Maura Delpero, classe 1975, a inizio settembre ha incantato Venezia con il suo secondo lungometraggio, Vermiglio, che si è aggiudicato il Leone d’Argento (Gran Premio della Giuria) e che ancora oggi sta registrando presenze record nelle sale cinematografiche. Distribuito da Lucky Red inizialmente in poche sale, grazie ad un passaparola che assomiglia a quello di C’è ancora domani, il pubblico sta dando alla Delpero il successo che si merita una regista giovanissima e talentuosissima, nonché la rappresentante dell’Italia per la corsa agli Oscar 2025

“Vermiglio”, la trama

Ultimo anno della seconda guerra mondiale. A Vermiglio, frazione del trentino Alto Adige, in una casetta sperduta tra le montagne innevate vive la famiglia Graziadei, due genitori per dieci nascite. Il padre (magistralmente interpretato da Tommaso Ragno) è un maestro elementare che, oltre ad insegnare l’italiano (missione di per sé impegnativa dato che tutti, compresi i Graziadei, parlano un dialetto che ha bisogno di sottotitoli), cerca di far aspirare i suoi alunni a qualcosa di più bello e più alto della mera fatica quotidiana. 
Una storia al femminile che ha come protagonista Lucia (Martina Scrinzi), una dolcissima ragazza che trova l’amore in Pietro (Giuseppe Di Domenico), amico di uno dei suoi fratelli, soldato siciliano che ha disertato l’esercito e che i Graziadei ospiteranno per un po’, giusto il tempo di scompigliare gli animi della famiglia. 

Le trame della storia di Lucia e Pietro si fondono con quelle delle altre donne della sua famiglia, in primis di Ada, la sorella minore che passa la maggior parte del tempo a pregare e a scusarsi per i suoi peccati, auto-influggendosi punizioni tragicomiche, e di Flavia, il genio di casa, l’unica a cui verrà consentito di proseguire gli studi

Vermiglio

Una storia che racchiude tante storie

A metà tra Le otto montagne e la filmografia di Ermanno Olmi, la Delpero scrive e dirige una storia con la calma e la maestria del grande cinema, capace di codificare schemi sociali e familiari e di portarli sullo schermo con un tocco di poesia. Tutto questo reso possibile anche grazie ad un’acting coach d’eccellenza, Alessia Barela, che ha saputo indirizzare un cast che annovera non solo grandi interpreti già not* come Sara Serraiocco e Carlotta Gamba, ma anche numeros* bambin* piccolissim*, un unicum nel cinema italiano contemporaneo, sempre spontane* e credibilissim*.

Vermiglio arriva dritto al cuore di chi sa ascoltare, di chi sa leggere tra le righe la quantità infinita di temi insiti in questa storia antica, ambientata in un’epoca ormai lontana, ma che affronta temi che risuonano come quanto mai attuali. Diritto allo studio, maternità, depressione post-partum, tradimenti e patriarcato, una storia che ne porta in sé altre mille, tutte urgenti, tutte incredibilmente vere. 

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