“Earth A.D. 2”, la scoperta di una realtà parallela. Uma Breakdown al Fact di Liverpool
"Earth A.D. 2", una realtà parallela. Uma Breakdown fino al 28 gennaio 2024 espone nello spazio artistico FACT di Liverpool (Regno Unito).
"Earth A.D. 2", una realtà parallela. Uma Breakdown fino al 28 gennaio 2024 espone nello spazio artistico FACT di Liverpool (Regno Unito).
(English translation below)
Lo spazio artistico FACT di Liverpool (Regno Unito) presenta l’opera Earth A.D. 2 dell’artista Uma Breakdown, fino al 28 gennaio 2024. La realtà nella quale viviamo è sempre più virtuale, con un’ossessione al controllare il telefonino, essere accessibili e disponibili alle chiamate altrui segnalate da musica prescelte, in qualsiasi momento della giornata. Il mondo tecnologico, per quanto sia portatore di innovazione, è diventato quasi un’estensione del corpo umano. Questo sviluppo di piattaforme ha dato vita a nuove identità.
L’artista ci racconta un mondo suo, quello dell’uso delle narrazione gotiche per comunicare idee politiche, del suo legame con il tempo e lo spazio, con la comunità trans*. Racconta una storia che viene distrutta e manipolata in modo continuo, e che perciò, quasi come un videogioco, si comunica più facilmente online.
Lo spazio della mostra può essere comparato alla stanza riposo di un videogioco, luogo dove il giocatore si può riposare, e radunare gli oggetti raccolti durante il percorso del gioco. Online, l’artista presenta Low Estate, un gioco d’avventura digitale nel quale l’obiettivo è di arrivare in un luogo nominato Dreadnought, così da aggiornare il database che vi si trova, che contiene informazioni storiche sulla comunità che vi abitano.
Uscendo dal regno del videogioco, invito a riflettere sulla perdita di informazioni in una realtà hyper-mediatizzata. L’alterazione di archivi, di materiale primario e di verità si pone come sfida nel nostro secolo. Uma Breakdown usa l’arte gotica – ovvero l’esperienza del terrore, la violenza, l’amore e la paura – per connettere il pubblico a sensazioni intime che creano il desiderio di ricostruire. Nell’unire attraverso la distruzione, l’artista invita alla solidarietà radicale. Soprattutto, invito le giovani generazioni di questa Europa frammentata davanti al terrore, a spingere questo movimento.
ENGLISH VERSION
The FACT art space in Liverpool (UK) presents the work Earth A.D. 2 by the artist Uma Breakdown, until January 28, 2024. The reality in which we live is increasingly virtual, with an obsession with checking our mobile phone, being accessible and available to other people’s calls signaled by chosen music, at any time of the day. The technological world, as much as it brings innovation, has almost become an extension of the human body. This development of platforms has driven the rise to new identities.
The artist tells us about their world, where Gothic narratives are used to communicate political ideas, they tell us about their connection with time and space with the trans* community. Gothic narratives tell a story that is continuously destroyed and manipulated, and which therefore, almost like a video game, is communicated more easily online.
The exhibition space can be compared to the restroom of a video game, a place where the player can rest and collect the objects collected during the course of the game. Online, the artist presents Low Estate, a digital adventure game in which the objective is to arrive at a place called Dreadnought, in order to update the database found there, which contains historical information about the community that lives there.
Leaving the realm of video games, I invite you to reflect on the loss of information in a hyper-mediatized reality. The alteration of archives, primary material and truth poses a challenge in our century. Uma Breakdown uses gothic art – the experience of terror, violence, love and fear – to connect audiences to intimate sensations that create the desire to rebuild. In uniting through destruction, the artist calls for radical solidarity. Above all, I invite the young generations of this Europe fragmented in the face of terror, to push this movement.