Oggi vi parlo dell’ultima uscita di uno dei padri del minimalismo, sette brani per un totale di cinquantaquattro minuti di musica di piano solo. Già indovinato? si tratta di Philip Glass, uno dei compositori contemporanei più rinomati al mondo, non solo noto per il suo stile minimalista ma anche per le sue composizioni per il teatro e per il cinema.

Ad esempio ricordo la sua interessante collaborazione con Ravi Shankar da dove nasce la prima colonna sonora per il film Chappaqua di Conrad Rooks nel 1966. Da allora Glass è stato un instancabile sperimentatore che lo ha portato fino a questo lavoro discografico uscito a fine gennaio di quest’anno.  

“Philip Glass Solo”, l’ultima esperienza musicale

Il suo nuovo album, Philip Glass Solo, offre un’intima e coinvolgente esperienza musicale, una selezione di brani eseguiti da lui stesso al pianoforte.

In realtà questo album è stato registrato durante la pandemia, quindi circa tre anni fa. Glass era nel pieno di un tour, che ha dovuto interrompere per ritirarsi nel proprio appartamento a New York. Lui stesso racconta:

“Ero stato in giro praticamente per mezzo secolo”, dice a Apple Music Classical il minimalista americano, “ma improvvisamente, per la prima volta in anni, avevo il tempo di suonare il piano”.  

Tutte le composizioni sono state eseguite con il suo amato piano Baldwin, alcuni brani sono stati interpretati nuovamente ed incisi dopo la registrazione fatta nel 1989, quindi alcuni brani potrebbero essere familiari, ma in effetti ad un ascolto più attento scoprirete un’interpretazione molto più libera ed improvvisativa.

“Metamorphosis”, emozioni, i brani

Nell’album scoprirete ad esempio una delle sue composizioni più conosciute, Metamorphosis, una serie di brani, ne ascolterete quattro in questo album, che esplorano l’evoluzione emotiva attraverso ripetizioni e variazioni melodiche. Glass esplora varie emozioni, dall’introspezione alla gioia, attraverso il suo tocco delicato e la sua precisione esecutiva.

Vi segnalo anche Mad Rush, un brano coinvolgente che combina elementi di minimalismo con una sensazione di movimento incessante. La struttura circolare e la crescente intensità rendono questa traccia particolarmente avvincente, portando l’ascoltatore in un viaggio emotivo e spirituale.

Philip Glass Solo è un’album da ascoltare e riascoltare per poter vivere un’esperienza di ascolto coinvolgente e profonda. La sua combinazione di minimalismo, emotività e virtuosismo, è un’aggiunta importante tra i nuovi album del 2024 da inserire nella propria libreria musicale.

Certamente, l’album lo potete anche trovare in Cd e Vinile. Buona musica!

Condividi: