Le opere di Erwin Olaf, alcune delle quali tratte dal suo lavoro antologico pubblicato nel 2019, sbarcano a Napoli, grazie alla galleria Al Blu di Prussia, uno spazio che si riconferma attento alle avanguardie artistiche.

Dal 2018, sotto la guida di Mario Pellegrino con la collaborazione di Maria Savarese, questa galleria ha focalizzato la sua attenzione sul medium fotografico, esplorandone le diverse declinazioni e ospitando artisti di fama internazionale.

Nel 2018 ho incominciato a pensare ad un progetto curatoriale sulla fotografia per la grande passione che nutro per questo medium. Passione condivisa con Mario Pellegrino che, fra l’altro, è un bravissimo fotografo. Così, da quel momento, la Fondazione Mannajuolo ha reso possibili mostre straordinarie dedicate a grandi autori, come Francesca Woodman, Giovanni Gastel, Guy Bourdin, Gianpaolo Barbieri, Alfa Castaldi, Erwin Olaf…

Lavorare su fotografia e video, con esposizioni innovative nei contenuti e negli allestimenti, ha riattivato quella vocazione all’innovazione che aveva caratterizzato la galleria dai suoi albori.

Maria Savarese

“I Am” non è una semplice mostra fotografica

In linea con la sua vocazione all’ibridazione dei linguaggi, Al Blu di Prussia offre al pubblico un’esperienza che va oltre la singola immagine. Oltre agli scatti iconici di Olaf, l’esposizione include sei filmati dell’autore, creando un dialogo tra fotografia e video, tra staticità e movimento. Un’occasione unica per immergersi a 360 gradi nel mondo di questo artista.

Olaf. Un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta di un artista

“I Am” si configura come un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso le tappe fondamentali della carriera di un artista che ha saputo trasformare la fotografia in un linguaggio universale con un focus sugli ultimi progetti che sono espressione di uno sguardo maturo.

Non mi piace molto guardarmi indietro, ma ora che ho dovuto farlo, devo dire che non avrei potuto chiedere di meglio: è esattamente come sognavo che sarebbe andata la mia carriera. E sono felice di aver scelto la fotografia, mi ha permesso di vedere chi ero in passato, quali erano i miei pensieri: il mio lavoro sembra un diario. 
Erwin Olaf

Il percorso di Erwin Olaf come fotografo è una narrazione avvincente di evoluzione artistica, un passaggio dalla documentazione dell’energia grezza della vita notturna degli anni ’80 alla creazione di tableaux cinematografici meticolosamente messi in scena.

I suoi primi lavori, caratterizzati dal realismo grintoso del foto giornalismo e dai forti contrasti del bianco e nero, catturavano il polso di una generazione.

Serie come “Squares”, “Chessmen” e “Blacks” stabilirono il suo occhio per la composizione e la sua volontà di affrontare temi sociali complessi.

Questo periodo, culminato con il premio “Giovane Fotografo Europeo dell’Anno” per “Chessmen” nel 1988, consolidò il suo posto sulla scena artistica internazionale.

Tuttavia, fu la transizione al colore e un approccio più registico a definire veramente il suo stile maturo.

Chessmen: An Attempt to Play the Game

All’inizio del nuovo millennio, la fotografia di Olaf aveva subito una drammatica trasformazione.

Si allontanò dal lavoro puramente documentario, abbracciando invece il ruolo di regista, costruendo set elaborati e orchestrando scene che esploravano le sfumature delle emozioni umane. Serie come “Mind of Their Own”, “Rain”, “Hope”, “Grief”, “Dusk” e “Dawn” mostrarono questo cambiamento, rivelando un nuovo interesse per l’intimità e la profondità psicologica.

Lo stark bianco e nero dei suoi primi anni lasciò il posto a una ricca tavolozza di colori, esaltando la qualità cinematografica delle sue immagini.

I suoi soggetti, spesso enigmatici e alla Hopper, divennero interpreti di narrazioni accuratamente elaborate, invitando gli spettatori a immergersi nelle loro vite interiori.

Questa evoluzione, da cronista del mondo esterno a regista di paesaggi interni, è il segno distintivo della visione caratteristica e potente di Olaf.

Il corpo e l’anima: un dialogo intimo

Olaf non fotografa semplicemente i corpi, li scruta, li indaga, li spoglia di ogni sovrastruttura. Ciò che emerge è l’anima, l’essenza più profonda dell’individuo. I suoi ritratti, spesso ambientati in interni che richiamano atmosfere cinematografiche, sono un dialogo intimo tra l’artista e il soggetto, un incontro che va al di là della semplice immagine.

Keyhole#7_2012_from the series ''Keyhole''© Studio Erwin Olaf, Courtesy of Paci contemporary

La luce: un pennello che scolpisce emozioni

La luce è un elemento fondamentale nella fotografia di Olaf. Non è solo un mezzo per illuminare la scena, ma un vero e proprio strumento espressivo, un pennello che scolpisce le emozioni, che crea atmosfere, che rivela ciò che è nascosto. Il suo uso sapiente della luce e delle ombre conferisce ai suoi scatti una profondità, una tridimensionalità che li rende quasi sculture.

Das Panthom der Oper trifft den Froschkonig Portrait 01_2014 from the series '' Hamburg ''© Studio Erwin Olaf, Courtesy of Paci contemporary

Simbologie: Un Linguaggio da Decifrare

Le opere più recenti di Olaf sono un intricato intreccio di simbologie, un linguaggio da decifrare, una sfida intellettuale per lo spettatore. Ogni dettaglio, ogni oggetto, ogni colore ha un significato preciso, un messaggio che l’artista vuole comunicare. È un invito a guardare oltre la superficie, a scavare nell’immagine, a interrogarci sul suo significato più profondo.

“I Am”: Un’Esplosione di Libertà Creativa

“I Am” è un’esplosione di libertà creativa, un’affermazione di un artista che non ha paura di sperimentare, di osare, di mettersi in gioco.

Come afferma Maria Savarese: “Spero dunque di continuare a realizzare progetti artistici validi e liberi, che stimolino la curiosità e la mente dei visitatori senza condizionamenti imposti dal sistema o dal mercato”.

Un’Esperienza Sensoriale Unica

La mostra di Erwin Olaf è un’esperienza sensoriale unica, un viaggio che coinvolge tutti i nostri sensi. È un’occasione per scoprire un artista che ha saputo trasformare la fotografia in un’arte capace di parlare al cuore e alla mente di chi guarda. Un’arte che ci invita a riflettere sulla nostra umanità, sulle nostre emozioni, sul nostro essere nel mondo.

Per approfondire

Immergiti nel mondo di Erwin Olaf: 

Scopri il libro “I Am” per esplorare l’intera opera di questo maestro della fotografia contemporanea: https://www.erwinolaf.com/catalogues/solo/I-AM_Book_2019

Scopri di più sull’artista: Visita il sito ufficiale di Erwin Olaf per conoscere la sua biografia, le sue mostre passate e i suoi progetti futuri: https://www.erwinolaf.com

Visita la ,mostra: La mostra “I Am” ti aspetta alla galleria Al Blu di Prussia, in via Gaetano Filangieri 42, Napoli.

  • Orari di apertura: dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00; sabato dalle 10:30 alle 13:00.
  • La mostra sarà visitabile fino al 28 febbraio 2025.
  • Per maggiori informazioni, visita il sito della Fondazione Mannajuolo: https://www.albludiprussia.com/erwin-olaf/

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