La Terra è un sistema fisico-chimico-biologico-sociale complesso, in perenne disequilibrio e alla ricerca continua di equilibri transitori. Mutabilità e irreversibilità sono principi alla base del suo funzionamento. Per garantire agli esseri umani una vita sicura sulla Terra è imprescindibile il rispetto degli equilibri naturali tra i diversi sistemi che la costituiscono.

La geoetica nasce come riflessione sui valori che sono alla base di comportamenti e scelte corrette nei confronti del sistema Terra. Il suo obiettivo è costruire consapevolezza rispetto alla necessità di un cambiamento nel modo di concepire e relazionarci al nostro pianeta e alla vita che esso ospita. Nata come punto di incontro tra le scienze della Terra, la sociologia, la filosofia e l’economia, la geoetica propone riferimenti di valore in grado di orientare verso soluzioni socio-economiche scientificamente definite, compatibili con il rispetto dell’ambiente e dei suoi processi, la difesa e la conservazione del territorio, la salute e la sicurezza delle comunità umane che su quel territorio vivono.

La geoetica si confronta con le più importanti emergenze globali (rischi antropogenici e naturali, sovra-sfruttamento delle geo-risorse, inquinamento e sue ripercussioni su clima e salute umana, riduzione della biodiversità, riscaldamento globale e cambiamenti climatici) e considera la corretta informazione ai cittadini e la promozione di attività educative e formative requisiti indispensabili per sviluppare in tutti consapevolezza e senso di responsabilità e per avviare la società verso un futuro in cui sia garantito uno sviluppo umano responsabile ed ecologicamente sostenibile.

La geoetica nasce dalla presa di coscienza che, solo in parte consapevolmente, la specie umana ha modificato irreversibilmente e sta continuando a modificare gli ambienti naturali e i territori in cui opera e vive, le loro caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, ma anche i tratti sociali e culturali che connotano oggi come nel passato i sistemi socio-ecologici. L’impatto degli interventi umani sugli ecosistemi produce profondi cambiamenti nel sistema Terra, influenzando a sua volta lo sviluppo economico e le prospettive sociali delle persone.

L’agente umano è al centro di un sistema di riferimento etico in cui coesistono valori individuali, sociali e ambientali, che sostengono le sue responsabilità, articolate in diversi livelli di interazione, domini dell’esperienza umana consecutivamente più ampi, complessi e intricati: il sé, il gruppo/i sociale/i di appartenenza (compresi quelli professionali), la società e le generazioni future, l’ambiente. Concetti come la prevenzione, la sostenibilità, l’adattamento, il territorio (inteso come sintesi di elementi naturali, socio-culturali, economici), la conservazione della qualità ambientale ed estetica della natura, l’educazione scientifica diventano valori di riferimento per l’agire geoetico.

La società è oggi chiamata ad affrontare un intreccio di problemi globali, che nei prossimi decenni dovranno divenire priorità assoluta per la scienza, il dibattito pubblico e il processo politico decisionale. Assicurare cibo, energia, materie prime e acqua a sufficienza per tutti, salvaguardare la salute umana, gestire le contrastanti esigenze del territorio, mantenere la qualità del suolo, dell’acqua e dell’aria, proteggere gli ecosistemi a livello locale e globale, conservare quanto più possibile biodiversità e geodiversità sono sfide strettamente interconnesse. Esse sono rese più complesse dalla crescita della popolazione umana, dai movimenti migratori e di inurbamento, dall’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, dal consumismo sfrenato delle società post-industriali e dalle massicce disuguaglianze in termini di ricchezza, salute, istruzione, diritti politici e accesso alle risorse. A questi problemi si può rispondere solo attraverso una condivisa azione di governance politica e sociale attuata a scala globale, che sia capace di disinnescare le minacce alla sicurezza e alla stabilità sociale che ne potrebbero derivare.

La Terra è ancora la nostra unica casa, il luogo in cui l’umanità dimora da sempre e dove le nostre future generazioni dovranno poter abitare in sicurezza e salute. Ne discende il nostro dovere di custodirla e l’imperativo etico di trasferirla alle generazioni future, garantendo loro uno spazio operativo sicuro. Rendere tutta la società più consapevole delle questioni globali e responsabilizzare l’azione di tutti, dai decisori politici, ai legislatori, dagli scienziati ai mass media, fino ai singoli cittadini può aprire la strada ad un umanesimo ecologico, che non si limiti a una prospettiva di sopravvivenza della specie vivente, ma apra le possibilità dell’“anthropos” a un futuro di autentica e consapevole unità di natura.

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