Guardate che cosa riesce a fare un gatto in meno di due minuti: Video

La delicatezza e la semplicità del tocco di questo gatto sulla testa di questo cucciolo di essere umano in lacrime si traducono in un potente regolatore dello stato emotivo del bimbo. Un piccolo tocco che innesca un processo, un contatto e un’interazione che aiutano il bambino a calmarsi. Le potenzialità che vengono dalla capacità degli animali di agire sul sistema emozionale umano sono davvero tantissime. Lasciamo momentaneamente da parte tutte le attività terapeutiche e riabilitative che impiegano attivamente un animale nel processo di cura (A.A.I.),discorso che affronteremo in un’altra occasione e addentriamoci nei piccoli, grandi regali che i nostri amici animali possono quotidianamente offrirci.

Parliamo, dunque, di emozioni. Centrali nella storia dell’esperienza e del pensiero, sono implicate in ogni evento umano e rivestono una grande importanza anche dal punto di vista evoluzionistico. Sono reazioni funzionali, che consentono alla specie umana di migliorare l’interazione con l’ambiente, anche quello interpersonale, aumentando la possibilità di sopravvivenza e di riproduzione. Potenzialità che ritroviamo già nell’etimologia. Emozione: dal fr. Émotion, der. da émouvoir = “mettere in moto, eccitare”, dal lat emotio, der. da un verbo che significava smuovere, commuovere.

Le emozioni sono profondamente radicate nel repertorio della nostra specie e si sono evolute a partire dalle forme più semplici, proprie di altri animali. Un meraviglioso filo rosso, dunque, che in qualche modo tiene insieme tutte le specie di questo pianeta. Per chi volesse approfondire la storia di questa evoluzione, consiglio il libro di Antonio Damasio: Lo strano ordine delle cose, edito da Adelphi.

Ogni emozione è specializzata nell’affrontare una determinata classe di oggetti e situazioni. Cercando di essere molto schematici, possiamo dire che ci sono di aiuto per dare valore a quello che sentiamo e sperimentiamo, per raccogliere informazioni sugli eventi che stiamo vivendo, per comunicare agli altri e influenzarne il comportamento, per organizzare e prepararci all’azione.

Insomma, una vera e propria bussola per orientarci fuori e dentro di noi. Ma la bussola deve funzionare bene, altrimenti ci porta verso direzioni sbagliate.

La capacità di riconoscere e regolare le proprie emozioni favorisce l’equilibrio psicofisico e il benessere ad ampio spettro, che, come ci ricorda l’OMS è molto più che la sola assenza di malattia. Al contrario, un deficit nella regolazione emotiva può favorire l’insorgere di disagi sia personali che relazionali e determinare la tendenza di alcune persone a liberarsi da tensioni emotive spiacevoli mediante comportamenti compulsivi o disfunzionali.

La capacità di regolare e modulare le emozioni è basata su due processi, uno di autoregolazione ossia la capacità di ogni sistema vivente di auto-organizzarsi controllando il livello di attivazione e l’espressività emozionale, l’altro di regolazione interpersonale ossia la capacità di utilizzare la relazione con gli altri per regolare le proprie emozioni. All’equilibrio e armonia tra questi due processi dobbiamo il successo delle nostre strategie.

L’interazione con gli animali può essere considerata una forma di regolazione interpersonale, là dove il contatto con gli animali, favorisce l’espressività di emozioni positive e funge da modulatore degli stati emotivi negativi. Il gioco, per esempio, nello scambio affettivo tra essere umano e animale, in quanto attività con emozioni a connotazione positiva, può rappresentare una strategia utile a modulare gli stati emotivi negativi. In generale, le interazioni di piacevolezza tra esseri umani e animali, se non riescono ad annullare gli stati affettivi negativi, sono senz’altro in grado di controbilanciare le emozioni negative riducendone l’intensità.

C’è un altro elemento da non sottovalutare nella interazione con gli animali, ed è l’aumento della produzione di ossitocina, il così detto ormone delle coccole, grazie allo scambio emotivo e anche tattile che avviene in questo contatto. L’ossitocina ha effetti sulla costruzione di legami sociali, interviene nella regolazione della risposta allo stress e intensifica le funzioni immunitarie.

Altri effetti positivi si possono avere grazie all’atmosfera di spensieratezza e giocosità che si viene a creare nell’incontro con l’animale. I cani e i gatti per esempio, tendono a fare cose o ad assumere comportamenti che ci appaiono terribilmente divertenti, riuscendo in questo modo a sollevare il nostro stato d’animo anche nei momenti più difficili. Anche per questo possono rappresentare un valido supporto per affrontare gli stati depressivi e, in genere, le flessioni del tono dell’umore.

Per concludere possiamo dire che se gli animali non possono risolvere i nostri problemi ci possono senz’altro aiutare ad affrontarli meglio.

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