Legge Brambilla: adesso gli animali hanno dei diritti
Giovedì 29 maggio il Senato ha approvato la nuova legge Brambilla, che rivoluziona il sistema penale in materia di tutela animali. Due libri sulla tutela animale.

Giovedì 29 maggio il Senato ha approvato la nuova legge Brambilla, che rivoluziona il sistema penale in materia di tutela animali. Due libri sulla tutela animale.

Con l’approvazione della legge Brambilla, per la prima volta in Italia, il Codice Penale riconosce gli animali come soggetti destinatari di diritti, non più semplici oggetti. Una riforma che va ad introdurre pene più severe per chi commette atti di maltrattamento animali, combattimenti tra animali o traffico di cuccioli.
La prima firmataria e la principale proponente del disegno di legge è stata proprio Maria Vittoria Brambilla, come lo si evince dal nome, che lo aveva presentato alla Camera il 13 ottobre del 2022. La deputata ha poi dichiarato l’enorme orgoglio provato davanti alle telecamere:
“Sono molto orgogliosa perché l’Italia aspettava questa legge da 21 anni. Noi rendiamo giustizia agli animali e dedico a loro questa vittoria“.
Michela Vittoria Brambilla dopo l’approvazione della legge Brambilla
Con la nuova legge, l’uccisione di animali è punita con reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da 5.000 a 30.000 euro; se il fatto avviene con sevizie, la pena aumenta fino a 4 anni di carcere e multa fino a 60.000 euro. Cambia anche il reato di maltrattamento animale che prevede ora fino a 2 anni di reclusione e una sanzione pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro; non sono più previsti sconti con pene pecuniarie alternative.
Rivoluzionato anche il contrasto ai combattimenti non autorizzati fra animali: chi organizza rischia da 2 a 4 anni di reclusione e multa da 50.000 a 160.000 euro, mentre chi vi partecipa è punito con reclusione da 3 mesi a 2 anni e multa da 5.000 a 30.000 euro. Viene inoltre vietato l’abbattimento degli animali sequestrati, che devono rimanere sotto custodia fino alla fine del processo.
Un altro elemento chiave riguarda il divieto di tenere cani legati alla catena su tutto il territorio nazionale, così come la commercializzazione di pellicce da gatti domestici. Le proprie violazioni comportano sanzioni rilevanti per chi sfrutta gli animali a fini commerciali.
Per quanto concerne le specie protette, la cattura, detenzione o uccisione è ora punita con arresto da 3 mesi a 1 anno e multa fino a 8.000 euro. Infine, il traffico di cuccioli viene contrastato con pene detentive da 4 a 18 mesi e una multa da 6.000 a 30.000 euro, con l’applicazione di misure di prevenzione antimafia per gli organizzatori abituali.
Questa riforma rappresenta un importante passo in avanti per la difesa degli animali in Italia. Nel caso voleste approfondire il testo di legge e capire come tutelare i diritti degli animali, vi invito a visitare il sito ufficiale del Senato.
Inoltre, se siete legati come me al tema della tutela animale, vi consiglio la lettura di questi due testi: Dalla parte degli animali e Manifesto animalista. Entrambi sono scritti proprio da Maria Vittoria Brambilla e la loro lettura fa trasparire la passione e l’amore che prova verso il mondo animale e fa capire anche il perché ci tenesse così tanto a questa legge.

