La storia dell’Occidente sta attraversando un ennesimo capitolo nero. Il conflitto in Ucraina ha dato una scotolata ad ognuno di noi, persone ovattate dai nostri comfort, dalle nostre futilità e dal nostro benessere così evidentemente precario.

Nonostante guerre e violenze avvengano ogni singolo giorno in giro per il mondo, il fatto che stavolta sia accaduto dietro casa, ad individui che condividono il nostro stesso stile di vita, con cui viene più spontaneo empatizzare, ha fatto sì che la mobilitazione generale fosse assai maggiore rispetto a quella di qualche mese fa per il conflitto israelo-palestinese o per la situazione in Afghanistan.

Mettiamoci poi che l’accesso ai principali social network (Telegram, TikTok, Twitter e Instagram soprattutto) ha fatto sì che il flusso di informazioni e immagini fosse continuo e senza mediazioni, tutti sono diventati possibili reporter e tutti sono stati travolti da questo fiume in piena visivo che non può non lasciare una traccia.

La traccia in questione si è concretizzata in diverse iniziative di fundraising. In particolar modo il mondo dell’arte si è mosso velocemente, soprattutto quello della musica. In Europa sono molte le organizzazioni e associazioni che hanno cercato di sfruttare il mezzo musica per supportare la causa. Indicherò a seguire alcune iniziative in programma e come poter partecipare attivamente.

La prima iniziativa che propongo è un evento importante organizzato da ITV, una rete televisiva indipendente britannica, in collaborazione con DEC, Disasters Emergency Committee, e Livewire Pictures.

Si tratta di un concerto di due ore che vedrà esibirsi artisti da tutto il mondo, la line up verrà pubblicata a breve, e che si terrà martedì 29 marzo e verrà presentato in streaming sul canale ITV e ITV Hub. Le donazioni a supporto della causa possono essere fatte tramite il sito, all’indirizzo dec.org.uk, oppure tramite SMS, scrivendo CRISIS al numero 70150, donando 10£.

Un’iniziativa differente è quella degli organizzatori dell’Atlas Festival, il più grande festival di musica dell’Ucraina. Si tratta di un evento che in teoria si tiene ogni anno a Kiev e che vede tra i propri ospiti artisti del calibro di Twenty One Pilots, Alt-J, Placebo and Two Door Cinema Club ed altri.

Data la situazione, il festival non si terrà e gli organizzatori hanno trasformato la location ad esso adibita in base di supporto umanitario, dove viene raccolto e distribuito ogni tipo di risorsa potenzialmente utile, dall’acqua ai guanti ai sacchiapelo.

Vlad Yaremchuk, il manager dell’associazione, consiglia, a chiunque abbia la possibilità e fosse interessato, di donare direttamente al Music Saves UA, che è un’associazione di raccolta fondi organizzata da All-Ukrainian Association of Music Events, di cui lo stesso Atlas fa parte.

Di eventi di fundraising in giro per l’Europa è pieno. Per dire, il weekend del 12 marzo ero a Berlino e lì la partecipazione alla causa è evidente anche solo girando per le strade: bandiere ucraine ovunque, manifestazioni continue e cartelloni indicanti ogni possibile tipo di evento per raccogliere fondi.

Io sono riuscita ad andare ad una serata organizzata in un centro culturale, in cui musicisti esordienti, fotografi e artisti di ogni tipo si son messi insieme per raccogliere un gruzzoletto da mandare in Ucraina. D’altronde in questo momento più che mai l’unione fa la forza e la partecipazione a qualunque tipo di iniziativa, grande o piccola che sia, è importante.

Ci tengo a segnalare Underground4Ukraine, che è un’associazione di fundraising basata sulle iniziative musicali, concerti, djset e quant’altro, rivolta principalmente a chi gli eventi li organizza. Partecipare è semplicissimo, bisogna solamente seguire i passi indicati sulla pagina dell’associazione.

In giro per il mondo, specialmente in Europa, sono moltissimi i collettivi e gli organizzatori di eventi che hanno deciso di unirsi per la causa ed iscriversi a Underground4Ukraine. Si contano più di 50 eventi e una quindicina di Stati partecipanti diversi. L’Italia non compare ancora tra le fila dell’organizzazione, ma speriamo che sia solo questione di tempo.

Come afferma il manifesto di Undergorund4Ukraine: “Art isn’t made to decorate apartments, but to move, to propel, to create new realities” e allora adesso più che mai, in una situazione di emergenza come questa, utilizziamo questo canale privilegiato per creare un aiuto, un supporto concreto a chi più ne ha bisogno.

In ultima battuta vorrei segnalare a chi fosse nei pressi di Roma come me, che mercoledì 23 si terrà al Monk No War, No Oppression. Stand Up for Ukraine, un concerto che vedrà uniti diversi elementi della scena musicale e artistica romana.

Si esibiranno Bartolini, Bouganville, Clavdio, European Vampire, Garage Gang, Gemello + Gemitaiz + Sine, Salò, WOW e a seguire ci sarà il dj set di Neel e Viuza. Tutto il ricavato dalla vendita dei biglietti e delle opere sarà devoluto all’associazione umanitaria www.savelife.in.ua/ e l’associazione OIPA per gli animali in pericolo in zone di conflitto.

In momenti come questi, in cui ci si sente osservatori impotenti, bisogna cercare di muoversi il più possibile dove concesso. La partecipazione di ognuno nel proprio piccolo è importantissima. Invito tutti ad informarsi sulle attività e gli eventi organizzati nelle proprie vicinanze e anche su quelli fruibili online, perché ce ne sono veramente a bizzeffe.

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