Il fumetto su Jules Verne e il giro del mondo al di là del Metaverso
Un fumetto che reinterpreta per immagini le vicende del romanzo di Jules Verne diventa una lente per osservare il nostro di viaggiare attraverso il web.
Un fumetto che reinterpreta per immagini le vicende del romanzo di Jules Verne diventa una lente per osservare il nostro di viaggiare attraverso il web.
I romanzi vengono collocati in epoche ben definite perché permettono al lettore di viaggiare con mezzi di trasporto conosciuti e allo stesso tempo fantastici e proiettati in un futuro ancora distante, così Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne a fumetti non appare così diverso dal nostro modo di viaggiare, solo che nella nostra epoca, abbandonati i classici mezzi di trasporto, abbiamo deciso di compiere dei viaggi all’interno di tutto quel mondo che è il web, ma in modo particolare i social media e anche il Metaverso.
L’autore Loïc Dauvillier, insieme alla disegnatrice Aude Soleilhac, crea un originale adattamento letterario di questo classico della letteratura che racconta uno dei viaggi più celebri al mondo.
Qui si parla di rivoluzioni: da una parte quella industriale e dall’altra quella di contenuti e linguaggi, che si spostano a velocità incredibili offrendo contenuti dirompenti che avvolgono le azioni comunicative andando dalla politica al semplice cittadino che vuole manifestare il suo dissenso su una notizia dei media.
Il contesto storico in cui Jules Verne si muove è quello caratterizzato dalla Rivoluzione industriale che provocherà cambiamenti notevoli dal punto di vista economico e sociale del XIX secolo, tanto da creare un modello industriale difficile da imitare per gli altri Paesi europei.
Un processo di trasformazione in cui la manifattura di ogni tipo si impone come elemento centrale di un sistema economico che vede l’Inghilterra avanzare, soprattutto perché intuisce che attraverso la tecnologia si può cambiare la concezione della produzione dei beni di consumo, mezzi di trasporto e circolazione delle merci.
Ci troviamo a Londra, 2 ottobre 1872. Phileas Fogg è un uomo riservato e con abitudini regolari, abituato a svolgere sempre le stesse azioni, quando un articolo apparso sul Daily Telegraph, il quale diffonde la notizia che c’è stata una rapina alla Banca d’Inghilterra, annuncia che, attraverso la nuova linea ferroviaria che porta India, è ora possibile viaggiare intorno al mondo in 80 giorni.
Un premio e un viaggio intorno al mondo attraverso tutti i mezzi di trasporto appare come un’esaltazione dei progressi dell’età moderna nel settore dei trasporti e delle comunicazioni.
Nella prima metà dell’Ottocento la stampa dei periodici e dei libri conosce un forte sviluppo: si moltiplicano i giornali e le riviste, che incominciano a circolare non solo per un pubblico ristretto ma riescono a raggiungere molti più lettori grazie alla diffusione dell’istruzione e dell’urbanizzazione.
Lo scenario che si prospetta non è solo collegato allo scambio delle merci ma soprattutto alla libera circolazione delle idee, quello che nel nostro tempo potrebbe essere definito con il concetto di opinione pubblica: un grande numero di cittadini che indirizzano il loro interesse su questioni di carattere collettivo discutendo e facendo un’analisi critica sulle vicende della classe politica.
La libertà di stampa diventa un punto centrale del costituzionalismo europeo che produce la nascita di una nuova figura che possiamo identificare in quella dell’intellettuale, con l’affiancamento di un concetto politico fondamentale rappresentato dall’idea di Nazione. Facendo un salto in avanti ci troviamo nella situazione in cui i social media hanno attuato un processo rivoluzionario come nell’Ottocento accadeva in Europa.
La loro caratteristica principale è l’orizzontalità della creazione e diffusione dei contenuti contrapponendosi a quella classica che caratterizza i mass media.
Nei social media tutti i soggetti sono al medesimo livello grazie al modo di fare comunicazione: creare, condividere contenuti generati dagli utenti attraverso l’uso di piattaforme Web-Based.
Così ci troviamo a viaggiare, a nostra insaputa, in un mondo che non conosceremo mai sentendoci diversi ma allo stesso tempo uguali al personaggio creato da Jules Verne che, insieme a Passepartout, cercherà di prendere la ferrovia in India non ancora terminata e l’unico mezzo sarà usare il dorso di elefante per arrivare a Calcutta e proseguire verso New York.
Un libro che ti fa letteralmente girare il mondo, ma allo stesso tempo sviluppa un’insana curiosità verso l’altro e il viaggio, perché anche in era di metaverso non potremo mai conoscere tutto o almeno non quanto il nostro sguardo in viaggi realmente avvenuti.
Così conosciamo tutto attraverso l’infinito mondo che è il web, i social media, ma non perdiamo la voglia di viaggiare come i protagonisti di questo romanzo.