Strade fuorimano, terreni che appartengono ad altri, anfratti bui e nascosti. Di me non sai, l’esordio di Raffaele Cataldo pubblicato da Accento Edizioni, è la storia di chi si ama in modo furtivo, di chi non smette di cercarsi anche quando fa più male, di chi preferisce svendersi pur di continuare a provare qualcosa. Incontri casuali per coprire l’assenza d’amore, vuoti affettivi che non riescono a colmarsi, mancanze che inciampano di continuo. 

Cosa racconta “Di me non sai”

Lui e il ragazzo

non si sono mai visti se non in mezzo ai divieti”.

Lucio ne è stato subito attratto: dalla finestra del suo ufficio lo vedeva arrivare alla pensilina dei pullman. Forse qualcosa nel suo modo di camminare, forse quella giacca a vento fucsia. Non sa bene perché, ma, giorno dopo giorno, era sempre lì ad aspettarlo.

Poi, come sempre, qualcosa si muove: Lucio si avvicina, prova a conoscerlo, tenta di farlo suo. Davide, però, ha la testa ancora altrove, impigliata nel ricordo di Lorenzo. Da quando è scomparso non si dà pace.

«È questo il vostro problema. Vi fate un’idea tutta vostra di chi sono io, e poi quando scoprite che la realtà non combacia non riuscite ad accettarlo». «Non sei tu questo». «Di me non sai niente» dice Davide.

Amarsi non vuol dire conoscersi

Adesso so chi sei davvero

è l’ultima cosa che Lorenzo ha scritto a Davide. Pensava che lo tradisse. Da allora Davide, per vergogna, per incapacità, si è adattato a quel ruolo e, ora, non riesce più a sfuggire a quel che pensa di essere diventato. Si sente in colpa per l’abbandono di Lorenzo, si attribuisce eccessive mancanze, si spinge ad essere più crudele di quanto in realtà sia.

C’è una cosa di me che non ti ho mai detto”,

confessa Lucio alla fine a sua sorella. E così si apre un’altra storia. Una in cui, forse, si ha la forza di raccontarsi per quel che si è. Una storia in cui, per una volta, l’idea che ci facciamo di una persona possa corrispondere alla realtà.

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