Tra ribellione e fragilità: Il giovane Holden e il punk dei sentimenti
"Il giovane Holden" è un cult della letteratura. Celeberrimo per moltissime ragioni, rimane ad oggi una lettura consigliatissima.

"Il giovane Holden" è un cult della letteratura. Celeberrimo per moltissime ragioni, rimane ad oggi una lettura consigliatissima.

Il giovane Holden di J. D. Salinger è un cult della letteratura. Celeberrimo per moltissime ragioni, una delle più tristi il fatto che Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon, quando uccise l’artista aveva proprio questo libro con sé, rimane ad oggi una lettura consigliatissima nell’ambito scolastico, in particolar modo per gli adolescenti. Ciò in quanto si tratta di un romanzo di formazione, in cui soprattutto i più giovani possono sentirsi capiti nel loro disagio di passare dall’adolescenza all’età adulta con tutto ciò che questo comporta.

Il giovane Holden racconta la storia di Holden Caulfield, un ragazzo di buona famiglia che viene espulso dal college per cattiva condotta, ma invece di tornare a casa dai genitori, come avrebbe fatto chiunque altro, decide di andare per la sua strada. Nonostante i suoi privilegi, anzi forse a causa di quelli, Holden si sente inadeguato e fuori posto ovunque. Vaga allora per la città di New York, fa diversi incontri, finché non decide di scappare definitivamente, di andare via dalla città e dalle persone che conosce. Il viaggio di Holden diventa sempre di più esistenziale più che letterale, raccontando in prima persona dal protagonista con un linguaggio diretto e colloquiale. L’aspetto più accattivante della vicenda è, infatti, sicuramente lo stile, immediato e “giovanile”, che consente al lettore di sentirsi coinvolto nella sua vicenda e provare empatia per lui.
Ciò nonostante, la sua vicenda è assolutamente complessa seppur nella semplicità degli avvenimenti: il romanzo si presenta come una riflessione sul nostro ruolo nella società e su cosa comporti prenderne parte. Holden rifiuta categoricamente in particolar modo l’ipocrisia degli adulti, la condanna e la disprezza, rappresentando quella ribellione giovanile di cui è divenuto simbolo. Nella celebre frase: “Non capisco proprio a cosa serva sapere tante cose ed essere tanto intelligenti e così via, se non riuscite ad essere felici” mostra tutto il suo malessere giovanile nei confronti di un mondo adulto che considera superficiale e vuoto. Nel titolo originale del romanzo ciò è particolarmente evidente: Holden sogna di fare il “prenditore nella segale” (cioè proprio The Catcher in the Rye) e quindi di proteggere i bambini dalla caduta verso l’età adulta. Eppure, si ritrova da solo a combattere questa guerra che più che contro il mondo appare contro sé stesso.
Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzi che fanno una partita in quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia.
Il giovane Holden
“Cammino in una strada vuota,
La sola che abbia mai conosciuto.
Non so dove porti
Ma è casa per me
E cammino da solo”.
Questi versi non sono tratti dal romanzo, è invece il famoso incipit di Boulevard of broken dreams, canzone dei Green Day ed emblema della solitudine che vive il protagonista del concept album. Si tratta di un ragazzo di nome Jimmy che, come ha fatto Holden, cerca se stesso scappando di casa e soprattutto non vuole più essere un “Gesù di Periferia” (Jesus of Suburbia, altra memorabile canzone), non vuole più appartenere a quel mondo. Il timore più grande di Jimmy sarebbe quello di diventare un idiota americano (American Idiot). Più che non essere un “idiota americano”, Holden non vuole essere come gli adulti che conosce. Tuttavia, la solitudine che si ritrova ad affrontare lo divora, andare via è più difficile di quanto pensa. Nel concet album della band, Jimmy in realtà anziché ritrovare sé stesso o formarsi in quel senso, si perde, scivola quasi nella follia immaginandosi un alter ego di nome St. Jimmy. Passando per la dissociazione d’identità, diverse crisi, innamoramenti, cercherà di capire cosa vuole davvero.
Nella musica, così come nella letteratura, c’è spesso grande spazio per la solitudine degli adolescenti e l’incomunicabilità contro la quale devono scontrarsi. Specie in generi come il rock, il metal o il punk nei cui testi gli adolescenti spesso si riconoscono in quanto trattano di crisi di identità, del bisogno di essere visti tipico di quell’età e del rifiuto per ciò che è considerato normale dalla società. Lo fanno i Sum 41 nella loro “Pieces”, ballata malinconica e introspettiva oppure i Blink-182 in brani come “Adam’s song” mettono in evidenza le fragilità di un ragazzo sperduto nel suo caos interiore. Se Il giovane Holden rappresenta una critica all’America degli anni ’50, i concept album punk rock dei primi anni 2000 allo stesso modo criticavano la società spesso attraverso la voce di un giovane in crisi. Da questa crisi, tuttavia, si può uscire. Così come dalla fuga, necessaria per formarsi, si può ritornare.
Holden, infatti, anche grazie alla figura della sorellina, che rappresenta l’innocenza, deciderà di rimanere. Essendo un Bildungsroman, un romanzo di formazione, sicuramente Il giovane Holden vuole mostrare al lettore l’evoluzione di questo personaggio, ma come si è in realtà spesso detto per altri romanzi di formazione – come per “Il garofano rosso” di Elio Vittorini – si può riconoscere in tale libro una “doppia bildung“. Per Il garofano rosso parlando di “doppia bildung” ci riferiamo a quella dell’autore insieme con il protagonista, ovvero al fatto che il romanzo è stato scritto in un periodo in cui anche lo stesso Vittorini maturava con i personaggi.
Invece, la doppia bildung di Holden Caulfield riguarda il fatto che siamo noi a crescere con Holden. Tuttavia, sarebbe lecito affermare che qualsiasi romanzo di formazione presupponga una crescita anche nel lettore. Pur essendo ciò vero, non lo è mai stato come per il romanzo di Salinger, in cui davvero è stato creato un simbolo della fragilità giovanile. La stessa fragilità che accompagna tutti noi.
Accidenti – disse – ce ne sono di cose belle al mondo. E quando dico belle intendo belle. Siamo degli idioti a svicolare sempre dalle cose. Sempre, sempre, sempre lì ad annotare tutti gli accidenti che capitano al nostro piccolo schifoso io.
Il giovane Holden
