Ma di cosa ci preoccupiamo? Non viviamo nel migliore dei mondi possibili? Almeno così sosteneva il filosofo Leibniz, non senza ragione, per altro, essendo questo l’unico mondo che abbiamo a disposizione…

Beh, il libro che vi propongo oggi dice una cosa e ne mostra un’altra e con questo gioco ironico tra testo e immagine ci pone di fronte ad una questione centrale come quella del cambiamento climatico… tutto costruito ad altezza di bambino, naturalmente!

Il libro di oggi si intitola Ma di cosa ti preoccupi? è di Filippo Taddia e Barroux ed è edito da Clichy.

Ti preoccupi? Ecco la storia di due pinguini

Questa è la storia di due pinguini, uno, quello nella pagina destra della tavola, che se la gode qualsiasi cosa accada, e l’altro, nella pagina sinistra, che si pone una serie di domande a partire dall’osservazione empirica di cosa gli accade intorno.

Il gioco risulta simpatico e azzeccassimo nel suo essere costruito su una dicotomia di posizioni inconciliabili che corrisponde alle due posizioni prevalenti riguardo il cambiamento climatico: la negazione anche solo dovuta alla noncuranza e ad una prospettiva egoista, e la preoccupazione per ciò che sta accadendo e che abbiamo sotto gli occhi.

Taddia e Barroux sono due autori che sanno molto bene comunicare con bambini e bambine, anche piccoli, e questo libro è perfettamente costruito per essere tanto una lettura piacevole e sin’anche divertente, quanto per mettere qualche pulce nell’orecchio e addirittura mostrare cosa accade nella realtà, ad ogni lettore poi valutare chi abbia “ragione” tra il pinguino a destra e quello a sinistra, chissà se le collocazioni in tal senso sono casuali…

Chiude il libro una doppia pagina scritta in cui viene riassunto il senso della narrazione e viene contestualizzato ed ampliato, una pagina doverosa direi e necessaria a ricordarci che questo libro, per quanto molto giocato con gli strumenti della fiction, ha un obiettivo di divulgazione legato alla questione ambientale.

Il finale del libro vi sorprenderà, il colpo di scena è garantito e contribuirà a farci porre qualche domanda su cosa ci sia di vero nelle preoccupazioni del pinguino “ansioso”… buona lettura!

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