Un canale Instagram da 110mila follower (@growupordie) in cui ogni giorno si cerca di aiutare in modo pratico e diretto tante donne (e uomini), narcisist* vittime di un male dilagante nella società occidentale di oggi, ovvero il narcisismo e le sue nefaste conseguenze quando si esprime in una relazione che diventa, inevitabilmente, tossica.

A dare dritte, consigli, ma anche a fare un gran lavoro culturale e di divulgazione su cosa vuol dire essere in una relazione con un narcisista, quali possono essere le cause, le drammatiche conseguenze e, soprattutto, come uscirne, è la mental coach relazionale Benedetta Gherardini. Non solo una professionista brillante, ma una donna che, attraverso l’inferno di una relazione con un narcisista ci è passata, per poi trovare gli strumenti di una rinascita, che ora condivide ogni giorno online e nei suoi percorsi formativi.

Benedetta Gherardini ci racconta il proprio percorso

E’ lei stessa a raccontarlo:
“Ero super insicura. Uscivo da una relazione tossica devastante che mi aveva ridotto a letto. Ero ossessionata da lui, non mi riuscivo nemmeno a muovere, non riuscivo a farmi una doccia. Ero ingrassata non so quanti chili e prima ero dimagrita non so quanti chili, però tutto questo ha fatto sì che io mi decidessi a lasciare un lavoro che odiavo e che mi buttassi in questa avventura che non è solo un business, ma anche uno scopo di vita, quello che mi fa alzare la mattina.”

Benedetta infatti, usa un linguaggio diretto ma anche molta empatia con chi la segue nei suoi percorsi, proprio perché sa che cosa succede veramente in quelle situazioni.
“Essendoci passata conosci le dinamiche, anche i rischi”, ci racconta. “Perché quando sei dentro una situazione del genere ti ritrovi anche a non poter farti capire da nessuno, nemmeno dalle amiche, che magari non si capacitano del perché non riesci ad andartene: da fuori non si capisce quanto sia difficile uscirne”.

Lei, che invece lo sa bene, e dopo gli studi all’estero ha anche acquisito tutti gli strumenti per tirarsi fuori da situazioni logoranti e rischiose, li condivide spronando le donne (e gli uomini) in difficoltà. Ricordando loro, innanzitutto, che non sono soli, e che uscirne,anche lavorando su se stessi, si può.
“Voglio dirvi che”, incoraggia i suoi follower Benedetta, “anche se adesso siete sdraiate a letto, anche se adesso non riuscite a respirare e pensate solamente che avete bisogno della vostra dose di “droga”, ovvero di lui, anche se vi fa male e state lì a pensare forse sono io quella sbagliata, forse sono io quella che l’ha fatto diventare così, potevo rimediare, potevo resistere, sappiate che non è vero: non potevate resistere e questo è l’inizio della vostra rinascita perché la sofferenza è debolezza che se ne va”.

Mental coach, l’autostima

E per rendere utile questa sofferenza, Benedetta Gherardini fornisce strumenti acquisiti studiando da mental coach relazionale negli Stati Uniti, dove questo tipo di approccio è diffuso, a contrario che in Italia, dove a fare questo mestiere sono in pochissimi.

Una mental coach professionale infatti non è un terapista, ma un professionista in grado di fornire strumenti che sono solo pratici e non vogliono essere alternativi alla terapia, ma sono soprattutto metodi per aumentare l’unica arma veramente efficace contro la trappola delle relazioni tossiche, ovvero lo sguardo che si ha su se stessi, in una parola, l’autostima.

Questi strumenti Benedetta Gherardini li ha illustrati anche nel libro INdipendenza- Nè coppia nè single ma farfalla, Bookers editori, in cui il focus e l’obbiettivo è proprio l’accrescimento dell’amor proprio, dell’autostima, unica strada che porta a centrare l’obbiettivo di diventare abbastanza forti e indipendenti per evitare di cadere in trappole drammatiche.

“Se impari a stare bene con te stessa riesci anche a valutare meglio le dinamiche relazionali”.

E insomma, la chiave è sempre amarsi, una chiave non facile da conquistare, ma che può salvare letteralmente la vita.

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