L’associazione culturale indiana Shri Guru Ravidass Darbaar invita ai festeggiamenti in onore del Maestro Ravidass il 3 e 4 maggio 2025.

La comunità indiana fedele alla religione Ravidassia è presente in Italia da decenni, ma è nel 2004 che nasce, proprio nell’hinterland bergamasco, a Castelli Calepio, la prima sede italiana dell’Associazione Shri Guru Ravidass Darbaar.
Il Presidente dell’Associazione Ram Asra, da oltre trent’anni residente in Italia, commenta:

Siamo entusiasti di poter ospitare anche quest’anno, come avviene dal 2017, l’Anniversario della nascita del nostro Guru, l’Agmanpurab. Sono attese almeno 2.500 persone da tutto il mondo. È un importante simbolo di inclusione”.


Shri Guru Ravidass è per la comunità simbolo di parità, eguaglianza, fratellanza e saggezza. L’oggetto sacro della tradizione è l’Amrit Bani, il libro che raccoglie gli insegnamenti su come connettersi con Dio. Il Maestro Ravidass è noto per la sua battaglia contro il sistema delle caste e per aver riconosciuto pari dignità alla casta degli “Intoccabili” e alla figura femminile.
Le celebrazioni si svilupperanno in due giornate all’insegna della preghiera, dell’inclusione, dei sapori e dei colori tipici dell’India. L’Anniversario non sarà soltanto un’occasione per rendere grazie al Maestro, ma anche un momento di incontro, dialogo e rafforzamento dei legami comunitari.

Il sabato sarà dedicato al Vijay Hans, giornata di preghiera e del tradizionale Nagar Kirtan, il corteo in onore dell’Amrit Bani.
La domenica sarà invece caratterizzata da momenti di canto devozionale e preghiera. Durante entrambe le giornate saranno presenti aree ristoro con cibo tipico e intrattenimento musicale con artisti indiani. L’ingresso è gratuito ed esteso a tutta la comunità.

Shri Guru Ravidass – le origini

La popolazione indiana è, da sempre, divisa in caste, dilaniata dalla discriminazione. Esistono cinque caste: i sacerdoti, i mercanti, i lavoratori e, infine, gli intoccabili. Proprio in questa categoria nasce la comunità indiana che oggi segue gli insegnamenti del Guru.
Gli intoccabili, in antichità, non avevano diritti: non potevano studiare, non potevano pregare e dovevano vivere al di fuori dei villaggi, erano gli emarginati. Il solo tocco — o anche solo l’ombra — di un intoccabile poteva essere considerato una contaminazione per chi apparteneva a una casta “pura“. Tra i loro compiti, vi erano le attività più umili come la pulizia delle strade, delle fognature, delle latrine e la lavorazione del cuoio.
Mi racconta il sacerdote della comunità:

“Il nostro Guru è nato proprio nella casta degli intoccabili e lo lodiamo perché ha dimostrato coraggio, opponendosi al sistema e diffondendo un messaggio di eguaglianza e parità”.


Solitamente, le celebrazioni hanno una data ben precisa: il 12 febbraio, ma ogni Associazione Shri Guru Ravidass Darbaar in giro per l’Italia festeggia in momenti diversi per evitare sovrapposizioni e permettere a ognuno di partecipare alle diverse cerimonie.

Shri Guru Ravidass – un inno all’eguaglianza

Il suo messaggio era molto semplice, ma fondamentale:

“Per Dio siamo tutti uguali. Abbiamo tutti lo stesso sangue, siamo tutti fratelli”.


Grazie al Maestro, quindi, sia gli intoccabili che le donne ottengono pari diritti alle altre caste della società.
L’Amrit Bani, il libro sacro, è la summa di tutti gli insegnamenti, è ciò che il Guru ha trasmesso alla comunità e il corteo di sabato 3 maggio vuole proprio diffondere la parola del Maestro.
Negli anni, almeno dal punto di vista costituzionale, si è potuta raggiungere la parità sociale grazie a Bawa Sahib Bhimrao Ambedkar, considerato il padre della Costituzione indiana. Nel 1948, egli ha abolito il sistema delle caste, permettendo agli intoccabili di accedere ai diritti.
Nella pratica, però, il lavoro in ottica di reale parità è tanto da svolgere: non sono pochi i casi in cui intere comunità sono perseguitate e condannate ad una morte atroce per la sola “colpa” di essere intoccabili. Persecuzioni e brutalità sono, ancora, una triste realtà nei villaggi indiani.

La felicità secondo la religione Ravidassia

“Lo scopo della nostra religione è quello di raggiungere l’Illuminazione, una felicità pura, una vera tranquillità dell’anima, una pace interiore che tutti possono raggiungere, anche le donne.”


L’Illuminazione non si raggiunge solo tramite la preghiera, ma anche attraverso il canto, la condivisione con la comunità, il pianto sincero durante l’ascolto dei canti e seguendo i talenti di ciascuno.
Il libro sacro riporta: “È il pensiero che ti guida: se pensi negativo, la negatività arriva.”
La comunità è piena di entusiasmo, soprattutto i giovani:

“È un momento di aggregazione, ognuno fa quello che può per aiutare nei preparativi. Ognuno segue i propri talenti per dare una mano. Vogliamo rendere il corteo sempre più bello. C’è chi addobba il tempio, chi decora i pick-up con i fiori, chi si occupa dell’amministrazione. Dedicarsi alla festa è un momento di pace, il tempo vola” mi confida un giovane membro dell’associazione.

Il ruolo della donna

Shri Guru Ravidass è riuscito a dare dignità anche alla donna, lottando contro il patriarcato:

“Ai tempi, anche le donne delle caste superiori non avevano diritti. Il nostro Guru ha dato parità alla donna. Ogni attività svolta da un uomo, nella nostra comunità, può essere svolta benissimo anche da una donna, compreso il ruolo del sacerdote. Esiste ancora l’usanza di separare uomini e donne nel nostro tempio, ma è solo un retaggio culturale, non deciso dal Maestro” afferma il sacerdote.


Durante il momento del corteo, ogni anno, si alternano 4 donne o 4 uomini come guide e simbolo dell’intera popolazione.
Ho avuto un colloquio anche con alcune donne della comunità, le quali mi hanno confermato questa parità con l’uomo, raggiungendo l’Illuminazione pregando, cantando, ascoltando i canti, cucinando o con le attività di volontariato.

“Uomo e donna sono pari. Le donne svolgono tutte le attività, anche quelle burocratiche. Hanno sempre voce in capitolo” mi confida una giovane donna di 18 anni.

In un mondo ancora segnato da divisioni e disuguaglianze, il messaggio di Shri Guru Ravidass risuona oggi più che mai: la vera felicità può nascere dalla preghiera, dall’uguaglianza, dalla fratellanza e dalla pace interiore. È in questa luce che la comunità celebra il Maestro, costruendo ogni giorno un ponte verso un futuro più sereno per tutti.

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