Heena Baek è un’autrice di albi illustrati straordinari, il suo stile di illustrazione con la plastilina e la sua capacità di costruire la narrazione ci permettono di entrare nella storia in modo empatico e forse, in tutti i suoi libri però, forse, in Io sono un cane, di più!

Io sono un cane di Heena Baek, appunto, edito da Terre di mezzo con la traduzione di Dalila Immacolata Bruno, non è un albo particolarmente recente e non forse nemmeno il suo più noto, è tuttavia quello della Baek che io amo di più… probabilmente perché il protagonista è un cane, non posso negare che questo per me è un elemento affettivo importante, e perché questo è il primo libro che a parer mio riesce così fortemente a entrare nel punto di vista canino.

Ma andiamo con ordine.

“Io sono un cane”, il protagonosta Biglia

Biglia è il nostro cane protagonista, lo conosciamo già in copertina, è lui che racconta in prima persona la sua storia, la sua famiglia umana, il suo amore spassionato per Dong-Dong, il bambino della famiglia umana, e soprattutto Biglia ci racconta come si sente quando sta da solo e la sua incontenibile felicità quando vede Dong-Dong.

Detto così sembrerebbe una cosa abbastanza comune, ma guardate un po’ che illustrazioni riesce a creare la Baek e ditemi se non vi sentite travolti da Biglia come se foste all’interno delle pagine.

Questa non è solo la storia di un cane, ce ne sono tante di storie di cani, la maggior parte francamente insignificanti, questa è la storia di Biglia raccontata in una maniera mai vista prima con un’originalità di stile che stacca Io sono un cane dalla massa di libri.

Storia, testo e immagine

Dunque è vero, lo ammetto, ho scelto Io sono un cane e lo adoro anche perché adoro Biglia, e tuttavia è evidente che se questo libro è così bello, e se, in quanto tale, l’ho scelto come libro da proporvi oggi, è per come la Baek è riuscita a raccontare straordinariamente questa storia, tra testo e immagine!

La forma dunque prima di tutto? Direi proprio di sì!

La forma del libro, ovviamente, ovvero il suo valore estetico letterario, mica del cane!

Quello, il cane, va bene sempre e comunque e con qualunque forma e qualsiasi storia abbia da raccontarci con la coda, la lingua e gli occhi!

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