Vi siete mai chiesti cosa sarebbe l’umanità senza musica, se improvvisamente fossimo avvolti dal silenzio? 

Del resto siamo stati abituati a dare per scontato quasi tutto, e adesso, in piena pandemia mondiale, ci rendiamo conto che in fondo possiamo abituarci ad avere anche meno libertà e cambiare abitudini. Come disse Dostoevskij “Un essere che si abitua a tutto: è la migliore definizione che si possa dare dell’uomo”. 

Forse possiamo imparare dalla situazione generale del nostro pianeta a non dare nemmeno la nostra libertà per scontata, figuriamoci il resto. Potremmo pensare di riprenderci lo spirito umanistico, ritrovare la bellezza in tutte le sue forme partendo dall’arte, dalla musica, senza dimenticare le persone che ci fanno sentire bene. Ma sembrerebbero i buoni propositi che facciamo ogni fine anno…

Mi piacerebbe invece proporvi di cambiare paradigma, il modello di vita e le abitudini che avete, ma a piccoli passi, partendo da quello che sentiamo, in tutti i sensi.
Se mi stai leggendo è perché ami la musica, oppure hai un animo sensibile o entrambe le cose. La presenza della musica nelle nostre vite ci dà un’idea della sua importanza e della sua capacità di farci stare bene e portare effetti positivi.

La musica ha l’energia in grado di cambiarci l’umore in diverse circostanze durante la nostra esistenza: influisce in maniera rilevante nel contesto quotidiano e, in una prospettiva più ampia, ha il potere di promuovere la salute fisica e psicologica e il benessere delle nostre vite. La musica ha anche un ruolo nello sviluppo affettivo, non solo per gli adulti. 

I bambini che si avvicinano alla musica, diventeranno delle persone con un rapporto più stabile con gli altri e con lo stimolo alla conoscenza di se stessi e delle proprie potenzialità.

É importante dunque ascoltare ogni tipo di musica, dalla classica al rock, perché un ambiente musicale stimolante produrrà effetti straordinari per le nostre menti e per il corpo.

Questa settimana vi propongo l’ascolto di un nuovo album Songs for the Drunk and Broken Hearted  che segna il ritorno di Passenger, nome d’arte di Mike Rosemberg. 

Il disco è dedicato alle canzoni per cuori spezzati e ubriachi. Anche Mike, come tutti noi, si è trovato a sperimentare la fine di una relazione, con tutti i sentimenti di smarrimento e dolore che ne conseguono. 

Ascoltate il brano Sword from the stone che apre l’album e che ci porta immediatamente nel mondo malinconico di un amore perduto: 

Come ti senti tesoro / Stai andando avanti / Stai dormendo bene / Oppure le notti vanno avanti all’infinito / Spero tu stia mangiando bene / Spero tu rimanga forte / Perché sto bene e poi no / Sto girando e non riesco a fermarmi…

Altra chicca che vi raccomando è Remember to Forget uno dei singoli usciti prima dell’intero Album di Passenger. Ascolterete un’altra delle storie tratte da Songs for the Drunk and Broken Hearted, quella di un uomo che, dopo una notte passata tra i bar a bere, non vuole lasciare spazio al giorno: 

Beh, sono un pensatore eccessivo / Un sognatore ad occhi aperti /un bevitore incallito / Un intermediario / Un fumatore a catena / Aiutami a ricordare di dimenticare.

Così ne parla Passenger: “Questa canzone è per tutte quelle persone che non vogliono mai andare a letto dopo una serata fuori e vogliono semplicemente stare a bere il più a lungo possibile. Sono stato sicuramente quel ragazzo prima, e conosco alcuni altri che lo hanno fatto. L’idea di dover stare da soli in una stanza buia con un ronzio nelle orecchie non è piacevole”.

Un album da ascoltare più volte, senza dimenticare di farlo con la compagnia giusta di fumo e alcol. 

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