Finalmente si riapre! Il 18 maggio, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il piano per le riaperture, dove il premier Draghi, oltre ad aver spinto sull’acceleratore rispetto al coprifuoco (posticipato alle 23 dal 19 maggio, alle 24 dal 7 giugno e posto nel mirino per essere eliminato il giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno, sempre che l’indice dei contagi lo permetta), ha cercato di soddisfare le richieste di quanti più ambiti possibile, da bar e ristoranti a centri commerciali e palestre.

Eppure qualcuno, anche stavolta, è stato messo nell’angoletto dei pensieri, fermo e sguardo al muro, a riflettere sulle colpe dell’estate scorsa ancora evidentemente da espiare. Sto proprio parlando dell’ambito delle discoteche e delle sale da ballo, che dopo l’estate 2020 è stato additato come il cuore della proliferazione del virus e il responsabile della seconda ondata.

Senza ipocrisia e seguendo la logica, non si può negare che un ambiente come la pista da ballo di un locale notturno, in cui per lo più si sta ammassati a saltare e ballare spalla a spalla, sia stato per il Covid-19 l’equivalente della brezza primaverile per i pollini che svolazzano a più non posso, attaccandosi a qualunque oggetto animato e non che gli passi a tiro.

Quindi sì, va ammesso che una certa responsabilità le realtà danzerecce l’abbiano avuta, ma è passato quasi un anno e i venti stanno palesemente cambiando. Direi che l’espiazione è compiuta e l’angoletto dei pensieri si può abbandonare.

Purtroppo la cabina di regia del governo pare seguire una rotta differente e ancora oggi non è stato avanzato un piano per la riapertura delle discoteche. A tal proposito, non ha tardato a farsi sentire la voce del Silb-Fipe (Associazione Italiana Imprese ed Intrattenimento), il sindacato che raccoglie le principali imprese del settore, capitanato da Maurizio Pasca, imprenditore salentino da anni nel ramo.

Discoteche, protocolli ed esperimenti

Il Silb-Fipe, oltre ad aver proposto un protocollo con le regole che locali e clienti dovranno seguire a seguito delle riaperture, stipulato in collaborazione con virologi e associazioni quali A-Dj, Club Festival Commission Italia e sindacato italiano lavoratori spettacolo, ha avanzato la proposta di esperimenti sulle orme di quelli già attuati nel Regno Unito, in Spagna e in Olanda.

Pasca dichiara infatti che il 5 giugno si svolgeranno due serate di musica, una all’aperto al Praja di Gallipoli, discoteca regina della movida notturna salentina, ed una al chiuso al Fabrique di Milano. Gli ospiti saranno 2000 per ogni evento e saranno ammessi tramite green pass, che comprende la patente vaccinale, un certificato di guarigione o un tampone negativo risalente a massimo le 48 ore precedenti. Una volta dentro, si potrà ballare e muoversi senza distanziamento, ma indossando le mascherine. Al termine delle serate, ogni partecipante sarà nuovamente sottoposto ad un tampone antigenico, il cui risultato sarà registrato al fine di valutare la sicurezza dell’esperimento.

I concerti su questo stampo svoltisi negli altri Paesi europei hanno dato ottimi risultati, mostrando che, con le giuste accortezze, la riapertura è possibile. La necessità di rendere agibile un ritorno sui dancefloor è percepita fortemente soprattutto nelle zone costiere, che vedono a rischio una fascia importante di entrate e di posti di lavoro, generalmente offerti dalla stagione estiva.

Pasca fa un ulteriore appello al governo, proponendo al generale Francesco Paolo Figliuolo di sfruttare alcuni dei locali che si sono messi a disposizione per gli open day per i vaccini, affinché la campagna raggiunga anche i giovani il prima possibile.
La parola d’ordine per la Silb-Fipe è collaborazione. In questo momento più che mai bisogna dare il tutto per tutto, senza abbassare la guardia e imparando dagli errori, su cui si è potuto rimuginare per un anno intero.

Personalmente, credo che la stagione estiva verrà salvata. È logico che le discoteche siano all’ultimo posto nella lista delle riaperture, non per importanza, ma perché sono costitutivamente i luoghi più rischiosi per i contagi, in quanto i più difficili da gestire e controllare, oltre che tra i più affollati. Non perdiamo le speranze e confidiamo in questa ondata di ottimismo, data dalle disposizioni approvate il 18 maggio dal Consiglio dei Ministri.

Condividi: