(English translation below)
Conoscere, anticipare e minimizzare le minacce alla salute causate dal cambiamento climatico. Questa è l’ambizione della Commissione europea e dell’Agenzia europea per l’Ambiente (EEA), che assieme ad altre organizzazioni del settore hanno dato vita all’Osservatorio del clima e della salute nell’ambito della Strategia dell’UE di adattamento al cambiamento climatico pubblicata lo scorso febbraio.

La crisi climatica non incide solo sull’economia, ma anche sulla salute e sul benessere dei cittadini europei.
Eventi metereologici estremi quali ondate di calore anomale, incendi, inondazioni e frane impattano negativamente sulla salute e sui sistemi sanitari con esiti spesso letali: costituiscono una minaccia per la sicurezza alimentare e idrica, aggravano problemi già esistenti e ne generano di nuovi, compresa la diffusione di pandemie, sia quelle note che di nuove (secondo alcuni esperti non è affatto da escludere l’esistenza di un possibile legame tra cambiamenti climatici e il Covid-19)

L’Osservatorio incoraggia lo scambio di informazioni e la cooperazione tra attori internazionali, europei, nazionali e non governativi, offrendo un corposo catalogo di risorse fatto di pubblicazioni,rapporti, progetti di ricerca, materiale di orientamento, portali informativi, in continuo aggiornamento e arricchito dalle nuove proposte degli utenti.

Tra le utili informazioni fornite vi sono descrizioni del contesto politico europeo e nazionale, documenti relativi all’impatto del cambiamento climatico sulla salute, indicatori, strumenti informativi e sistemi di allarme.

Interessante la sezione del sito web relativa ai profili-paese: emergono evidenti differenze tra gli Stati membri, sia nello sviluppo di piani e strategie di adattamento nazionali che contengono riferimenti alla salute, che nella considerazione dei cambiamenti climatici nelle politiche sanitarie nazionali.

Nel caso dell’Italia, tra i settori vulnerabili identificati come prioritari dalla Strategia nazionale di adattamento (NAS) e dal Piano di adattamento nazionale compare anche la salute.
A questo proposito, il Ministero della salute italiano assieme ad altre istituzioni ha elaborato nel 2005 un Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute con l’obiettivo di accrescere la cooperazione tra differenti livelli di governo e fornire linee guida per la realizzazione di un sistema centralizzato di allarme e prevenzione.
Il documento è regolarmente aggiornato: ogni estate vengono raccolte le informazioni sui piani locali di prevenzione e i protocolli di emergenza in 34 città coinvolte.

Seppure tutti gli Stati membri abbiano strategie o piani per l’adattamento, le azioni per affrontare le minacce dei cambiamenti climatici sulla salute sono ancora insufficienti. Inoltre le iniziative di adattamento al cambiamento climatico riguardano i professionisti del settore ambientale trascurando invece quelli della sanità pubblica, come riportato nella recente pubblicazione Rispondere ai rischi del cambiamento climatico sulla salute in Europa (Responding to the health risks of climate change in Europe). Il documento è il frutto del lavoro dell’EEA e del Lancet Countdown: Tracking Progress on Health and Climate Change, un hub di esperti provenienti da prestigiosi centri accademici e agenzie ONU impegnati nel rendere prioritaria la salute nell’agenda dei governi per la lotta ai cambiamenti climatici.

Il cambiamento climatico sta mettendo a repentaglio la salute e il benessere di noi tutti: negli ultimi anni è evidente non solo un incremento di malattie croniche ma anche la comparsa di altre sconosciute alle nostre latitudini come la febbre dengue, le infezioni da vibrioni e la febbre del Nilo occidentale.

L’Osservatorio per il clima e la salute è uno strumento prezioso quanto la nostra salute. Tuttavia, come tutti gli strumenti, per dimostrare la sua efficacia deve esser tradotto in azioni concrete, sfruttando al massimo il potenziale che ci offre in termini di conoscenze e condivisione di esperienze.

ENGLISH VERSION

The European Climate and Health Observatory has become a reality

Preventing the health risks of climate change with knowledge and information sharing. This is the goal of the new European Climate and Health Observatory, the first product of the European Commmission’s new Adaptation Strategy

Knowing, anticipating and minimizing health threats caused by climate change. This is the ambition of the European Commission and the European Environment Agency (EEA) which together with other organizations in the sector have created the European Climate and Health Observatory ,as part of the European Commmission’s new Adaptation Strategy published last February.

The climate crisis does not only affect the economy, but also the health and well-being of European citizens.
Extreme weather events such as unusual heatwaves, fires, floods and landslides negatively impact health and health systems with often lethal outcomes: they constitute a threat to food and water security, aggravate existing problems and generate new ones, including the spreading of pandemics, both known and new ones (according to some experts, the existence of a possible link between climate change and Covid-19 cannot be ruled out).

The Observatory encourages the exchange of information and cooperation between international, national and non-governmental European actors, offering a comprehensive catalog of resources made up of publications, reports, research projects, guidance material, information portals, constantly updated and enriched by new proposals from users.

The information provided include descriptions of the European and national political context, documents relating to the impact of climate change on health, indicators, information tools and warning systems.

The website section on country profiles is quite interesting: clear differences emerge between Member States, both in the development of national adaptation plans and strategies referring to health, and in the consideration of climate change in national health policies.

As for Italy, health is among the vulnerable sectors as identified in the National Adaptation Strategy (NAS) and in the National Adaptation Plan.
In this regard, the Italian Ministry of Health in collaboration with other institutions. in 2005 developed a National Operating Plan for prevention of the effects of heatwaves on health with the aim of increasing cooperation between different levels of government and providing guidelines for the creation of a centralized warning and prevention system.
The document is regularly updated: every summer information is collected on local prevention plans and emergency protocols in 34 cities involved.

Despite all Member States have their own adaptation strategies or plans, actions needed to address climate threats to health are still insufficient.
Furthermore, the initiatives for adaptation to climate change concern professionals in the environmental sector while neglecting those of public health, as reported in the recent publication “Responding to the health risks of climate change in Europe“, the result of the work of the EEA and of the Lancet Countdown: Tracking Progress on Health and Climate Change a hub of experts from prestigious academic centers and UN agencies committed to making health a priority on governments’ agenda in the fight against climate change.

Climate change is jeopardizing the health and well-being of all of us: in recent years it is evident not only an increase in chronic diseases but also the appearance of others unknown in our latitudes such as dengue fever, vibro infections and West Nile fever.

The Climate and Health Observatory, is a precious tool, as much as our health. However, like all tools, to demonstrate its effectiveness it must be translated into concrete actions, making the most of the potential it offers us in terms of knowledge and experience.

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