Il 5 Settembre a Siena, presso il Teatro dei Rozzi in scena Donne, un lungo racconto di Giacomo Puccini, in occasione del centenario della morte del compositore. Ne parliamo con la sua protagonista Solena Nocentini

Chi è la protagonista di questo omaggio a Puccini?
La protagonista di questo spettacolo è Roberta, pronipote di Giacomo Puccini. Figlia di Biki, nota stilista e creatrice di moda, nipote del Maestro, a cui deve il soprannome. Roberta è una donna curiosa e meno conosciuta della famiglia, vissuta nell’ombra. Ilenia Mele, autrice del testo, ha scelto questo personaggio come voce narrante dello spettacolo; infatti, attraverso i costumi e i tanti accessori che ritrova in una vecchia soffitta, Roberta racconta le vicissitudini delle eroine pucciniane e alcuni momenti della vita del compositore. L’idea di questo personaggio mi è piaciuta da subito. Per me è un personaggio interessante, affascinante e divertente che mi ha dato l’opportunità di conoscere e approfondire i capolavori di Puccini e le sue protagoniste. Ho trascorso molto tempo a guardare le opere e a leggere i libretti, soprattutto perché è la prima volta che si dà voce alle eroine del musicista non cantando, ma sotto forma di prosa, con l’obiettivo di poter rendere comprensibili i testi a tutto il pubblico. Importante la collaborazione con la bravissima pianista Elisabetta Sepe, che attraverso le note del pianoforte mi accompagna e introduce le diverse opere.

Puccini, il testo

Parlaci del testo…
Il testo è scritto da Ilenia Mele, scrittrice e docente con la quale collaboro da tre anni anche per altri progetti. Ilenia ha individuato, dopo una lunga ricerca, nel personaggio di Roberta il filorosso che potesse unire le quattro Opere di Puccini: Butterfly, Bohème, Turandot e Tosca. I testi scritti da Ilenia e i testi dei libretti delle opere più conosciute del Maestro, si alternano e sono sublimati dalle composizioni pucciniane con la mia interpretazione. Il testo incuriosisce lo spettatore, fa scoprire molti ricordi legati al compositore e i testi delle opere ci svelano i drammi vissuti dalle protagoniste.

Come hai lavorato con il regista?
Nathan Stefanovitch è il regista dello spettacolo. Abbiamo già collaborato per la messa in scena de “Il Mago di Oz” realizzato in Francia. Fin da subito Nathan è stato entusiasta del progetto. Il nostro rapporto è di stima e di fiducia reciproca. Mi sono affidata alle sue indicazioni, lui ha saputo guidare l’allestimento e tenere il filo narrante dello spettacolo gestendo la mia interpretazione, gli interventi musicali, i costumi e le scenografie.

Che vita è prevista per questo spettacolo?
Lo spettacolo è stato scritto in occasione del centenario della scomparsa di Puccini. Ha debuttato il 4 luglio a Roma a “La Vaccheria” all’interno della mostra di Nano Campeggi, pittore e insuperabile cartellonista del cinema americano che ha anche immortalato le donne protagoniste delle opere di Puccini. Il pubblico è uscito soddisfatto e colpito da come il connubio prosa e musica per rappresentare un’opera possa funzionare e armonizzarsi dando vita ad una novità assoluta. Il 5 settembre alle ore 21,15 sarà in scena al Teatro dei Rozzi a Siena   all’interno del Festival “Sboccia l’estate” diretto da Vincenzo Bocciarelli, il 29 novembre sarà replicato in Francia in italiano, ma il testo verrà tradotto anche in francese per essere rappresentato in altre manifestazioni francesi. Lo spettacolo è rivolto ad un pubblico eterogeneo con l’intento di far conoscere la figura di Puccini, non solo come compositore ma anche come drammaturgo e di avvicinare un pubblico sempre più vasto alle sue opere.

Lavorare in Italia e in Francia, le differenze

Tu vivi e lavori in Francia da qualche anno: quali le differenze fondamentali con il lavoro in Italia?
Vivo in Francia dal 2018. Posso affermare che il mondo del lavoro è diverso. Pur non essendo tutto oro sicuramente in Francia ci sono più opportunità lavorative e meno stereotipi non solo nel mondo dello spettacolo, ma in generale per tutte le professioni. Un elemento che mi ha colpito moltissimo, visto che insegno recitazione in italiano ai francesi, è l’interesse per la nostra cultura e la nostra lingua. Inoltre un aspetto importantissimo è che in tutte le scuole francesi e ad ogni livello il teatro e il cinema vengono promossi come una vera e propria materia curricolare.

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