A Palazzo Bacchetta (Treviglio), fino al 31 Luglio 2023, lo Studio 2046 crea una scenografia straordinaria ottenuta dalla fusione della pittura barocca del 1700, custodita nell’antica dimora, con le opere dell’artista contemporaneo Agostino Arrivabene.

La relazione armonica senza tempo, ottenuta dalla sovrapposizione delle opere sugli strappi delle settecentesche quadrature di palazzo, offrono un dialogo delicato tra pittorico e sublime; un racconto silenzioso dell’incontro fra due visioni e interpretazioni della bellezza e delle sue metamorfosi, dove le terre nere vegetano i sogni.

Oro del Vespro, questo il titolo dell’esposizione, descrive il preciso momento di mutamento del cielo nell’attimo romantico in cui tutto lievemente si trasforma. In quello spazio liminale, dove gli opposti, luce e buio, affievoliscono la loro tenzone in un abbraccio armonico, le luci si infiammano fino a collassare nelle ombre guidandoci verso la naturale oscurità delle cose. 

Fotografia concessa da Studio 2046

E’ nella scultura in tassidermia, esposta nella sala centrale, che il portato di questa coincidentia oppositorum, fatta di ombra e luce, bianco e nero, demoniaco e angelico, si concretizza nel mostro ibrido.

Le quattro opere di Agostino Arrivabene, esposte allo Studio 2046, sono state create in momenti diversi del percorso artistico del Maestro.

Si tratta del suo dipinto storicamente più iconico Lucifero del 1997, posto di fronte ad un grande e suggestivo telero esposto al pubblico per la prima volta e parte di un ciclo pittorico inedito dedicato alla Divina Commedia di Dante Alighieri.

LErotomachia, questo il titolo del dipinto monumentale ad olio su tela, racchiude il dramma del Quinto Canto dell’Inferno, e il fluttuare dei due amanti Paolo e Francesca da Rimini è uno sfarfallio fosforico nella nube nera e di carne delle anime dannate per lussuria.

Agostino Arrivabene, Erotomachia, 2023 – Fotografia concessa da Studio 2046

Il pensiero di Daniele Daminelli Designer & Founder di STUDIO 2046

Sono profondamente attratto dal lavoro di Agostino Arrivabene, i suoi codici pittorici affondano nelle vastità di una cultura letteraria, esoterica e filologicamente connessa con l’antichità classica, diventando la chiave di volta per indagare nuove strade nella nostra contemporaneità. Un nuovo umanesimo ha l’urgenza d’affiorare in una temperie, la nostra, che rischia il decadentismo, il tradimento del vero significato fondante fra l’umano e il Divino.

Nuove connessioni e modi di vedere il nostro tempo attraverso gli spazi del vivere, che Studio 2046 ha da sempre scandagliato, creano un dialogo con il mondo visionario e lisergico dell’artista, innestando nuovi diaframmi di visione.

Nelle opere di Arrivabene esposte, sono visibili gli azzardi interpretativi verso il mondo botanico che vibra rinnovato e metamorfizzato dando vita a fiori, germogli, virgulti, che assumono forme parassitarie, carnivore o addirittura animali.  

Era da tempo che maturavo il desidero d’ospitare le opere di Agostino Arrivabene nel mio studio, volevo viverle nel quotidiano, calarmi nella loro contemplazione immerso nei suggestivi spazi di Palazzo Bacchetta, il mio palcoscenico di nuovi inneschi ispirativi”.

Agostino Arrivabene, Erotomachia, particolare, 2023, olio su tela, collezione dell’artista – Fotografia concessa da Studio 2046

L’opportunità di esporre a Palazzo Bacchetta le opere di Agostino Arrivabene, in concomitanza con l’edizione 2023 della Milano Design Week, ha offerto un’ulteriore occasione espositiva.

Artcurial Italia a Milano in C.so Venezia 22 ospita, dal 18 al 21 Aprile, una mostra dedicata al design e all’arte contemporanea dal titolo Please come back. L’esposizione, a cura di Daniele Daminelli e Studio 2046, si presenta come nuovo percorso dell’interior designer che da alcuni anni si dedica al recupero di sofisticate lavorazioni artigianali che la storia ha reso tradizione. La sua ambizione è conservare e proteggere le pregiate maestranze artigianali del territorio lombardo riconnettendole ai valori estetici contemporanei. 

Così facendo Studio 2046 intercetta lo zeitgeist che oggi sta palesandosi sempre più come un vento di rinnovamento delle arti verso quel tempo in cui il lavoro manuale ed il sapere artigiano delle antiche officine artistiche, generavano bellezza grazie anche alla forte influenza degli artisti

Agostino Arrivabene, Madre, 2017, olio su tavola, Al. 72 x La. 53 cm. – Fotografia concessa da Studio 2046

L’incontro di Daniele Daminelli con l’artista contemporaneo Agostino Arrivabene, e la sua visione poetico esoterica, sono state occasione di una riflessione per l’individuazione di un percorso comune che potesse ampliare uno sguardo visionario affinché arte contemporanea e design potessero fondersi per creare una strada unica, un unico sguardo sulla realtà dell’abitare lo spazio. 

Il regno botanico ed eclettico di Agostino Arrivabene, presente con due rarissime opere esposte ad Artcurial, sono una sofisticata rielaborazione di un mondo floreale impossibile, romantico e neorinascimentale che amplifica alcuni codici estetici che avevano reso possibile, già nella pittura tardo gotica e rinascimentale, una botanica idealizzata benché sostenuta dalla catalogazione scientifica di quell’epoca. 

Daniele Daminelli cattura la neogenetica di Agostino Arrivabene, innestando la botanica dei suoi giardini edenici attraverso la preziosissima lavorazione dell’intarsio ligneo policromo che è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di GMC, azienda storica di Treviglio famosa nel mondo per l’eccellenza artigianale dei mobili d’arte, e GAC (Giordano Art Collections) un abile ebanista intarsiatore locale. 

Questo dialogo tra maestri volge alla ricerca di una nuova poetica del vivere dedicata ai collezionisti del futuro.

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