È attualmente in corso presso l’Università La Sapienza la seconda edizione del progetto G4greta (Girls for Green Technology Applications), organizzato dall’Università di Roma La Sapienza, grazie all’appoggio di Ernst & Young e alla collaborazione di Regione Lazio, IBM, Mondo Digitale, MindSharing e Generazione Stem.

Il progetto è rivolto alle ragazze delle scuole superiori di Roma e dintorni e mira a fornire un primo approccio all’informatica, per attirare le giovani studentesse verso questo campo di studi, ma soprattutto per cercare di abbattere lo stereotipo che allontana le donne dal mondo dei computer.

G4Greta e la questione ambientale

Per fare questo G4Greta punta su un tema di forte attualità e di grande interesse per le nuove generazioni, la questione ambientale. Durante le lezioni, tenute da esperte ed esperti dei vari settori e da docenti de La Sapienza, le ragazze vengono guidate alla produzione di app green, ossia di applicazioni finalizzate ad arginare e contrastare fenomeni come l’inquinamento e il cambiamento climatico e a responsabilizzare gli utenti all’utilizzo corretto delle risorse e ai temi dell’economia circolare. In questo modo si vuole rivalutare e sottolineare l’aspetto creativo e l’impatto sociale delle tecnologie, spesso sottovalutati. Alla fine del progetto, i teams che avranno creato le migliori app verranno premiati.  

G4Greta mette in luce un aspetto cruciale: l’interdisciplinarità può essere una chiave d’accesso per l’abbattimento degli stereotipi di genere nel campo dell’informatica, uno strumento per modificare l’autopercezione delle ragazze in relazione al mondo della tecnologia.

Fin da bambine, infatti, le donne sono soggette al pregiudizio secondo il quale l’informatica non sarebbe una cosa da donne, un’idea che si radica fortemente grazie alla propagazione di linguaggio e discorsi stereotipati sui media e spesso anche in famiglia e a scuola. Le ragazze subiscono insomma fin dalla tenera età la pressione di un’aspettativa sociale che le allontana dalla scelta delle carriere nel settore ICT (Information and Communication Techonology).

È stato dimostrato che per intervenire contro la formazione di questa autopercezione negativa, bisognerebbe agire in età più giovane, alle scuole elementari; allo stesso tempo, però, non possiamo abbandonare le attuali generazioni di adolescenti e lasciare che continuino a sentirsi inadeguate verso un settore così importante nel mondo di oggi, un settore dove si muovono molti soldi e che contribuisce in maniera decisiva alla modellazione del nostro futuro.

La strategia Greedy, l’interdisciplinalità, le competenze tecniche

Bisogna intervenire subito con interventi e progetti indirizzati alle ragazze che frequentano attualmente le scuole superiori. Per questo motivo G4Greta utilizza una strategia che abbiamo definito Greedy, che punta sull’interdisciplinarietà e sull’integrazione delle cosiddette hard skills, ossia le competenze tecniche, alle soft skills, le competenze che aiutano le persone a inserirsi in un contesto lavorativo. Tra queste ultime ci sono ad esempio la capacità di lavorare in gruppo, l’abilità di parlare in pubblico, il problem solving, la gestione della competizione. Vari studi hanno dimostrato che le ragazze hanno meno opportunità per sviluppare tali capacità rispetto ai ragazzi, e per questo motivo è ancora più importante che le soft skills siano parte integrante di progetti come G4Greta.

Sul sito del progetto sono disponibili le informazioni relative alla passata edizione (finanziata da La Sapienza e Regione Lazio-Lazio Innova), che si è conclusa a maggio nella cornice green dell’Orto Botanico di Roma con la premiazione dei team vincitori. Il sito riporta varie testimonianze, come le interviste alle vincitrici, e fornisce una serie di materiali utili a chi voglia approcciarsi anche per la prima volta all’informatica e al mondo delle tecnologie green. Si può inoltre seguire l’esperienza delle ragazze di G4Greta attraverso i canali social Instagram, Linkedin e TikTok.

G4Greta non è il primo progetto che cerca di attirare le ragazze nell’informatica. Nel corso degli anni molte iniziative di questo tipo sono state portate avanti, a volte con eccellenti strategie e un buon successo; tuttavia, la tendenza non è stata invertita, le ragazze che si iscrivono ai corsi universitari in ICT sono ancora troppo poche. Bisogna allora cercare di capire il vero impatto di queste esperienze e provare a creare un modello di intervento condiviso.

G4Greta ha anche questo obiettivo, che si concretizza in un progetto di follow-up mirato a seguire le ragazze dopo la fine dell’esperienza e monitorare il loro percorso di studi e le loro scelte. Alla fine della prima edizione è stato sottoposto alle studentesse un questionario per capire il cambiamento nell’autopercezione rispetto alle proprie capacità informatiche e all’acquisizione delle soft skill. I risultati del questionario saranno a breve pubblicati, ma possiamo anticipare che l’interdisciplinarità e le soft skills si confermano come elementi utili per affrontare lo stereotipo. La fase di valutazione post-progetto è necessaria per capire l’efficacia e apportare eventualmente modifiche, con lo scopo a lungo termine di proporre un quadro metodologico e un modello di azione sperimentato con risultati documentati, un modello che potrà essere proposto su larga scala e dunque, si spera, raggiungere finalmente dei risultati consistenti per invertire la tendenza e avere più ragazze nei corsi universitari ICT.

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