Insegnanti, siete pront* a dare un microfono ai vostr* student*?
Il 21 ottobre, un webinar sullo “scambio di storie” di Narrative 4, per sviluppare in classe comprensione reciproca, inclusività, empatia.
Il 21 ottobre, un webinar sullo “scambio di storie” di Narrative 4, per sviluppare in classe comprensione reciproca, inclusività, empatia.
Narrative 4, di cui ho parlato in queste pagine grazie un’intervista al celebre scrittore Colum McCann – che l’ha cofondata dieci anni fa e fatta crescere in Europa, Americhe, Africa e Asia – muove i suoi passi anche in Italia. Un’occasione per conoscere questo metodo è un webinar, organizzato dagli insegnanti di lingue del CRT di Bergamo.
Gratuito, il 21 ottobre prossimo, conterà sulla presenza, da New York dove vive, di Valerie Striar, danzatrice e coreografa, membro importante del team di artist* di Narrative 4 (di cui fa parte ad esempio anche Sting).
Gli scrittori e le scrittrici hanno una fiducia sconfinata nel potere delle storie, non a caso questa idea è di uno scrittore.
Il cuore del processo di Narrative 4, che verrà illustrato dalla Striar, è lo scambio di storie. A coppie, studenti e studentesse si raccontano una loro storia personale, ascoltando a turno. Poi, un ragazzo o una ragazza assume la storia dell’altr* come propria, ripetendola in prima persona davanti al gruppo dei compagn*. Assume cioè pienamente la storia dell’altr* – mettendola in scena con l’uso del pronome io.
Gli scrittori e le scrittrici hanno una fiducia sconfinata nel potere delle storie, quindi non a caso questa idea è venuta fuori nel mezzo della discussione di un gruppo di scrittor*. Tutt* abbiamo esperienza, quando siamo immersi nella lettura di un romanzo, della capacità di vivere la vita di personaggi anche molto lontani apparentemente da noi, e sentire insieme a loro apprensione, gioia, sofferenza. O almeno, comprendere i loro sentimenti.
Se un ragazzo o una ragazza riesce a mettersi nei panni del suo compagno o della sua compagna, in una scuola caratterizzata da bullismo e differenze sociali ed etnico-culturali, si crea un clima migliore.
Se un ragazzo o una ragazza riesce a mettersi nei panni del su* compagn*, in una scuola sempre più caratterizzata da bullismo e differenze sociali ed etnico-culturali, i conflitti si sciolgono nella comprensione reciproca e si crea un clima migliore in classe. Diversi studi, fra cui quello dell’Università di Yale o dell’Università di Chicago, dimostrano che, in quelle scuole americane dove, con il supporto di Narrative 4, si è portato avanti, durante tutto l’anno, un programma di scambio di storie personali, sono aumentati il profitto degli studenti e delle studentesse e, più in generale, i loro successi dentro e fuori l’aula scolastica.
Ricerche delle università di Yale e di Chicago hanno dimostrato
l’aumento di profitto degli studenti e delle studentesse.
Sinora in Italia si sono svolti altri eventi Narrative 4, pochi episodi isolati ma significativi. Per esempio quelli che si sono tenuti, a Milano e in Brianza, così come in Val Seriana, grazie fra l’altro a due docenti, Anna Perroni della scuola elementare Gasparri di Milano, e Alexandra Gambacorta dell’Università americana Marquette. In particolare, Anna Perroni ha lavorato su una classe di bambini e bambine di 10 anni che contava 19 stranieri su 21, fra cui filippin*, cinesi, peruvian*, albanesi, indian* (in tutto 14 Paesi), che durante la riunione hanno tirato fuori le loro piccole storie di vittime silenziose di bullismo o di carico di troppe responsabilità in famiglia, materiali e morali.
Altri eventi si sono tenuti a Roma, alla John Cabot University, dove Samba Haruna Baldeh, gambiano, è riuscito a mettere in atto scambio di storie fra studenti e studentesse e insegnanti italian* e rifugiat* provenienti dall’Africa Occidentale, Gambia, Senegal, Nigeria e Sierra Leone.
Altre iniziative ci auguriamo possano partire dai centri immigrati, dalle associazioni che hanno contatti con le carceri, da biblioteche e librerie che siano anche centri culturali.
Altre iniziative ci auguriamo possano partire dai centri immigrati, dalle associazioni che hanno contatti con le carceri, da biblioteche e librerie che siano anche centri culturali.
E che un numero sempre più folto di volontar* possa iniziare a svolgerli in lingua italiana, anziché come adesso prevalentemente in inglese, in modo da coinvolgere un gruppo sempre più ampio di persone.
1 Comment
Ringrazio Gabriella Ambrosio per aver condiviso le informazioni e lo spirito del prossimo evento organizzato dal CRTDrils Lingue di Bergamo, che offre attività di formazione e aggiornamento per docenti di ogni ordine e grado di scuola da oltre trenta anni. La proposta di Narrative4 rispecchia pienamente l’intento di avvicinare i docenti a proposte sempre nuove e stimolanti, dalle forti possibilità di ricaduta educativa.