Denso, per i temi affrontati. Impegnato, per le riflessioni ancorate alla contingenza dei tempi che viviamo. Coinvolgente, perché è un evento collettivo, un fatto che interessa una comunità intera, una città in ogni suo luogo

Tutto questo e molto altro è Futuro Fantastico (II movimento), Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne, ultimo atto della 50esima edizione di Santarcangelo 2050, in scena dall’8 al 18 luglio. 

Da 50 anni, Santarcangelo in Romagna è chiamato, a partecipare alla realizzazione del festival più longevo d’Italia. E sì, perché, dal 1971, quando ancora si chiamava Festival Internazionale del Teatro in Piazza, ha sempre invaso di arte le piazze e le vie, abitando i luoghi del territorio e tornando così all’idea originale di teatro. Un linguaggio che nasce dalla collettività per lì tornarvi. In un moto circolare. Che è vita, infinito, perfezione. E che ora, 50 anni dopo, diventa un Futuro Fantastico.

Un evento visionario e straordinario

Così Santarcangelo 2050, Futuro Fantastico non è semplicemente una rassegna di performance di artisti provenienti da ogni parte del mondo, ma è un evento che irrompe nella vita delle persone, che coinvolge lo spazio della città, un vortice artistico in cui si rielabora la relazione tra natura, cultura e socialità.

Dall’8 al 18 luglio, in questo comune romagnolo avviene un incontro necessario e vivifico fatto di riflessioni politiche, sociali, artistiche espresse attraverso il teatro, la musica, il cinema, la letteratura e ogni forma di comunicazione.

Visionario. Eccezionale. Suggestivamente insolito. Un evento straordinario per diversi motivi. Perché ricorre il suo 50° anniversario. Perché la direzione artistica è stata affidata a Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande di Motus. Perché è il festival della pandemia. Perché si è nutrito di un tempo sospeso, di lunghi momenti di assenza e di attesa dello spettacolo dal vivo, della necessità di creare spazi altri per esprimersi.

Così è diventato un evento dalla programmazione mutante, lungo 12 mesi. Iniziato l’estate 2020, tra compromessi e restrizioni, scorre lungo l’inverno 2021 con l’atto Winters is coming, una rassegna per gruppi emergenti, o meglio, come dichiarato da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande,

un Festival di emergenze, concepite come nuove apparizioni”.

Arriviamo così a luglio 2021, tra chiusure e riaperture, paure e dubbi ma tanta, troppa voglia di vita. E arriviamo all’ultimo atto di questo festival memorabile. Futuro Fantastico (II movimento), Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne sarà ovunque. In ogni piazza, via, edificio dismesso, scuola, parco. E ci saranno artisti provenienti da ogni parte del mondo. Con le loro istanze, le loro urgenze, le loro domande. Pronti a condividerle, comunicando paure, speranze, rivincite.

Un festival mutaforme

La chiave di tutto è proprio quell’aggettivo: mutaforme. Mutaforme è la proposta del festival, perché capace di adeguarsi e costruirsi sopra le macerie di un lockdown estraniante. Mutaforme, perché queste 11 intense giornate saranno in continua transizione. Mutaforme, perché è un evento con un eccezionale “potere trasformativo per chi lo vive, lo cura e anche vi partecipa” (Motus). 

Ma quest’aggettivo dà anche il senso di ciò che vedremo a Santarcangelo. Dai miti greci a Ovidio, da Kafka al contemporaneo Eugenides, l’immaginario è costellato di storie affascinanti che raccontano di esseri considerati, agli occhi dei cosiddetti normali, come abomini, mostri o come individui con un dono magnifico. Portatori di una socialità altra, non appartengono a un branco, ma sono liberi e indipendenti. E in continua evoluzione.

Ed è proprio questo concetto che sta alla base dell’ispirazione del festival. Immaginari intrisi di trasformazioni, cambiamenti, ribellioni. Libertà. Volontà di essere quello che si vuole. Come si vuole.

Futuro Fantastico, Santarcangelo 2050
Va – Bene Elikem Fiatsi _ouTcasT_2018

Ecco così la performance digitale di Va-Bene Elikem Fiatsi (cranizisT artisT), artista ghanese transgender che con Gray – healings – Grey – bodies esamina il concetto di inbetweeness e pone all’attenzione di tutti noi il durissimo stigma sessuale presente nel continente africano. Oppure, nella stessa sezione tematica, Bestiari Fantastici, in cui saranno presenti artisti dal Sud America, Africa e Asia, troveremo la taiwanese Betty Apple con l’azione live inedita IT ME – ITME – TIME (Travel), in cui una splendida cyborg guarda verso un futuro fantastico dove un altro mondo è possibile, un mondo dove tutte le barriere sono abbattute.

Ancora, incontreremo l’artista cilena Manuela Infante che, in collaborazione con Michael De Cock presenterà Metamorphoses, richiamando così proprio Ovidio. Rifletteremo sul problema ambientale con la coreografa messicana Amanda Piña e il suo Climatic Dances e con MADRE di Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Stefano Ricci e Daniele Roccato.

Nella sezione Interzone, avrà spazio l’intersezione di codici diversi come, ad esempio, Terzo Reich, installazione filmica di Romeo Castellucci puntellata dai movimenti della danzatrice Gloria Dorlinguzzo con musiche di Scott Gibbons. Potremo assistere al primo studio ULTRAFICCIÓN nr. 1 / Fracciones de tiempo di El Conde de Torrefiel, un esercizio visivo e poetico che trasforma le convenzioni in artefatti mostruosi. Tra le sorprendenti altre proposte, all’interno di questo settore, troveremo anche un omaggio a Fellini con Sovraimpressioni di Deflorian / Tagliarini in collaborazione con il cineasta Jacopo Quadri.

Futuro Fantastico, Santarcangelo 2050
AlexiaSarantopuolou_Emilio©Daniele Fona

Con il capitolo Begin Anywhere, lo sguardo si dirige verso le nuove generazioni, quelle che, causa pandemia, non hanno potuto presentare le loro creazioni. Ora sarà il momento di mettere in scena ciò che si sarebbe dovuto vedere a dicembre 2020. Ecco allora Io non sono nessuno di Emila Verginelli, oppure Emilio di Alexia Sarantopoulou con Ondina Quadri ispirato al testo di J.J. Rousseau, in cui si immagina uno stato di natura presociale felice, dove tutti sono uguali e autosufficienti. Ed è all’interno di questo mondo utopico che la performer si trasforma e trasforma idee, contenuti, forme.

Un altro breve cenno alla sezione Nuove Alleanze, dove vedremo esprimersi processi di partecipazione con coinvolgimento diretto di cittadini e comunità. Incontreremo così Luigi De Angelis / Fanny e AlexanderGiorgina Pi / Bluemotion e Defa / Cristiano De Fabritiis con il loro Grand Bois in collaborazione con Tempo Reale nell’ambito Create to Connect – Create to Impact. Il 9 luglio, dai tetti e dalle terrazze del centro di Santarcangelo, saremmo avvolti dai travolgenti suoni di un rito sciamanico realizzato da una ventina di musicisti e percussionisti provenienti anche dalla comunità di emigrati africani presente nel territorio.

Per concludere questa carrellata degli eventi previsti, tra i Progetti Speciali  troveremo HTBT How To Be Together, un progetto di formazione e ricerca che consiste nella realizzazione di un villaggio temporaneo ecosostenibile a cura di Chiara Organtini, progettato da AMA | Matteo Ascani e realizzato grazie a maestranze locali; mentre, la sezione H24 (accaventiquattro) avrà il compito di celebrare i 50 anni di Santarcangelo Festival.

Impossibile poter rendere chiara una programmazione così vasta e articolata, ricca di spunti, innovazioni, riflessioni, urgenze contemporanee e necessità di far sentire la propria voce. A proprio modo. Con i propri mezzi. Con l’unico scopo di farsi sentire. Di far pensare. Di colorare 11 giorni di arte, tolleranza, inclusione. Cultura. Sperando che questi giorni possano diventare 365 moltiplicati per il futuro. Fantastico.

Per tutti i dettagli sul Festival, biglietti e programmazione.

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