Alice Urciuolo, La verità che ci riguarda, Edizioni 66thand2nd.

Nei legami affettivi e nelle relazioni amorose, come è noto, la questione della dipendenza è centrale. All’inizio è quasi un obiettivo da raggiungere per consegnarsi completamente nelle mani del proprio partner.

Un affidarsi perché qualcuno accolga le nostre debolezze senza che nessuno le possa sfruttare a proprio favore, oppure una sorta di armatura che ci permette di celebrare un atto di fede che ci rende sicuri nel cammino verso il futuro.

In questo quadro non è tanto, e non è solo, la relazione tra partner a fornire un punto di riferimento, ma soprattutto la relazione genitoriale, fondamento di tutte le altre.

Per questo motivo è molto interessante lo studio che ci propone Alice Urciuolo in un libro tutto letterario e tutto narrato, senza cedimenti a improbabili sociologismi, in cui si racconta della relazione tra una donna, Angelica, e sua figlia quindicenne, di nome Milena.

L’ambientazione è quella della provincia italiana (ci troviamo in Ciociaria, non molto lontano da Roma) che sembra offrire alla giovane e assai promettente scrittrice le opportunità migliori per animare figure di uomini e donne senza qualità che seppur trattati con attenzione e delicatezza, sono lo specchio di una decadenza preoccupante. Ma la verità che queste persone ci trasmettono è una verità di fronte alla quale non possiamo chinare lo sguardo o voltarci da altra parte.

Infatti, il titolo del libro pubblicato da 66thand2nd è La verità che ci riguarda (pp 264, euro 18.00). Perché ci riguarda? Perché tutti noi possiamo cadere nei tranelli emotivi della manipolazione di persone senza scrupoli che ci attraggono perché, all’inizio, sembrano offrire un porto sicuro dove trovare rifugio.

Nell’occasione che ci è offerta dal libro, in un minuscolo paese in montagna, Roccanuova, si afferma un culto religioso senza storia e senza memoria, la Chiesa della verità. Il leader della comunità di fedeli è Tiziano Valentini, ex impiegato di banca e padre di famiglia. In molti gli attribuiscono il potere di fare miracoli. In realtà è un lestofante.

Come ci si libera da questa minaccia? Come si fa a rimanere integre e vivere senza cadere nella trappola in cui è già caduta la madre? Ci si allontana, ma senza fuggire. All’età di 21 anni Milena si trasferisce a Roma.

Qui si apre un nuovo sipario che mostra l’abilità di narratrice di Alice Urciuolo e, al tempo stesso conclude un percorso circolare sul tema della fiducia e della manipolazione.

Milena, dopo qualche mese di permanenza nella capitale, incontra Emanuele, l’uomo che crede essere l’amore della sua vita…

Senza anticipare nulla del finale, il libro ci parla dell’importanza delle scelte, dei sentimenti e delle libertà che ciacuno ha diritto di prendersi.

Condividi: