Valencia, la città del futuro
Opere rivoluzionarie di architettura e ingegneria convivono con un esuberante barocco. Valencia, viaggio nella storia, arti, e nella cucina.
Opere rivoluzionarie di architettura e ingegneria convivono con un esuberante barocco. Valencia, viaggio nella storia, arti, e nella cucina.
La prima impressione che ho avuto arrivando a Valencia, è stata quella di trovarmi in una città che, pur rispettando le sue antiche origini, non ha rallentato il suo sviluppo, lasciando spazio a trasformazioni radicali, che ne hanno cambiato per sempre l’aspetto.
Una città rispettosa dell’ambiente, che spinge verso la sostenibilità, incoraggiando i suoi abitanti a muoversi con mezzi pubblici o biciclette (ci sono più di 200 km di piste ciclabili). Valencia valorizza ogni spazio con alberi e giardini, tanto da essere stata nominata Capitale Verde Europea 2024.
I Romani la fondarono nel 139 A.C. Dopo la decadenza dell’Impero fu soggiogata prima dai Visigoti e poi dagli Arabi, che la dominarono per ben 5 secoli. Solo nell’anno 1000 nacque il Regno di Valencia, sotto la Corona degli Aragona.
Risalgono a questo periodo la costruzione delle chiese più importanti fra cui la Cattedrale, dedicata all’Assunzione; al suo interno, in una ricca e intima cappella, viene conservato il Santo Graal, uno dei simboli più importanti della religione cattolica. Nello stesso complesso architettonico si erige la Torre del Miguelete: si può visitare , se si ha voglia e fiato per salire i suoi 203 scalini! Sulla sommità si può vedere tutta Valencia e osservare l’ enorme campana che pesa più di una tonnellata !
E’ stata una bella coincidenza trovarsi lassù a mezzogiorno l’8 dicembre e sentire all’unisono tutte le campane di Valencia suonare a festa!
Un’altra spettacolare chiesa è quella dedicata a San Giovanni dell’Ospedale. Questa in particolare l’ho visitata durante la celebrazione di un matrimonio. Era finemente addobbata e popolata da bellissimi ed elegantissimi ospiti.
Ho ammirato molto l’eleganza delle donne vestite con abiti di velluto, lunghi e fascianti di vari colori e con le spalle coperte da una ampia mantella dello stesso tessuto.
Un altro periodo di grande espansione ci fu nel 1400; favorì,oltre l’economia, anche l’arte e la cultura. Risalgono a questo periodo la costruzione di palazzi come la Loggia della Seta, considerato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Si trova nel centro di Valencia: si entra accedendo nel chiostro che ospita un agrumeto; in questo periodo gli alberi sono carichi di frutti colorati che abbelliscono il chiostro e profumano l’aria. All’interno della Loggia ci sono ampi saloni con dei vistosi pavimenti di marmi colorati a scacchiera, bianchi e neri o di più colori; i soppalchi in legno sono lavorati finemente.
Il palazzo è sempre molto affollato e chiudendo gli occhi si può immaginare l’atmosfera del mercato che era un tempo.
Dopo la scoperta dell’America l’economia ebbe un rallentamento, poiché questo determinò lo spostamento delle rotte commerciali verso l’Atlantico. Perchè Valencia vivesse un altro periodo d’oro bisogna arrivare al XX secolo. In questo periodo ci sono state le vere enormi trasformazioni della città: grazie alla coltura fiorente degli agrumi, alla metallurgia e all’industria della lavorazione del legno, la sua economia ebbe un’ impennata; risalgono a questo periodo la costruzione del Mercato Centrale e quello di Colòn, della Vecchia stazione del nord, della Plaza de Toros, che sono ancora i simboli della città.
Plaza Redona risale al 1800 ed è una delle più caratteristiche della città; mentre percorri i vicoli dietro la cattedrale, trovi un piccolo arco che indica l’ingresso all’omonima piazza. E’ straordinaria: un unico edificio circolare con al centro una fontana che eroga acqua potabile; è stato costruito esattamente nel punto che rappresentava il centro geometrico di Valencia nel XIX secolo. Negli anni ha subito abusi e trasformazioni e nel 2007 è stata ristrutturata con l’obiettivo di conservare e preservare l’originale. Una vera chicca della città.
Risalenti al passato sono anche i numerosissimi ponti sotto i quali un tempo scorreva impetuoso il fiume Turia. A proposito: dov’è il fiume? Il fiume Turia attraversava la città ma nell’ottobre del 1957 straripò facendo 81 vittime. Con una straordinaria opera di ingegneria il fiume è stato deviato e il suo greto trasformato nel Il giardino del Turia.
E’ uno dei parchi più grandi della Spagna e attraversa tutta la città per più di 9 chilometri. Catalizza tutti: sportivi, turisti, chi è alla ricerca di tranquillità e di silenzio. Ospita musei, come il Museo delle arti, l’Auditorium della Musica, e attrazioni irrinunciabili per i bambini, come il Gulliver : è una rappresentazione del personaggio dell’omonima favola, lungo più di 70 metri che ha tantissimi scivoli dove i bambini, come lillipuziani, possono arrampicarsi e scivolare sul corpo dell’enorme Gulliver .
Camminando verso sud di arriva alla parte più straordinaria della città:
Già solo la vista dà una grande emozione: un enorme complesso che si estende per 35 ettari che ospita quattro enormi edifici ideati dal genio dell’architetto Santiago Calatrava. Per visitarlo ci vuole almeno una giornata. L’attrazione maggiore è l’Oceanografico, l’acquario più grande d’Europa (consiglio la prenotazione).
Il Museo delle Scienze in questo periodo ospita una mostra dedicata alla Pixar, la casa di produzione cinematografica specializzata in animazione digitale. Mi sono soffermata con interesse a capire come sono nati dei personaggi leggendari dei più bei film di animazione degli ultimi anni: CARS, RATATUILLE, GLI INCREDIBILI, INSIDE OUT ( che amo particolarmente) e tanti altri.
Una mostra interattiva, un vero nutrimento per il bambino che è in noi…
Oltre a questa mostra ci sono attrazioni speciali come la teca con il formicaio: contiene formiche delle Antille che lavorano e costruiscono il loro habitat momento per momento.
Un’altra parte è dedicata alla sostenibilità del pianeta terra e al rispetto della natura. Poi ancora giochi per esercitare la memoria, trucchi per ricordare meglio e sviluppare il pensiero laterale .
Esercitarsi a guardare immagini di persone e poi fare degli identikit: una vera sfida che sottolinea tutti i limiti della nostra memoria…
Ospita anche una mostra permanente che parla dei i più grandi scienziati dell’ultimo secolo. Infine l’ultimo piano del museo parla della storia della conquista dello spazio dedicando sale interattive ad ogni pianeta.
Valencia si gira comodamente a piedi e in bicicletta ma ci sono mezzi pubblici efficienti e puntuali. Linee della metro che trasportano i turisti direttamente in centro dall’aeroporto. La vita è sicuramente meno cara che in Italia: al mercato centrale i prezzi degli alimenti erano inferiori almeno del 20-30%.
La cucina offre tanti piatti tipici ma il più famoso è la Paella. Se volete gustare questo piatto tipico consiglio il ristorante Alqueria del pou (consiglio di prenotare). L’attesa per mangiare sarà ripagata da un’ottima paella valenciana.