L’UNESCO ha scelto il 21 marzo come la Giornata Mondiale della Poesia per sostenere la diversità linguistica attraverso l’espressione poetica e aumentare l’opportunità di ascoltare le lingue a rischio di estinzione.

La poesia per quanto ci possa sembrare strano è una forma d’arte che: attraverso l’accostamento della scelta di parole a diverse forme metriche, crea un componimento che si articola in versi.

Poesia e musicalità

Il significato semantico è strettamente legato ai suoni e per questo così vicino alla musica, che oltre a essere una forma d’arte attraverso i suoi componimenti di testo può essere accostata alla poesia per la sua musicalità.

La poesia è nata prima della scrittura: le prime forme di poesia erano orali, come l’antichissimo canto dei contadini e i racconti dei cantastorie. Considerata come un’attività mentale, perché può insegnare all’uomo a non appartenersi completamente diminuendo quella distanza che esisteva tra azione e sogno.

La lingua nella poesia come il testo nella musica ha un significato duplice: come vettore di significati ma anche di suoni e, per questo è sempre molto difficile tradurre una poesia in una lingua diversa da quella originale, ma quando accade si perde sempre qualche pezzo della sua bellezza finale.

La poesia è una prerogativa maschile o strettamente femminile?

La produzione femminile è meno vasta rispetto a quella maschile nonostante le donne nella storia hanno sempre svolto un’attività di grafomane incallite, delle volte anche solo per avere uno spazio dove depositare i propri pensieri, affidandosi alla scrittura per rime .

Ma la poesia è anche maschile e nel nostro tempo trova spazio in un autore come Davide Rocco Colacrai che a due anni dal suo precedente lavoro esce con D come Davide. Storie di Plurali al singolare edito da Edizione Le Mezzelane .

Un volume di 26 poesie dai riferimenti più svariati: persone, eventi storici senza tralasciare i personaggi pubblici.

Tutto sembra concatenato come in una linea perfetta di immagini che riproducendo dei suoni acquistano più valore onomatopeico quando ci sono delle citazioni che vanno da Lucio Dalla a Vasco Rossi, per ricordarci che pur essendo dei plurali che interpretano le rime del mondo e degli avvenimenti, siamo dei singoli negli sguardi verso la nostra interiorità.

Consideriamo la percezione degli esseri umani come se si trattasse di un orchestra dove ognuno di noi possedesse uno strumento che all’inizio è senza spartito, così ricerchiamo una sinfonia attraverso le nostre esperienze di vita e gli incontri con altri musicisti: nessuno conosce l’altro ma attraverso le arti possiamo diventare dei plurali, staccandoci completamente dalla definizione di singolo, uno continuando a restare personaggi di questa esistenza.

Senza dimenticare che la poesia è anche oscurità del linguaggio stesso che produce e la disarmonica musicalità ottenuta proprio per effetto di dissonanze.

Sono proprio queste dissonanze che dovrebbero essere un punto di forza per ritrovarci , anche quando in modo paradossale, siamo portati a creare lunghe distanze come accade tra gli stessi poeti o semplicemente nelle vicende personali. Crediamo che la poesia sia necessariamente quella dei poeti maggiori senza tener conto che sono i contemporanei a creare una vita nuova, un periodo nuovo per raccontare il nostro tempo.

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