Calcio italiano in lutto. Gigi Riva, 79 anni, è morto nel tardo pomeriggio di lunedì 22 gennaio all’ospedale Brotzu di Cagliari dove da alcuni giorni era ricoverato, nel reparto di Cardiologia, per un malore. A fermarsi il cuore del giocatore simbolo del Cagliari ma anche il cuore di uno dei più amati e applauditi campioni, attaccante della Nazionale, un campione di sport e di vita, di un calcio che oggi non c’è più.

“Ci lascia un grande sportivo che ha segnato la storia del calcio e della nostra Nazionale. Che la terra ti sia lieve, campione”,

ha scritto sul proprio profilo Facebook la premier Giorgia Meloni postando una foto del bomber del Cagliari e della Nazionale italiana di calcio.

“Sono scosso e profondamente addolorato, il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale. Gigi Riva ha incarnato il mito dell’uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo oggi perde un amico e un punto di riferimento importante”

le parole del presidente della Figc – Federazione Italiana Gioco Calcio, Gabriele Gravina.

La storia di Gigi Riva

Luigi Riva, detto Gigi, era nato a Leggiuno (Varese) il 7 novembre 1944, da una famiglia dalle origini modeste. Riva è stato il cannoniere per antonomasia nella storia del nostro calcio. Campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del Mondo nel 1970 con la Nazionale, dove detiene il record di marcature (35), ha esordito nel Legnano per poi legare la propria carriera al Cagliari, club di cui divenne bandiera. E’ considerato uno dei migliori calciatori italiani di tutti i tempi e con la maglia del Cagliari, dal 1963 al 1977, ha giocato 14 stagioni, suo il record assoluto di marcature, contribuendo nella stagione 1969-70 alla vittoria del primo e unico scudetto nella storia rossoblù.

Nel 2005 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Cagliari. La maglia rossoblù numero 11, la sua maglia, è stata ritirata in occasione dell’amichevole Italia-Russia al Sant’Elia nel febbraio 2005. Nel 2017 gli è stata conferito il Collare d’oro al merito sportivo, l’onoreficenza più alta del CONI. Nel dicembre 2019 il patron rossoblù Tommaso Giulini l’ha nominato presidente onorario del Cagliari Calcio.

Con la Nazionale italiana, di cui è tutt’oggi il miglior marcatore di tutti i tempi in virtù dei 35 gol segnati in 42 presenze totali, si è laureato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Dal 1990 al 2013 è stato inoltre team manager e capo delegazione.

Fu soprannominato da Gianni Brera
Rombo di tuono

Pagine che resteranno come viva testimonianza di vita e del suo calcio sono quelle del libro Rombo di tuono (Bur Rizzoli, 2023, pagine 208, 12 euro), autobiografia affidata alla penna esperta del giornalista Gigi Garanzini intitolata come il soprannone che gli fu dato dal giornalista Gianni Brera.

Monumento assoluto del calcio, Gigi Riva è un uomo profondamente riservato e finora non solo si è sempre tenuto lontano dalle cronache, ma non si è nemmeno mai raccontato. Eppure stregò il mondo con il suo istinto per il gol, diventò un mito (le due star più attese al Mondiale del Messico 1970 erano lui e Pelé) e dimostrò sempre una personalità forte e decisa, anche con la scelta di legare tutta la propria carriera al Cagliari, rifiutando offerte stellari.

In questa eccezionale confessione autobiografica Riva ci riporta a un mondo antico, forse irriconoscibile per i giovani di oggi, ma proprio per questo di grande ispirazione. L’infanzia segnata dai lutti familiari nell’Italia impoverita del Dopoguerra; l’aereo a elica che a diciott’anni lo portò da Varese a Cagliari; la Sardegna che lo accolse come la madre che non aveva più; la cavalcata del Cagliari verso il suo primo e ultimo scudetto; la gloria con i 35 gol segnati per la Nazionale.

In sua memoria la Figc – Federazione Italiana Gioco Calcio ha deciso che verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma nel fine settimana del 27-28 gennaio.


Gigi Garanzini è un giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano nato a Biella nel 1948. Ha iniziato la sua carriera nel 1974, lavorando a La Notte, passando poi a Il Corriere della Sera, per poi approdare a La Voce di Montanelli e successivamente a La Stampa. Nel 1990, dirige il centro stampa dei mondiali italiani del ’90 e cura le relazioni esterne del settore tecnico di Coverciano. Ha pubblicato Il romanzo del Vecio (Baldini & Castoldi, 1997), dedicato a Enzo Bearzot, Nereo Rocco. La leggenda del paròn (Baldini & Castoldi, 1999), E continuano a chiamarlo calcio (Mondadori, 2007), Nereo Rocco. La leggenda del paròn continua (Mondadori, 2009) e Il minuto di silenzio (Mondadori, 2017).

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