(English translation below)
Tom Sachs, uomo e artista newyorkese, famoso per le sue sculture moderne che ricontestualizzano la nostra società con uno sguardo innovativo sul futuro, viaggia per l’Europa con nuovi progetti che si svolgono tra Parigi, Londra e Amburgo. Tom Sachs studia la cultura capitalista, la ripensa e re-immagina, prende un oggetto, un materiale, e trasformandolo, ne cambia la forma e l’uso. Tutte le tappe per le quali esplora queste tematiche sociali attraverso le sue opere artistiche sono anche in mostra: tutti i processi di costruzione, la programmazione della scultura e la sua esecuzione, nei minimi dettagli. Tutto ciò si contrappone all’idea dell’oggetto che ci troviamo davanti quotidianamente, come è stato prodotto, da chi, dove? In questo modo, i pezzi di Tom Sachs non sono mai finiti, si possono sempre ri-concettualizzare, cambiare, ripensare, sfidando l’idea del prodotto capitalista, oggetto di una società così avvolgente in tutti gli aspetti di vita che non può essere cambiata.
Tra gennaio e febbraio 2021, la mostra Rituals è stata esposta al Thaddaeus Ropac di Parigi, famosa galleria con lavori di grande prestigio con sedi a Parigi, Londra, Salisburgo e Seul, e nello stesso periodo anche nella sede Thaddaeus Ropac di Londra.
Con la mostra Rituals, il famoso artista, focalizzato sulla scultura nel campo dell’arte contemporaneo, ha stupito il pubblico inglese con il suo primo show nella capitale.
Tom Sachs pone delle domande essenziali per l’innovazione del continente europeo e del mondo, e ancora di più rispetto al ruolo dei giovani in tale ambito: come comportarsi in un mondo che ha reso schiava la propria natura per alimentare le proprie dipendenze, la cui purezza e possibilità di vita si stanno estinguendo giorno dopo giorno? Usando questo tono, Tom Sachs osserva le vetrine dei negozi, ciò che rivelano della nostra civiltà, degli oggetti che desideriamo e di quelli che usiamo. Per i suoi pezzi, l’artista usa cartone, resina, scotch, pittura e legno compensato. I segni del lavoro che fa su tali materiali rivela una presenza umana, una trasformazione delle risorse umane al servizio di queste ultime rendendo l’uomo il prodotto dell’industriale. Quindi, soffermiamoci sulle parole di Sach,
“mentre creo, medito, e la brama di acquistare un prodotto è sostituita dall’amore di realizzarlo”.
Nella mostra in corso si sviluppa lo spirito innovativo dell’artista americano, accompagnato da una grande creatività e un urlo alle generazioni più giovani di agire adesso, di svegliarsi e interagire con il proprio pianeta.
Ed ora è la volta di Amburgo: qui è il Deichtorhallen ad ospitare Tom Sachs e la sua squadra speciale di scultori e astronauti per la mostra Space Program Rare Earths, dal 19 settembre 2021 al 10 aprile 2022. Questa è la quarta serie del programma spaziale di Tom Sachs, dopo tredici anni di esplorazione. Ancora una volta, il bisogno dell’artista di guardare al di fuori del presente, per un potenziale universo vivibile, si riflette nell’esplorazione della mente umana attraverso l’arte contemporanea. La famosa sala di arte contemporanea del Deichtorhallen sarà utilizzata nella sua totalità, usando uno spazio di 3000 metri quadrati per creare un luogo d’interazione tra il pubblico e la mostra, permettendo all’individuo di rivolgersi uno sguardo introspettivo.
Rivelando alcuni dilemmi sociali dei nostri tempi, i visitatori devono sottomettersi a un processo d’indottrinamento, compiendo missioni e rispondendo a domande nello scopo di provare il loro valore, il quale giustificherebbe il loro diritto a entrare nella squadra di Sachs per la missione spaziale. Una volta selezionati e indottrinati, connettendo questo progetto alle due mostre precedenti di Londra e Parigi, il pubblico dovrà sottomettersi al “rituale della transustanziazione”. Nella missione, i membri della squadra dovranno lasciare i loro telefoni e apparecchi elettronici in una stanza separata, per poi recarsi su Vesta, uno degli asteroidi più vicini alla Terra, con l’obbiettivo di perpetuare l’addizione alla tecnologia sovrasviluppata sulla terra raccogliendo minerali rari presenti sull’asteroide Vesta. In modo molto ironico, l’ambizione di Tom Sachs è quella di approfondire il suo studio sulla dipendenza umana dalla tecnologia e sul ruolo dell’interconnessione mentale nella vita di tutti i giorni.
Tom Sachs non solo è un genio artistico, ma un autore innovativo che attraverso i suoi sperimenti e le sue opere trasmette al pubblico l’urgenza del cambiamento, o almeno del prendere coscienza di una realtà viziata. Il suo scopo è pienamente raggiunto con mostre interattive e giochi mentali: il discorso diventa sempre di più introspettivo.
Tom Sachs, a terrestrial critic around Europe: after London and Paris
he arrives in Hamburg
Tom Sachs, a man, artist, and new yorker, famous for his modern sculptures which reconceptualise our society with an innovative glance to the future, travels through Europe with new projects unfolding between Paris, London, and Hamburg. Sachs studies capitalist culture, he rethinks and re-imagines it, taking an object, a material, and transforming the latter, its shape, and its usage. All the steps through which he explores such social thematic through his art pieces are also exhibited: all processes of construction, the programming of the sculpture and its execution, in the smallest details. This opposes itself to the idea of the object we find in front of us every day, how it was produced, by who, where? In such a way, Sach’s pieces are never finished, they can always be reconceptualised, changed, re-thought, challenging the idea of the capitalist product, the object of a society that is so enveloping of life that it cannot be altered.
From the 20th of January to the 20th of February 2021, the show Rituals was exhibited at the Thaddaeus Ropac in Paris, a famous gallery with prestigious works based in Paris, London, Salzburg and Seoul, and from the 20th of January to the 20th of February, it was exposed in the Thaddaeus Ropac venue in London.
With the show Rituals, the famous artist focused on sculpture in the field of contemporary art, has surprised the English public with his first show in the capital. Sachs poses essential questions for the innovation of the European continent and that of the world, and even more concerning the role of youth in such a field: how to behave in a world that enslaved its nature to feed its own addictions, which purity and possibilities of life are dying out day by day? Using this tone, Sachs observes the windows of the corner shows, what they reveal of our civilization, of the objects we desire and those we use. For his pieces, the artist uses cardboard, resin, tape, paint, and plywood. The marks of the work he does on such materials reveal a human presence, a transformation of human resources to serve the latter rendering man the product of the industrial. So, let’s dwell on Sach’s words,
“as I create, I meditate, and the lust of acquiring a product is replaced by the love of making it”.
The innovative spirit of the great American artist, alongside great creativity, and a scream towards younger generations to act now, to wake up and interact with their own planet, is developed in his ongoing show. Moving to Hamburg, the Deichtorhallen is hosting Tom Sachs and his special team of sculptors and astronauts for the show Space Program Rare Earths, from the 19th of September 2021 to the 10th of April 2022. This is the fourth series of Sach’s special program, after thirteen years of space exploration. Once again, the artist’s urge to look outside of the present, for a potential liveable universe, is reflected in the exploration of the human mind by the means of contemporary art. The famous contemporary art hall in Deichtorhallen will be used in its totality, using a space of 3000 square meters, to build a place of interaction between the public and the show, allowing the individual to turn an introspective look.
Revealing some of our times’ social dilemmas, visitors must submit to an indoctrination process, by fulfilling missions and answering questions with the goal to “prove” their value, which would justify their “right” to enter Sach’s team for this spatial mission. Once individuals have been selected and indoctrinated, linking this project to the two antecedent shows in London and Paris, the public will submit to a “ritual of transubstantiation”. In the mission, the members of the team will have to leave their phones and electronic devices in a separate room, to then travel to Vesta, one of the closest asteroids to Earth, with the aim of perpetuating the addiction to technology overdeveloped on Earth by collecting rare minerals present on the asteroid Vesta. In a very ironic fashion, Tom Sach’s ambition is that to further his study on human addiction to technology and the role of mental interconnection in daily life.
Sachs not only is an artistic genius, yet also an innovative author who through his experiments and his pieces transmits to the public the urgency to change, or at least to get conscious about our flawed reality. This is achieved with interactive exhibits and mental games: the discussion becomes ever more introspective.