Dopo la pubblicazione del singolo The Astronaut, avvenuto il 28 ottobre di quest’anno, Kim Seokjin (in arte Jin dei BTS) ha voluto salutare il suo fandom, gli A.R.M.Y (Adorable Representative M.C. for Youth), con questa promessa d’affetto dolce, firmata Chris Martin. Il frontman dei Coldplay ha, infatti, messo per iscritto tutti i sentimenti per i fan, che Jin racchiude nel suo cuore.

La canzone fa da prologo ad un periodo di assenza del cantante sudcoreano – successivamente, anche di tutti gli altri sei membri – a causa del loro arruolamento al servizio militare, ancora obbligatorio in Corea del Sud per diciotto mesi.

Nel dolcissimo video musicale del singolo appare evidente come per Jin, membro più anziano del gruppo, i fan e i suoi sei compagni di una vita – RM, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook – siano come dei bambini, con i quali non solo gioca, ma li protegge e veglia su di loro. Jin, da ben nove anni, non ha mai rinunciato al suo lato bambino, sempre in vena di scherzare, di ridere e di giocare con chiunque gli sia accanto. Ha sempre cercato di essere un fratello maggiore esemplare: una spalla sulla quale piangere, ma anche il primo a mostrarsi diretto e pungente, nei momenti appropriati.

La nascita di Wootteo

Con The Astronaut, Jin dimostra, ancora una volta, il forte legame e l’immensa gratitudine che il cantante prova nei confronti dei fan e, per questo, decide di fare di più. In suo aiuto accorre il piccolo astronauta immaginario Wootteo.

“Volevo che Wootteo rappresentasse un amico carino che potesse stare al fianco dei miei fan per conto mio. Ho ricevuto molte proposte per la sua grafica, ma volevo che lui fosse il più semplice e grazioso possibile… ed ecco come Wootteo è nato”.

Kim Seokjin

Wootteo come oggetto transizionale

Wootteo, come affermano Vanessa e Licia, le psicologhe del K-pop, può essere visto come una sorta di oggetto transizionale. Secondo questo punto di vista, Wootteo non sarebbe solo utile dal punto di vista commerciale, ma rappresenterebbe una sorta di copertina di Linus firmata Kim Seokjin.

Cosa sono gli oggetti transizionali?

Gli oggetti transizionali sono stati teorizzati dal pediatra e psicoanalista inglese Donald W. Winnicott nel 1951. Egli li descrive come degli oggetti che il bambino, tra gli 8 e i 12 mesi, percepisce sia come esterni a sé stesso, che all’interno, in bilico tra la realtà e l’immaginazione e che sceglie per sentirsi sempre vicino alla figura materna.

Questi oggetti manifestano i primi segnali del distacco dalla madre e possono essere un giocattolo, una copertina, un indumento: qualsiasi cosa che li faccia sentire a casa e protetti. Winnicot dà loro il compito di fare da ponte tra la vita terrena e quella immaginaria. Rappresentano, quindi, il primo oggetto in possesso del bambino, molto spesso, donato proprio dai genitori.

Oggetti transizionali in età adulta

Gli oggetti transizionali possono accompagnarci anche in età adulta, diventando nuovi affetti, mediatori tra immaginazione e realtà, oppure modelli di comportamento. Lo psicologo Luciano Di Gregorio, nella sua opera Psicopatologia del cellulare. Dipendenza e possesso del telefonino spiega come anche il gesto più semplice, come scrollare la home dei nostri social, possa essere interpretato come un oggetto transizionale, perché essa ci aiuta a combattere il senso di solitudine e lo stress. Si vuole trovare una sorta di rassicurazione.

Anche io, da bambina, avevo un oggetto transizionale, un lenzuolino, che chiamavo Gino perché il suo vero nome era difficile, per me, da pronunciare. A quasi 22 anni, posso dire di aver sostituito Gino con Elio, il mio gatto rosso, anche se un oggetto non è, ma che mi aiuta a trovare la tranquillità e la felicità, solamente osservandolo.

Wootteo e BT21: il legame con gli A.R.M.Y

Wootteo, però, non è l’unico oggetto transizionale dell’universo dei BTS. Esso, infatti, è preceduto dai BT21: otto personaggi immaginari (Koya, RJ, Shooky, Mang, Chimmy, Tata, Cooky e Van), nati dalla collaborazione tra i BTS e Line Friends. I BT21 rappresentano i membri stessi e il loro compito è quello di accompagnare gli A.R.M.Y durante la loro quotidianità.

Alcune fan mi hanno raccontato del loro rapporto con i BT21: c’è chi usa il personaggio di Koya come un confidente e come un acchiappasogni; c’è chi esterna la propria appartenenza alla comunità LBGTQ+ mediante i loro colori, c’è chi si sente estremamente legato a Mang, perché si riconduce immediatamente al rapper dei BTS J-Hope e c’è chi, come me, porta RJ sempre con sé, per sentirsi sempre vicino – in qualche modo – proprio a Jin.

Auguro, quindi, a Seokjin che anche lui possa trovare il suo oggetto transizionale che gli dia modo di ricordare tutti noi A.R.M.Y che, da casa, facciamo il tifo per lui durante il servizio militare. Auguro a voi, cari lettori, di non perdere mai la gioia di incontrare il vostro bambino interiore.

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