Un istante, e ci si trova a Parigi, 10 Impasse Saint-Claude, alla mostra ‘Restons Unis : Sous le Soleil Exactement’/ ‘Restiamo uniti : esattamente sotto al sole’, progetto di arte contemporanea di 26 gallerie parigine unite. Un attimo dopo, eccoci a Berlino, al Ravensburg Kunstmuseum, passeggiando tra le opere della sempre esaltante Sophie Calle nella sua mostra ‘Was Bleibt’/ ‘Che cosa rimane’. Attraverso la piattaforma di arte contemporanea PERROTIN, diventata più attiva che mai in questi ultimi tempi, il viaggio telematico diventa un’innovazione per il cittadino europeo bloccato a casa. Fondata nel 1990 dall’artista e gallerista parigino Emmanuel Perrotin, su questa piattaforma la curiosità dell’individuo europeo è travolta in un viaggio senza fine, in cui la destinazione successiva è solo a un click distante. Offrendo arte contemporanea di tutti generi e proveniente da tutto il mondo, in questo spazio di atmosfera europea, non solo l’artista riesce a rendere un ritratto del suo lavoro online, ma coinvolge pure il pubblico nella scoperta della diversità artistica che si trova intorno, davanti ai suoi occhi, ed oltre i confini nazionali.

Con Perrotin, nel viewing salon l’avventura si sparge per tutta Europa per poi continuare anche verso destinazioni più cosmopolite come New York o Hong Kong, dove il lettore può diventare partecipe delle bellezze artistiche del mondo, sentirsene parte e visitarle con le sue proprie tempistiche. Questo progetto gioca un ruolo sempre più grande nel motivare un sentimento di mescolanza, nell’incontrare la cultura dell’altro attraverso l’arte e, in questo caso particolare, l’arte contemporanea. Tutto ciò, in tempi in cui di mostre all’estero non se ne possono frequentare molte.

Un’opportunità unica per avere uno sguardo d’insieme sull’arte contemporanea europea, in cui l’individuo può sedersi in poltrona e godere lo spettacolo, osservando il vissuto artistico di altre nazioni, la prospettiva di altri artisti e coltivando la voglia di viaggiare, sviluppando il desiderio di sentirsi parte di questo mondo e d’incontrare il nuovo, il diverso, a cui sa di appartenere ma che, non potendo agire fisicamente, per ora incontra virtualmente, soddisfacendo la curiosità.

Fluttuando tra quadri, installazioni, sculture, visual art e molto ancora, in poco tempo il tragitto su Perrotin raggiunge nuovi continenti – Africa e America – dove una prospettiva in più, mescolando culture diverse, rende chiaro come tutte siano intrecciate le une con le altre. Il tutto spaziando tra opere uniche, come il lavoro di Kapwani Kiwanga, artista franco-canadese che dopo un soggiorno in Senegal crea installazioni di fiori usati in diversi momenti importanti durante l’indipendenza di paesi Africani. Navigando nel sito si ritrovano anche soggetti importanti della loro epoca, come Eddie Martinez e Georges Tony Stoll. La varietà di lavori sull’astratto da questo ultimo fotografo, rende possibile il sogno di un futuro più fantasticato e immaginario, in cui un pubblico europeo, di tutto il mondo, interagisce con uno sguardo unito. Attraverso un’approccio come l’arte, linguaggio universale, c’è la possibilità di conoscere e interagire con il nostro vicino europeo, oppure con lo straniero d’oltre mare.

PERROTIN offre un’opportunità unica di viaggio e scambio, creando un sentimento di inclusione grazie al conforto del mondo multimediale. Chi ha paura di uscire di casa, chi non si sente a suo agio quando nelle gallerie è nudo di fronte allo sguardo giudicante di altri, dietro lo schermo si ritrova compiaciuto e tranquillo. La visita di Perrotin non lascerà disillusione nel lettore interessato, anzi, dirigerà la sua curiosità ancora più lontano di prima, dando luce a uno spazio nuovo e innovativo, verso l’altro. Dopo tutto, le nostre radici sono intersecate per natura, siamo tutti figli di questo mondo, apriamo gli occhi e muoviamo il dito. L’incontro reale potrà presto essere vicino, ma nel frattempo frequentiamo la nostra Europa come possiamo.

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