Alla Fiera dell’Est un cinghiale mio padre comprò… Sì, è proprio un pò come nella canzone di Angelo Branduardi. E ciò che si sta facendo agli animali selvatici, ora tanto più con l’emendamento caccia selvaggia diventato legge, non servirà a risolvere un presunto problema.

A Mentana, in provincia di Roma, hanno iniziato già qualche giorno fa con la persecuzione della fauna selvatica, come ripreso in un video che ha fatto il giro della rete. Un cinghiale, reo di essere entrato nell’abitato, è stato braccato con mazze e cinghiate.

E’ il primo degli effetti dell’emendamento ribattezzato caccia selvaggia

Con questo emendamento nella legge di bilancio di fine anno (sì, proprio quella che dovrebbe trattare di fondi pubblici, Iva e bollette…) Fratelli d’Italia con il sostegno di Azione-ItaliaViva ha attuato subito quanto ha scritto nel programma di Governo del centrodestra. Più caccia per tutti.

Così da subito, e a seguito dei Piani di attuazione delle Regioni e un Decreto Ambiente-Agricoltura, con il cosiddetto emendamento caccia selvaggia si può sparare anche nei parchi e nelle aree urbane – è ripetuto per ben due volte nella nuova normativa – alla faccia della sicurezza e dell’incolumità pubblica ma con enorme giubilo per armieri e fabbricanti di cartucce.

Mah, si dice, si deve pur mettere riparo ai danni causati dalla fauna selvatica. Allora entriamo nel merito, chiarendo punto per punto tutte le criticità.

Il controllo cruento della fauna già esiste

Il cosiddetto controllo della fauna si poteva già fare anche con metodi cruenti, ai sensi della Legge 157 del 1992 e grazie a una modifica normativa del 2002 voluta dall’allora Presidente del Consiglio Berlusconi con i Ministri La Loggia e Alemanno.

Perchè allora stravolgere nuovamente la legge se non per aumentare la caccia sempre e ovunque? Il governo attuale è andato ben oltre quanto stavano già pensando i precedenti Ministri dell’Agricoltura Patuanelli e della Transizione Ecologica Cingolani, fermati l’estate scorsa solo dalla caduta del Governo Draghi, come racconta la Lav in questo articolo.

Il falso problema dei danni
agli agricoltori

Le perdite di semine e allevamenti nelle campagne, sono già recuperate con fondi pubblici. E’ lo scotto che deve pagare lo Stato al proprietario degli animali.

Sono troppo lente le procedure? Siano migliorate. E’ troppo poco il ristoro ottenuto? Sia aumentato

Certo è il caso di porsi qualche domanda in più se si scopre che le domande di ristoro si dimezzano quando, come è avvenuto nel grossetano, assieme al veterinario Asl gli accertamenti dei danni da lupo o ibrido vengono effettuati anche da un Carabiniere Forestale. E’ quanto si evince dalla Rendicontazione delle attività svolte nell’attuazione del Piano operativo unico Azienda USL Toscana Sud Est per l’anno 2019-2020, pubblicata sul sito del Senato.

Chi è il vero responsabile del sovrappopolamento di cinghiali?

Il numero dei cinghiali è di un milione circa secondo gli ultimi dati dell’Ispra, l’Istituto scientifico pubblico. Coldiretti invece parla di oltre due milioni e trecentomila. Perchè? E, poi, chi ha portato in Italia il più prolifico e grasso cinghiale ungherese negli anni ‘70 e ‘80 che ha soppiantato il più piccolo e meno ingombrante cinghiale italico? I cacciatori.

E perchè allora non li pagano loro i danni degli animali che loro stessi, per motivi di spiedo, hanno portato nel nostro Paese? E perchè si continua a tollerare la pasturazione e il rinsanguamento di questi animali da parte venatoria come testimoniano indagini degli organi di Polizia? 

Gli incidenti stradali non sono provocati dagli animali selvatici

Parliamo poi degli incidenti stradali: premesso che ogni vita va salvata, sapete secondo i numeri ufficiali, quanti sono quelli gravi causati da animali selvatici? Sono 164 su un totale di 118.298, 15 morti umani e 221 feriti su un totale, rispettivamente, di 2395 e 159.249, fonte Asaps. E’ importante questa precisazione, per dimensionare in giusta misura quella che è la vera emergenza, in questo caso, la velocità, l’uso di sostanze alteranti e la distrazione alla guida.

La soluzione è nella pulizia da rifiuti

Tutte le fonti scientifiche indipendenti, oltre a criticare l’emendamento della legge in questione, affermano che si può e si deve fare prevenzione, tenendo pulite le strade e le città e fare una seria raccolta differenziata dei rifiuti perchè i selvatici entrano nelle aree urbane non perchè gli stiamo simpatici ma perchè trovano cibo a buon mercato.

Allora perchè non evitare alla fonte tutto ciò? Perchè non aumentare le recinzioni nei luoghi più critici di possibile passaggio degli animali, a sicurezza nostra e loro? Perchè non incentivare il piccolo fondo sull’uso del farmaco contraccettivo già normalmente usato in NordAmerica e che nelle prossime settimane sarà provato in alcune zone di Campania e Lazio e qui proprio nella Riserva Presidenziale di Castelporziano dove le doppiette hanno solo fatto aumentare il numero degli ungulati?

L’incoerenza della caccia
al predatore del cinghiale

Gli stessi che sono favorevoli ad aumentare il periodo di caccia ai cinghiali (come se i tre, quattro mesi praticati fino al 2022 fossero stati pochi…) poi vogliono riaprire ai lupi l’abbattimento di questa specie super protetta, come ricorda Vera Risi in un nostro articolo. Eppure i lupi sono i primi predatori dei cinghiali. Lo dimenticano, Lo fanno apposta. Ed elevano il santino del cacciatore ecologo, una sana invenzione, che tutti dovrebbero ringraziare.

I piani che dovranno essere messi a punto da Regioni e Province Autonome saranno tutti portati davanti ai Tribunali Amministrativi, così come il Decreto che, poco dopo l’inizio della primavera, il Ministro dell’Ambiente Pichetto con il suo collega all’Agricoltura Lollobrigida (che si è intestato la paternità dell’emendamento caccia selvaggia) dovrà fare per attuare un piano quinquennale di interventi.

Scommettiamo? Queste ulteriori uccisioni di animali non serviranno a far abbassare il “dagli al cinghiale”, così come il “dagli al daino” e il “dagli” a qualche altra specie (fateci caso, sono specie o succulenti per le tavole oppure specie predatorie che potrebbero far diminuire le prede ambite dei cacciatori. Mai che ci sia un animale di un’altra categoria…) ma sapete perchè? Perchè gli abbattimenti così generalizzati, peraltro senza valutazioni scientifiche ecologiche che sono state spazzate via dall’emendamento in questione, sono quelli che una Regione di altro colore rispetto all’attuale Governo, la Toscana, pratica da anni.

Risultati? Continuano a lamentarsi che si dovrebbe cacciare ancora di più (non si capisce come e dove, dato che già lo possono fare sempre in quella terra) mentre gli stessi continuano a fare immissioni nell’ambiente di animali selvatici allevati, una contraddizione in termini. 

E così, mentre ambiente, biodiversità animali, sono entrati tra i provini fondamentali della Repubblica all’articolo 9 della Costituzione, meno di un anno fa, il Presidente Mattarella firma senza problemi la legge che comprende l’emendamento sulla caccia selvaggia (ora però speriamo in un intervento dell’Europa contro lo stravolgimento delle norme comunitarie). 

Alla fiera dell’Est, intanto riprende il circolo vizioso: si favoriscono le immissioni di animali non autoctoni, li si fa riprodurre, ci si lamenta della loro presenza, e infine li si uccide.

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