Sempre in evidente emergenza pandemica, continua il nostro percorso ad ostacoli con la rubrica #orfanidellanotte, spazio dedicato ai tanti abitanti delle infinite lande della nightlife, in quell’oceano fatto da artisti e operatori del settore che ormai da tempo vivono sperando di rivedere la terra all’orizzonte, al momento ancora del tutto invisibile. Tra le figure chiave ci sono i dj, animatori delle piste per eccellenza, tra cui spicca il nome di Simone Vitullo, dj e producer italiano, da sempre fedele a quella house music proposta ultimamente con chiare sfumature afro.

Priroda, nuovo singolo di Simone Vitullo
Priroda, nuovo singolo di Simone Vitullo

Sonorità che lo hanno portato a suonare in tutto il mondo, da Ibiza a Berlino, da Buenos Aires a Mosca e soprattutto a Miami, dove da diverso tempo è uno degli organizzatori dell’iconico party Utopya, che sicuramente tornerà quando il lockdown sarà finalmente concluso. Personale traguardo nel 2005, lo ha raggiunto con la fondazione della sua etichetta discografica Go Deeva Records, che vanta release di artisti del calibro di Audiofly, Claude Vonstroke e Todd Terry.

La sua ultima release si intitola Priroda e Simone Vitullo la firma insieme alla dj russa Tanit, un brano uscito durante le festività di Natale covidiane, che trova subito posto nelle tante playlist di molti dj punti di riferimento del genere. (Qui puoi ascoltare Priroda)

Simone Vitullo in una foto di repertorio durante un djset

Simone, spiegaci in breve con chi abbiamo il piacere di parlare.
Un ragazzo con una grande passione e amore per la musica, che sin dalla giovanissima età ha creduto in un sogno poi realizzatosi. Il sogno era quello di esprimere le proprie emozioni attraverso la musica e di trasmetterle alle persone in giro per il mondo. In parole povere: volevo diventare un dj e un produttore!

Da quanti anni lavori nel mondo dell’entertainment e nel mondo della notte?
Nel mondo della notte da circa 26 anni, in quello del djing o se vogliamo chiamarlo entertainment, da 29 anni. Ho iniziato giovanissimo!

Lo stage più divertente che hai calcato è…?
Ricordo con piacere una serata in un piccolo club di Cordoba in Argentina, chiamato Basement Club, una tappa del mio tour in Sud America. Ho suonato per circa cinque ore, la gente ha iniziato a ballare e divertirsi dal primo disco fino all’ultimo, nessuno andava via, si era creata un’atmosfera unica e bellissima… avrei potuto suonare ad oltranza e sarebbero rimasti tutti lì sino a quando non avessi smesso! 

Che differenza c’è tra le serate italiane e quelle internazionali?
In Italia si va alle serate per svariati motivi ed evito di elencarli; spesso e volentieri non si va certo per il motivo principale per il quale si va all’estero, ovvero LA MUSICA!!! All’estero il pubblico va ad ascoltare il dj che suona e per ballare. Se c’è un dj nuovo ci si accultura, si fanno ricerche per conoscerlo meglio per poi andarlo a sentire dal vivo. Spesso in Italia si va ad una serata e non si conosce neanche il tipo di musica che si suonerà, si va perché è di moda o come direbbe qualcuno è “cool”…

Qual è la particolarità di Simone Vitullo? Perché assistere ad una tua serata?
Credo che la mia particolarità sia quella di esprimere i miei sentimenti e il mio carattere attraverso quello che suono. Cerco sempre di creare un certo feeling con il pubblico, di innescare qualcosa di speciale che porti al successo della serata e soprattutto al divertimento di tutti. E credo che siano sempre di meno i dj che suonino con questo spirito e con questa attitudine.

Che cosa fai nel tempo libero?
Ultimamente il mio tempo libero lo dedico alla palestra. Con il continuo viaggiare (ovviamente prima del covid) credo sia molto importante essere in forma sia fisicamente che mentalmente. E ovviamente mi dedico molto alla famiglia e agli amici.

Come nasce la tua professione?
Sono sempre stato attratto dalla musica sin da giovanissimo. Mio fratello si era già appassionato a questo mondo a sua volta quando era molto giovane, così mi sono ritrovato a portata di mano tutto il necessario per imparare ed entusiasmarmi a mia volta. È stato un passaggio veloce e naturale da passione a professione.

Il genere musicale con cui ti esibisci meglio?
Credo non ci sia un vero e proprio genere con cui riesco ad esprimermi meglio, mi piace spaziare e creare un’atmosfera tutta mia suonando Afro House, Organic House, Melodic House e qualcosa di Indie Dance.

Cosa ti manca di più della notte?
Il contatto con il pubblico e conoscere sempre nuove persone e culture annesse, attraverso chi si ha di fronte quando si suona.

Simone Vitullo dj, durante un djset

L’artista o il dj con cui hai avuto più piacere a lavorare?
Ho lavorato con tantissimi dj, ma mi diverto di più con i miei veri amici quali Massimo Lippoli e Dario D’Attis.

Credi ci sia un futuro per il mondo del clubbing?
Sicuramente si. Ci sarà spero a breve un ritorno ai party e alle atmosfere da club, ovvero a serate con poche centinaia di persone, al massimo un migliaio. Per i festival temo ci vorrà ancora un po’ più di tempo…

Quale scenario si profila per artisti come te? Siete riutilizzabili in altri ambiti?
Vedo molto molto male gli artisti esclusivamente legati al mondo della notte. Credo ci si possa salvare producendo musica che comunque si ascolta a prescindere dai club e dai festival. Se la figura di un’artista/dj è consolidata, sarà non dico facile ma quantomeno possibile trovare strade alternative. Il web consente di inventarsi nuovi lavori, nuove dimensioni professionali, vie di successo alternative.

Come immagina Simone Vitullo la prima festa post covid?
Sulla carta la mia prima festa post covid dovrebbe essere a metà febbraio a Miami, speriamo bene! Me la immagino molto particolare, sicuramente per me ci saranno tante emozioni simili a quando ho suonato le prime volte in club importanti. Sarà come un nuovo esordio. In assoluto, penso si verificheranno molti cambiamenti, il mondo del clubbing, quando tornerà, sarà radicalmente diverso rispetto a come ce lo ricordiamo. Ad ogni modo non vedo l’ora di ricominciare, ho tanta di quella musica da suonare e testare per la prima volta con la dancefloor; sono anche molto impaziente di capire e sentire il nuovo sound post-covid!

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#InClubWeTrust, il blog che suona forte. Per segnalare eventi e proporre interviste: robertasavonascrive@gmail.com

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