Nato a Modica il 12 Aprile 1971, Giuseppe Colombo, secondo di tre figli, crede di essere nato pittore… ma non aveva tutti i torti.

Caro Maestro com’è avvenuta questo amore per la pittura?
Senza ombra di dubbio io ci sono nato, mi ricordo a scuola media disegnavo per me e i miei compagni, gli insegnanti mi dicevano sempre che avevo attitudini particolari, da quel momento in poi ho sempre approfondito. Successivamente mi sono scritto all’istituto d’arte di Comiso, perché a Modica non c’era, quindi con grandi sacrifici, e problemi ad arrivare in orario a scuola era quasi impossibile, mio padre mi portava a Ragusa perché non c’erano autobus diretti da lì prendevo il mezzo che si dirigeva per Comiso”. 

L’indirizzo che aveva scelto all’istituto d’arte di Comiso era indirizzo pittorico?
“Purtroppo non c’era l’indirizzo pittorico, tra i vari rami tra, architettura, ceramica, oreficeria, io scelsi architettura e arredamento; ho fatto solo tre anni a Comiso, ho concluso gli studi all’istituto d’arte di Urbino perché desideravo fare incisione e grafica ne ero appassionatissimo”.

Hai un artista di riferimento? Un maestro a cui ti sei ispirato?
“Io ho sempre amato dipingere e disegnare, crescendo col tempo mi sono appassionato alla Storia dell’arte, amo tutti i periodi storici, da Giotto ai giorni nostri. I Critici d’arte che hanno osservato alcune delle mie opere sembrerebbero somigliare ad Andrea Mantegna, fondamentalmente io sono un pittore plastico, cosa indica? Un pittore che crea i volumi, quindi molto disegno, le linee sono molto scandite, se osservi i miei quadri sembrerebbero quelli della tradizione Toscana. Questa è la mia indicazione stilistica”.
 

Chi ti piace dei pittori di oggi?
“Uno dei pittori che mi piace è il nostro Guccione che purtroppo è scomparso Lucian Freud che è un Inglese scomparso qualche anno fa che faceva una pittura molto realistica, anche molto forte, nudi, immagini scabrose, esso era nipote del famosissimo Sigmund Freud, poi un altro artista è Antonio Lopez Garcia lo spagnolo ancora vivente questi sono gli artisti che adoro. Il mio sogno era fare l’artista e volevo che si realizzasse a tutti i costi, io desideravo fare la vita dell’artista, quindi conoscere se stesso attraverso l’arte. Io non sapevo cosa dovevo dipingere, lo volevo scoprire, quindi volevo scoprire il mio rapporto col mondo come era realmente”.

Osservando le tue opere vedo che hai un bel rapporto con l’esterno, perché i tuoi quadri sembrerebbero sereni, belli, luminosi, o mi sbaglio?
Nunzio Massimo Nifosì non so se lo conosci è il regista che ha realizzato il docu film su Piero Guccione mi ha ricordato questo aneddoto: nel 1999 la mia prima mostra personale la presentò Piero Guccione, guarda cosa dissero… “…Sono un sughero gettato nell’acqua che si lascia trasportare dalla corrente. Mi consegno alla pittura senza chiedermi cosa sia. “Così si esprimeva il vecchio Renoir quasi al termine della sua vita di grande pittore. Meno che mai, oggi, viene da chiedersi cosa essa sia. Esiste però un DNA della “Pittura” Ostinato e “invincibile, si direbbe, che continua a tramandarsi da una generazione all’altra”.

Già nei dintorni, o solo nell’ambito della Sicilia orientale, fra giovani e giovanissimi si possono contare numerosi e sicuri talenti; Giuseppe Colombo è certamente uno di questi che ora arriva alla ribalta con i suoi pochi, piccoli, ma gioiosi quadri: gioiosi non perché allegri, ma perché ci danno gioia rivelandoci ancora una volta l’inconfondibile, felice presenza del mistero della pittura.

Ecco cosa esprimono i miei quadri! 

Hai qualche rimpianto nella tua vita?
Forse l’unico rimpiatto è quello di non aver vissuto all’estero, si ho fatto tantissimi viaggi, ho un bagaglio culturale immenso, ma aver vissuto un anno a Parigi, o a Londra o New York mi sarebbe piaciuto. Potrebbe succedere adesso, chi lo sa…ma di fatto questo è l’unico rimpianto che ho”.

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