I poeti sanno cantare e le canzoni hanno la voce delle poesie. Poesie da parati di Viola Nocenzi con la preziosa prefazione-filastrocca del fuoriclasse Alessandro Bergonzoni (pubblicato da Pendragon, storica casa editrice fondata dal poeta Roberto Roversi) non è un esordio ma una maturità del suo linguaggio artistico, un fiume che ha finalmente trovato il mare in cui riversarsi.

I suoi sono versi dalla fibra viva, se si spezzassero a pezzetti le pagine ne fluirebbe un sangue viola perché viola è il colore della sua poesia con tutti i lividi, i medicamenti, la dolcezza, la ferocia, la carnalità e quell’iperbole di spietata ironia che riesce a dirigere temporali, mareggiate e occasioni di vita.

Parole, poesia, cose, fotografie

Si piange, si sogna, si gode, si sorride, si immagina, si prega, si salta con le sue parole, ogni immagine è una nuvola capovolta sospesa che non ha più bisogno di piovere ma resta lì a ricordarci che il tempo cambia ad ogni sentimento. E si cercano quelle rose nel deserto di sale, ci si accorge che sono tutte quelle piccole cose amate, dimenticate, perdute, riprese, tutte quelle piccole vette preziose che assomigliano a diamanti in mezzo ad una cesta di vite usate, abusate, lavate, stirare, indossate per una nuova fotografia senza più la paura di muoversi nell’attimo esatto in cui si ritorna a vivere.

La poesia di Viola Nocenzi è un piatto di frutti venuti dal mare, con i suoi odori, colori, sapori. Il gusto delle parole tenute insieme tra la lingua e i denti, una ninna nanna per tenerci svegli, quella luce tenuta sempre accesa senza il timore di svegliarsi di notte e cadere nel buio. Il fiato di un sentimento meridiano, a Sud, dove ogni musica si fa vento, disperazione, cura e ulivo.

Il mare capovolto per nuotare nell’aria e tornare bambini. Inventarsi la vita con la certezza del volo. Slacciarsi ogni cavigliera pesante, raggomitolarsi dietro una barca a riva per rinascere ancora nel parto di ogni onda nuova. Poesie sartoriali, da tenere strette sulla pelle per ritrovare il coraggio di non disperdere mai più nemmeno un sorso di vita. Nulla più andrà sprecato dopo queste poesie, Viola ci offre la sua eredità.

“Portate la voce senza croce”.

Dalle ceneri nuove rose. Per sempre vive.

Viola Nocenzi    

Viola Nocenzi è poeta, musicista e cantautrice. Figlia d’arte (suo padre è Vittorio Nocenzi, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso) si esibisce come cantante solista nei maggiori e più importanti teatri italiani. Nel suo viaggio artistico ha avuto come maestri, tra gli altri, Renato Zero, Lucio Dalla, Franco Battiato e Alda Merini. Il suo album d’esordio Viola Nocenzi è stato un caso discografico.

Nel 2022 è stata la voce di Angelica nel brano L’amore accade nell’album del Banco Orlando: Le forme dell’amore. Nello stesso anno ha pubblicato il libro Pensiero Viola scritto a quattro mani con Leonardo Lodato con la prefazione di Pamela Villoresi. Cura la playlist musicale in esclusiva per Sky Tg24, una rubrica di poesia sul magazine Mod my day e uno spazio dedicato per la rivista Prog Italia. Diversi suoi testi sono stati pubblicati nella rubrica La bottega della poesia del quotidiano La Repubblica.

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