Il 23 Aprile 2024 presso il Teatro Elfo Puccini di Milano è in programma una giornata dedicata a Nanni Svampa, ce ne parla sua storica collaboratrice, Nucci Ferrari.

Per chi non avesse mai conosciuto Nanni Svampa ce lo riassuma in poche righe.
Nanni Svampa, grande artista in ogni cosa che ha fatto. Perché era pignolo? Di più: era ipercritico con sé stesso. Per questo ha fatto bene tutto quello che ha avuto voglia di fare: l’attore a teatro, il goliardico mentre era all’Università, il satirico e l’umorista con i Gufi, il cantastorie della canzone popolare, le ricerche sulla tradizione e i riti contadini, l’attore cinematografico, il traduttore anzi il ‘traspositore’ della canzoni di Georges Brassens in milanese e poi in italiano, i libri che ha scritto (ben 8), l’autore di molte canzoni sia del repertorio dei I Gufi sia per i suoi récitals, il cabarettista.

Quali aspetti del suo lavoro saranno celebrati e come?
Tutti gli aspetti citati non saranno celebrati ma  analizzati, approfonditi, studiati per mettere in luce  le sfaccettature, la poliedricità e soprattutto l’attualità della sua opera. 

I relatori della “Svampeide” edizione 2024

Chi sono i relatori e perché sono stati scelti?
Ognuno è stato scelto per le proprie specifiche competenze: Mirella Conenna, francesista, linguista, è la più importante conoscitrice di Brassens dopo Svampa. E’ stata negli ultimi due anni a casa-Svampa e ha ordinato e riordinato l’immenso archivio lasciato da Svampa trovando appunti, inediti di traduzione, avvicinandosi così profondamente al metodo di Svampa che non era la semplice traduzione bensì la trasposizione vera e propria del testo di Brassens dalla sua Parigi alla Milano di Svampa periferie comprese. Per questo Brassens diceva che a Milano aveva un ‘co-fratello’ non un traduttore.

Michele Sancisi è il biografo ufficiale di Nanni avendo scritto recentemente Il Mondo di Nanni Svampa’ Vita morte e miracoli di un cantastorie – Sagoma Editore. Sancisi parlerà degli aspetti ‘fuori dal palco’ dell’opera di Svampa: i personaggi del cinema, degli sceneggiati tv, dei documentari che Svampa aveva girato nelle valli lombarde alla ricerca degli antichi carnevali, i libri…

Oreglio, beh, Flavio Oreglio da cabarettista parlerà del modus di Svampa di fare cabaret: fra jazz, Gufi, humor e satira. Oreglio è un profondo conoscitore del genere cabaret: ha fondato l’Archivio Storico del Cabaret trovando e raggruppando cimeli, libri, foto, quadri, e storie.

Enrico de Angelis è un critico musicale, già direttore artistico del Club Tenco, uno storico della canzone: per questo lui approfondirà Svampa autore delle sue canzoni.

Pietro Bianchi, è di Bellinzona. E’ anche lui  come Svampa uno studioso e un ricercatore delle tradizioni musicali di tutti il SubAlpino Canton Ticino compreso. Ecco perché sarà lui a parlare della profonda ricerca fatta da Svampa sulle tradizioni popolari, il folk lombardo, i riti contadini.

Ovviamente non può mancare Lino Patruno co-fondatore dei Gufi, continuatore con Svampa degli spettacoli teatrali, prima che le strade si separassero per seguire le rispettive passioni: folk e tradizione e Milano per Svampa, jazz e swing per Patruno.

Esistono eredi artistici di Svampa e chi sono?
Più che eredi, esistono gli ‘svampiani’ ovvero artisti che portano in scena il repertorio di Svampa e quindi ne sono i continuatori. Molti saranno in sala per partecipare al pomeriggio dei ricordi.

Facciamo un cenno anche alla laurea che ha inventato…
La Laurea Humoris Causa: un progetto incompiuto; ci sono nel mondo dello spettacolo tanti artisti che sono laureati in qualcosa che non praticano. Anche Svampa era laureato alla Bocconi in Economia e Commercio ma, appunto, faceva tutt’altro. La sua idea è stata insignire  quegli artisti, appunto laureati, che si esprimono invece nel campo dell’umorismo, della Laurea Humoris, facendo loro ritirare simbolicamente la laurea vera, tanto non la usano! 

Tutto qui? Certo che no: il conferimento deve avvenire dentro una vera Università che accoglie lo spirito dell’iniziativa; il laureando si deve raccontare come in un salotto parlando delle sue scelte iniziali di universitario, della sua ‘sopraggiunta’ carriera artistica, facendo anche vedere, con video del suo archivio, spezzoni magari degli albori della carriera o di eventi eclatanti, e poi facendo una sorta di ‘tesina’, ovvero un momento di show per mostrare che la Laurea Humoris Causa se la merita davvero. E’ tutto un gioco naturalmente, un modo esclusivo e brillante di fare un evento unico.

Non solo: la colonna sonora dell’evento deve essere sorretta da una band di laureati che davvero praticano ciò per cui hanno studiato e suonano invece per hobby. Nel 2022 l’Associazione Nanni Svampa ha realizzato la prima edizione: Università Bocconi, Aula Magna. Laureando e poi laureato Cristiano Militello (Scienze Politiche), la band: Mnogaja Leta Quartet; fil rouge del conferimento Flavio Oreglio e gli aforismi di Svampa; garante della scelta del laureando Enrico Intra. Un successo! Prossima edizione in fase di preparazione. Il laureando è già stato scelto ma… non si dice.

Cosa fa l’associazione “Nanni Svampa”

A coordinare e gestire tutti gli eventi Nucci Ferrari, collaboratrice storica di Svampa e della sua Ganiwell srl e co-fondatrice con la famiglia Svampa dell’Associazione omonima. Ferrari è stata anche l’anima dei precedenti eventi realizzati dall’Associazione: dalla prima grande kermesse-tributo che si è svolta al Piccolo Teatro, a sei mesi dalla scomparsa avvenuta il 26 agosto 2017, alla quale parteciparono Lino Patruno, Roberto Brivio, Franca Mazzola, Enzo Iacchetti, Raul Cremona, Flavio Oreglio, Alberto Patrucco, Umberto Faini, i DuPerdu e Luca Maciacchini.

Al concerto-spettacolo partecipatissimo dell’Estate sforzesca 2021 dedicato a Svampa e Brivio Inseparabili come i binari del tram, con Oreglio, Alberto Patrucco, i Gotturni storico gruppo di Verona che rifà i Gufi.  Alla realizzazione di uno dei progetti incompiuti di Nanni Svampa, il conferimento di Lauree Humoris Causa ad artisti già laureati in qualche cosa che però non praticano. Fino alla Svampeide, appunto, di cui cura l’intera organizzazione e, come per tutti gli altri, la regìa.

Condividi: