Tutti gli anni c’è questo problema o dubbio: se parlare o non parlare del festivalone. Non parlarne, astenersi, fa tanto chic. Parlarne invece sfiora la volgarità, visto i milioni di telespettatori che lo seguono spingendo gli inserzionisti a spendere tra i 30 e i 40 milioni di euro (incassati da Rai Pubblicità) per mettere in bella mostra i loro spot.
Quest’anno, COVID-dipendente, si discute come farlo, con la partecipazione del pubblico. Nell’ultimo mese si è parlato della nave messa a disposizione dallo sponsor Costa Crociere, ormeggiata davanti al porto di Sanremo, che dovrebbe ospitare a bordo il pubblico, tenuto sotto controllo sanitario e in sicurezza, per poi sbarcarlo ogni giorno sulla terraferma al Teatro Ariston blindato.

Polemiche a non finire. Perché il Festival di Sanremo sì e tutti gli altri no, perché nessun altro può fare spettacoli dal vivo in presenza di pubblico? Comune di Sanremo in agitazione, albergatori in rivolta, interrogazioni parlamentari… E poi come si fa a trasbordare il pubblico? V’immaginate la teoria di scialuppe, là, in mezzo al mar, che con ogni tempo dovranno fare la spola, più volte al giorno? Ecc., ecc., ecc.
Allora, siccome mi diletto a disegnare nell’aria e ho pure partecipato come consulente ed autore ad un paio di lontane edizioni del festival (molto più semplici, ma pur sempre macchinose, complesse), ho fatto un bel sognoI had a dream!
Il sogno è questo: su una nave da crociera come la Costa Smeralda ci possono stare 6600 ospiti, tra pubblico, artisti, staff del festival. Tutti là, in mezzo al mar, ormeggiati davanti a Sanremo, da due-tre settimane prima, a due settimane dopo, un mese. Comprese le trasmissioni che vanno in onda dal vivo durante e dopo il Festival.

Nessun trasbordo, tutti in sicurezza, tamponati, dalla nave non ci si sposta. All’interno di Costa Smeralda (lunga 337 m e larga 42) c’è un bel teatro, su due ponti: certo, è più piccolo dell’Ariston, il palco è diverso, ma è un teatro, poltroncine rosse, tutto come si deve. Si allestisce lì tutta la produzione; i mezzi Rai per le riprese e la regia mobile vengono imbarcati a Genova o a Savona, e via che si va. Spottone per Costa Crociere. Chissà quanto sarà contenta TIM, che sul festival ci mette una paccata di soldi.
Tutto in grande sicurezza, polemiche come prima, forse di più, forse di meno, basta che se ne parli; curiosità del pubblico a mille, che naturalmente noi intellettuali consideriamo tutti bifolchi ignoranti.

Consideriamo che di crociere musicali se ne sono già fatte: basta citare Cruise To The Edge, la famosa crociera nel Golfo del Messico, durante la quale suonano band e musicisti storici del progressive rock. Dal 25 al 30 aprile 2022 si terrà la prossima edizione di questa crociera sonora, con un elenco interminabile di partecipanti (ancora in via di definizione), una vera scorpacciata prog per gli appassionati, che salperà da Fort Lauderdale in Florida. In questi casi, si suona anche sui palchi allestiti all’aperto, mentre ai primi di marzo, a Sanremo, non mi sembra aria. Per quanto, con un po’ di fortuna primaverile, in una bella giornata di sole, con temperatura tiepida, vuoi mettere lo sfondo dell’orizzonte e del mare ligure blu in televisione? Altro che Ariston!

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