(English translation below)
E’ in corso la riforma della Direttiva europea sull’uso sostenibile dei pesticidi, per proteggere la salute degli europei e dell’ambiente in cui vivono. Una consultazione pubblica, disponibile fino al prossimo aprile 2021, chiede il parere delle parti interessate.

La Commissione europea chiede il parere degli europei con una consultazione pubblica lanciata lo scorso gennaio. L’oggetto è la revisione della Direttiva del 2009 sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi che mira a proteggere la salute umana e l’ambiente dai rischi derivanti dall’uso dei pesticidi, prevedendo una loro riduzione attraverso una gestione integrata dei parassiti e il ricorso a prodotti alternativi ai pesticidi di origine chimica.

La Direttiva, che richiede agli Stati membri l’adozione di Piani di Azione nazionali ma anche rigorosi processi di autorizzazione per i prodotti fitosanitari (PPP), indicazioni sui divieti in aree sensibili, norme specifiche su stoccaggio e smaltimento, si è tuttavia dimostrata uno strumento debole e la sua implementazione a livello europeo scarsa e inadeguata.

Alla luce di ciò si è giudicato necessario procedere con una revisione con cui valutare l’efficacia dello strumento nel promuovere un’agricoltura rispettosa del pianeta e che al tempo stesso garante della redditività del settore agricolo. In pratica si tratta di individuare ciò che ha funzionato e cosa no, le ragioni alla base delle inefficienze nell’implementazione e la presenza di eventuali collegamenti con iniziative di settori affini (agricoltura, biodiversità e gestione di rifiuti).

A precedere il lancio dell’attuale consultazione è stata l’analisi dei feedback (oltre 360!) raccolti dal maggio all’agosto 2020 tra rappresentanti di associazioni di categoria, ONG, istituti accademici e cittadini in merito alla proposta di modifica della Direttiva.
Analizzando un campione di 20 risposte di diversi portatori di interesse da vari paesi europei (Italia, Francia, Austria, Belgio, Slovacchia, Spagna) emergono esigenze e proposte correttive chiare e concrete.

Cosa pensano le ONG e il mondo accademico? Gli elementi principali di critica riguardano la limitata applicazione da parte degli Stati membri; i ritardi della Commissione europea nella presentazione delle relazioni sui progressi relativi all’implementazione della stessa; l’inadeguatezza dei programmi di formazione e informazione destinati agli agricoltori.

Quali sono i commenti delle associazioni di categoria? Anch’esse rilevano una scarsa e inadeguata applicazione della Direttiva; l’assenza di indicatori precisi sui rischi rappresentati da alcuni fitofarmaci, una definizione comune di biodiversità; un maggior coinvolgimento degli agricoltori; un approccio preventivo alla comparsa dei parassiti piuttosto che solo un intervento curativo ex post.

E i cittadini? La gran parte è favorevole ad un’agricoltura pulita, all’eliminazione dell’uso dei pesticidi chimici. Altri, opponendosi alla contrapposizione tra agricoltura biologica e convenzionale, chiedono l’applicazione sicura – sulla base di evidenze scientifiche e raccomandazioni di esperti – di prodotti fitosanitari, insostituibili nel contrasto ai patogeni.

Come europei abbiamo il diritto (e l’opportunità) di esprimere il nostro parere, avanzare critiche e suggerimenti su un tema che ci interessa direttamente. Si parla di tutela degli alimenti e dell’ambiente in cui viviamo, è in gioco la nostra salute; come possiamo disinteressarcene?

Il link per partecipare alla consultazione, aperta fino al 12 aprile 2021, è disponibile qui.

ENGLISH VERSION

The EU reviews legislation on pesticides

A reform of the European Directive on the sustainable use of pesticides is underway, to protect the health of Europeans and the environment in which they live. A public consultation, available until April 2021, seeks the views of different stakeholders

The European Commission is seeking the opinion of Europeans with a public consultation launched last January. The subject is the revision of the 2009 Directive on the sustainable use of pesticides which aims to protect human health and the environment from the risks deriving from the use of pesticides by reducing them through integrated management of pests and the use of alternatives to pesticides of chemical origin.

The Directive, which requires Member States to adopt National Action Plans, but also rigorous authorization processes for plant protection products (PPP), indications on prohibitions in “sensitive” areas, specific rules on storage and disposal, has proved to be a weak tool and its implementation at European level has been poor and inadequate so far.

In light of this, it was deemed necessary to proceed with a review with which to assess the effectiveness of the tool in promoting a agriculture that is respectful of the planet and which, at the same time, guarantees the profitability of the agricultural sector. In practice, it is a question of identifying what worked and what did not, the reasons behind the inefficiencies in implementation and the presence of any links with initiatives in similar sectors (agriculture, biodiversity and waste management).

Before the launch of the current consultation was the analysis of the feedback (over 360!) Collected from May to August 2020 between representatives of trade associations, NGOs, academic institutes and citizens on the proposed amendment to the Directive. By analyzing a sample of 20 responses from different stakeholders from various European countries (Italy, France, Austria, Belgium, Slovakia, Spain) clear and concrete needs and corrective proposals have emerged.

What do NGOs and academic institutes think? The main points of criticism concern the limited application by the Member States; the delays of the European Commission in submitting progress reports on its implementation; the inadequacy of training and information programs for farmers.

What are the comments of the trade associations? They too criticize a poor and inadequate application of the Directive; the lack of precise indicators on the risks posed by some pesticides, a common definition of biodiversity; greater involvement of farmers; a preventive approach to parasites rather than just a cure.

And the citizens? Most of them are in favour of a “clean agriculture”, the elimination of the use of chemical pesticides. Others, opposing the contrast between organic and conventional agriculture, ask for the safe application – based on scientific evidence and expert recommendations – of pesticides, which are irreplaceable in contrasting pathogens.

As Europeans we have the right (and the opportunity) to express our opinion, make criticisms and suggestions on an issue that interests us directly. We talk about the protection of food and the environment in which we live, our health is at stake; how can we ignore it?

The link to participate in the consultation, open until April 12, 2021, is available here.

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