una continua rivisitazione della memoria collettiva, ma i loro punti di vista si riflettono nelle creazioni artistiche che provengono dalle esperienze nazionali.

L’UTE fu fondato da tre teatri in Italia, Francia e Spagna che decisero di allearsi per offrire al continente uno scambio interculturale basato su una narrativa storica continentale puntata allo sviluppo e alla collaborazione culturale per battaglie sociali.

Il dialogo culturale attraverso il teatro permette di esprimersi in sintonia, di criticare e rilasciare con corpo e voce oppressioni, speranze di rivoluzione e desideri di diritti sociali. Così, tra paese e paese, ognuno con un sorriso diverso, insieme su un palco, si conversa, finendo nello stringersi la mano sul palco, tralasciando alle spalle ogni conflitto.

I membri europei sono ventisei, da Belgrado a Sofia, a Milano, Roma, Tessalonica e Belgrado per menzionarne alcuni, luoghi di cultura diversa legati da principi unitari.

Questa voce teatrale arriva fino in Palestina, in diversi paesi arabi e in Israele, collaborando con organizzazioni culturali per espandere un’espressione teatrale coinvolgente.

La traduzione di un messaggio espresso al livello nazionale attraverso spettacoli teatrali non può essere che riformulato quando introdotto su un palcoscenico transnazionale.

L’UTE non solo presenta più di 10 000 prestazioni all’anno, ma conduce anche vari progetti riguardanti problematiche politiche contemporanee.

Tutti i giovani talenti interessati possono consultare il sito ufficiale dove si trovano bandi aperti a collaborazioni varie. Nel 2012, UTE si è promosso ambasciatore culturale dalla Commissione Europea, dirigendo un progetto transnazionale sulle diverse forme nelle quali si può manifestare il terrorismo, composto da teatri norvegesi, tedeschi, francesi, israeliani e serbi.

Il dramma di Roberto Zucco,
ispirato a una storia vera

Per consultare il progetto e per avere accesso agli spettacoli aperti al pubblico adesso, consultare il programma ufficiale. Da un punto di vista personale, io consiglio Roberto Zucco, che sarà in scena al Teatro della Città di Praga fino al 27 marzo. Diretto da Attila Vidnyánszky Jr., l’opera racconta la battaglia intima di un uomo non libero ma liberato, che lungo il suo viaggio punta lo sguardo alla luce di un cielo dominato dal Diavolo. Il risultato è un dramma sulla voglia di fuggire dal mondo dei muri, offrendo un’analisi spietata della paura, ma anche una ballata romantica sulla ribellione.

L’Unione dei Teatri d’Europa
e la guerra in Ucraina

Per concludere quest’invito a un dialogo artistico e pacifico transnazionale, sottolineo la posizione dell’UTE rispetto all’attacco russo del popolo ucraino. La rivista UTE rafforza la dichiarazione seguente:

“I teatri dell’Unione dei Teatri Europei non possono restare indifferenti. Esprimono la loro preoccupazione per questa aggressione e avvertono dei pericoli che essa genera. Noi esprimiamo solidarietà e cerchiamo di non capitolare di fronte alle minacce alla cultura e ai valori europei in questo grave momento. È in gioco la sopravvivenza dei valori che ogni teatro si impegna a difendere con tutte le proprie forze. Di fronte alla guerra, agiamo insieme per affermare e proteggere la libertà dell’Europa e dei suoi teatri.”

Pensiamo alle riflessioni recenti del grande regista di teatro Lev Dodin: uomo di 77 anni che si rivolge in una lettera aperta a Putin chiedendogli di fermarsi. Le parole di chi è stato bambino nell’ultima guerra sofferta dal continente europeo, gridano paura e sconforto nell’essere testimone di queste esplosioni come se fosse uno specchio, il cui riflesso ripete unicamente gli errori del secolo scorso.

Questa volta, di nuovo in bilico, come si riscriverà il futuro? Citando le parole di Dodin,

“il nuovo secolo si è rivelato più terribile del ventesimo secolo. Cosa ci resta da fare? Pregare, pentirsi, sperare, implorare, supplicare, protestare, mondare i nostri peccati? Probabilmente tutto quello che non abbiamo fatto prima: amare il prossimo, perdonare gli altri come noi perdoniamo noi stessi, non credere al male e non confondere il male con il bene”.

In giorni di separazione, sangue e speranze stravolte, stiamo in piedi, mano nella mano davanti alle quinte, contro l’invasione russa. Mostriamo solidarietà con parole, canzoni, balli, sorrisi, e teatro.  

ENGLISH VERSION

Until March 27, a drama on the flight from the world at the theater in Prague: for the Union Theaters Europe

The origins of the Union of European Theaters lay in 1990, tying together Giorgio Strehler and Jack Lang’s ideals, two pro-European figures and political souls who from the very beginning understood the power of art and culture in advocating the struggle for social justice. The UTE quickly becomes one of the most important theater organizations in Europe, opening doors onto endless corridors where the exchange between professionals and idealists continues as a perpetual confrontation of the predefined.

The theater of this transnational European union not only unites the history of neighbouring states through a perpetual revisitation of collective memory, their points of view reflected in artistic creations emanating from national experiences – it also militates.

 The UTE was founded by three theaters in Italy, France, and Spain who decided to join forces to offer Europe an intercultural exchange based on a continental historical narrative aimed at the development and cultural collaboration for social battles. Cultural dialogue through theater allows one to express oneself in harmony, to criticize and release oppressions, hope for revolution, desire for social rights with one’s body and voice.

Thus, from town and town, each with a different smile, by standing together on a stage, we converse, delineating words and coming to a halt standing in line, hands held together in front of the side scenes, leaving behind all conflict.

Twenty-six European members compose UTE, from Belgrade to Sofia, to Milan, Rome, Thessaloniki and Belgrade to name a few, places of different cultures connected by unitary principles.

This theatrical voice reaches as far as Palestine, several Arab countries and Israel, collaborating with cultural organizations to expand the idea of an immersive theatrical expression, especially for youth. Indeed, the translation of a message expressed nationally through theatrical performances can only be reformulated when introduced on a transnational stage.

The UTE not only presents more than 10 000 performances per year – it also conducts various projects regarding contemporary political issues. I invite young talents to consult the official website for open calls to various collaborations. In 2012, UTE was promoted as cultural ambassador by the European Commission, directing a transnational project on the different forms in which terrorism can manifest itself, composed of Norwegian, German, French, Israel, and Serbian theaters.

The drama of Roberto Zucco,
inspired by a true story

To consult the project and to have access to shows open to the public now, consult the official program. From a personal point of view, I recommend Roberto Zucco, staged at the Prague City Theater from January 26th to March 27th. Directed by Attila Vidnyánszky Jr., the work tells the intimate battle of a man who is not free but freed, who along his journey looks at the light of a sky dominated by the Devil. The result is a drama about the desire to escape from the world of the walls, bringing a ruthless analysis of fear, but also a romantic ballad about the rebellion.

The Union of Theaters of Europe
and the war in Ukraine

To conclude this invitation to an artistic and peaceful transnational dialogue, I would like to underline the position of the UTE concerning the Russian oppression of the Ukrainian people. UTE magazine reinforces the following statement: 

“The Union of European Theatres expresses its disagreement with the Russian military initiative in Ukraine which threatens the stability of Europe. The theaters of the Union of European Theatres cannot remain indifferent. They express their concern about this aggression and warn about the dangers that it generates. Let us show solidarity and try not to capitulate in the face of the threats to European culture and values at this grave moment. The survival of the values that each theater is committed to defending with all their might is at stake. In the face of war, let us act together to affirm and protect the freedom of Europe and its theaters”.

Let us think of the recent reflections of the great theater director Lev Dodin: a 77-year-old man who addresses Putin in an open letter asking him to stop. The words of those who were children in the last war suffered by the European continent cry out fear and despair in witnessing these explosions as if it were a mirror, the reflection of which only repeats the mistakes of the last century. This time, poised again, how will the future be rewritten? In Dodin’s words,

“the new century has turned out to be more terrible than the twentieth century. What are we left to do? Pray, repent, hope, beg, plead, protest, wash away our sins? Probably everything we have not done before: to love our neighbor, forgive others as we forgive ourselves, do not believe in Evil and do not take Evil for Good”.

In days of separation, blood, and unsettled hopes, we stand hand in hand, on stage, against the Russian invasion. The spectator must stand. Together, we must show solidarity with words, songs, dances, smiles, and theater.

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