Avrei voluto vedere la prima puntata del Festival di Sanremo ma, stanco e perduto, dopo un lungo viaggio su un treno per il Sud in ritardo di tre ore (il tempo non è andato perduto, ho letto il saggio collettivo Medial Disorders pubblicato da Inactual e mangiato lentamente un poetico cioccolato al pistacchio Lavarotti), arrivato a casa, dopo un nocino fatto a mano dalle suore, mi sono addormentato prima che iniziasse la diretta tv.

Tuttavia il festival di Sanremo l’ho sognato. Vi racconto il sogno. Partiamo dalle scenografie ispirate all’opera L’Italia libera di Renato Guttuso realizzata nel 1946. Che bella scelta – penso – Sanremo vuole celebrare gli ottant’anni dalla Liberazione e rendere omaggio ai Compagni dell’ANPI. E’ iniziato proprio bene questo festival. Ad accompagnare i titoli di apertura c’è Luigi Tenco con Li vidi tornare la versione censurata di Ciao amore ciao, una canzone antimilitarista che il festival di Sanremo dedica a Tenco per risarcire la sua morte ingiusta e quella censura che gli è forse costata la vita.

Sanremo e “Ciao amore ciao”

La scelta di questa canzone e soprattutto questa versione vogliono anche dimostrare l’impegno civile del festival contro la follia della guerra e la ferocia contro la popolazione civile di Gaza.

“Li vidi  passare vicino al mio campo/ ero un ragazzino/ stavo lì a giocare/ Erano trecento/ eran giovani e forti/ andavano al fronte/ col sole negli occhi/ E cantavano cantavano/ tutti in coro/ ciao amore ciao amore/ Avrei dato la vita/ per essere con loro/ dicevano “domani”/ “domani torneremo”/ Aspettai domani/ per giorni e per giorni/ col sole nei campi/ e poi con la neve/ Chiedevo alla gente/ quando torneranno/ la gente piangeva/ senza dirmi niente/ E da solo io cantavo/ in mezzo ai prati/ ciao amore ciao amore… ciao amore ciao”.

A presentare il festival c’è Mina, tornata dal vivo e in tv dopo cinquant’anni. E’ sempre la musa delle muse. Il foulard al collo, i grandi occhiali da sole e l’acconciatura ci fanno pensare ad un omaggio a Franca Rame. Saluta il pubblico, non legge nessun copione sui monitor, va a braccio. Presenta i cantanti. Novità di quest’edizione? Non c’è gara. Nessuna competizione. Niente premi. Solo musica. La vera grande musica italiana.

Gli artisti di questa edizione 2025

Francesco Guccini, Vasco Rossi, Gianna Nannini, Afterhours, Carmen Consoli, Ivano Fossati, Litfiba, CCCP, Eugenio Finardi, Roberto Vecchioni, Francesco De Gregori, Zucchero, Banco del Mutuo Soccorso, Paolo Conte, Radiodervish, Marlene Kuntz, Timoria, Eugenio ed Edoardo Bennato, Claudio Baglioni, Renato Zero, Mannarino, Antonella Ruggiero, Alice, Luca Carboni, Fabio Concato, Peppe Barra, Samuele Bersani, Stadio, Teresa De Sio, Almamegretta, Gino Paoli, Niccolò Fabi, Patty Pravo, Sergio Cammariere, Bluvertigo, Baustelle, Marlene Kuntz, Lina Sastri, Maneskin, Avion Travel, Vinicio Capossela, Dori Ghezzi con Cristiano De Andrè, 99 Posse e Adriano Celentano.  

Mina annuncia i tributi speciali a Paolo Benvegnù, Gianmaria Testa ed Erriquez dei Bandabardò ricordati da Petra Magoni con Finaz e Paolo Rossi e poi il tributo a Luis Bacalov ad opera di Paolo Fresu. Ospiti internazionali Nick Cave, Tom Waits e The Cure. Mina annuncia anche la presenza di altri ospiti: l’attrice Isa Danieli che reciterà una poesia di Eduardo De Filippo e Pippo del Bono con un omaggio a Pasolini.

Ci sarà anche Roberto Saviano, Zero Calcare, e Don Luigi Ciotti per parlare dell’attualità e impegno civile e Moni Ovadia per ricordare Gino Strada. Che coraggio questo Sanremo. Che grande edizione questo Sanremo. Sono stati anche donati cento posti in platea ai detenuti delle carceri liguri, altri cinquanta agli ospiti della Comunità di San Benedetto al Porto fondata da Don Andrea Gallo. Sbang! Sbang! Mi sveglio. Sento rumori e lamenti proviene dal piano di sopra. È la tv accesa sintonizzata su Rai Uno dove sta andando in onda il vero San Remo. Tappo le orecchie e mi rimetto a dormire. Ciao Amore Ciao.

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