Dal 30 marzo al 2 Aprile 2023 al Teatrosophia di Roma va in scena lo spettacolo Via Enrico IV 43, con Enrico Borello e Giorgio Santangelo, per la regia di Imogen Kusch.

È una notte buia di un giorno qualunque. Erri è alla guida e Hal, accanto a lui, deve fare i conti con un viaggio che non aveva previsto di fare. Da piccolo Hal voleva essere come Erri. Adesso Erri ha bisogno di Hal.

Ne parliamo con la regista Imogen Kusch, che ci racconta la genesi di Klesidra teatro e lo spettacolo che andrà in scena in questo piccolissimo teatro nel cuore di Roma, a piazza Navona.

Klesidra teatro è un marchio internazionale come nasce e grazie a chi?
Klesidra teatro nasce a Londra grazie alla collaborazione di Imogen Kusch (regista), Steffan Boje (attore) e Giuseppe Di Iorio (scenografo e lighting designer ) nel 1994. Klesidra nasce a Londra come Hourglass Theatre nel 1993 dall’incontro tra Imogen Kusch (regista), Steffan Boje (attore), Giuseppe Di Iorio (Designer). Dopo aver messo in scena diversi spettacoli e aver vinto lo Scotsman Award a Edinburgo con la versione inglese di “Maratona di New York” di E. Erba, nel 1999 Klesidra si trasferisce a Roma. Si uniscono alla direzione artistica Silvia Mazzotta (attrice), Francesca Olivi (attrice e regista), Giorgio Santangelo (attore) e inizia la collaborazione con i musicisti Andrea Mieli e Sergio Ferrari che comporranno le colonne sonore originali dei successivi spettacoli. Negli anni successivi la grande attività di sperimentazione e la collaborazione con attori come Alessandra Roca, Raffaella d’Avella, Gianluigi Fogacci, Hossein Taheri e tanti altri, contribuiscono alla crescita dell’ensemble. I testi messi in scena dalla regista Imogen Kusch spaziano dalla drammaturgia inglese, americana e italiana ad adattamenti di testi esistenti, rielaborati e sviluppati dalla compagnia. Nel 2003 va in scena “Gli amanti del nuovo mondo” agli STUDIOS di Roma. Nel 2005 Klesidra vince il bando Cultura 2000 della EU con il progetto “Could Faust dis-invent the A-bomb?’” e produce lo spettacolo “Faust a Hiroshima” in scena a Stoccolma, Londra e Roma; il progetto include anche: l’intervista al Premio Nobel per la Pace Josef Rotblat; laboratori a Roma, Londra e Stoccolma; 3 docu-film sulla “coscienza dello scienziato” e la proiezione del cortometraggio “Dear Professor…” in occasione del Summit dei Nobel per la Pace 2006 al Campidoglio di Roma. Parallelamente alla produzione artistica, nel 2004 Klesidra fonda, insieme al neurologo Nicola Modungo, la ONLUS “Parkinzone” un’attività di teatro-terapia per pazienti affetti dal morbo di Parkinson ed altre malattie neurodegenerative. Nel 2010/2011 prende vita il progetto “Donne per Shakespeare” con la messa in scena di “Cymbeline” e de “Il racconto d’inverno” con sole attrici donne anche nei ruoli maschili. Tra il 2012 e il 2014 Klesidra si aggiudica altri 2 bandi europei di scambio ed educazione permanente (“Peace Acts” e “Beyond reason”): i conseguenti viaggi in Austria, Romania, Ungheria, Estonia e Inghilterra, l’incontro e lo scambio con musicisti e teatranti di questi Paesi sono ulteriore occasione per arricchire il bagaglio artistico della compagnia. Nel 2015 Klesidra si ripropone con Shakespeare e sviluppa il testo “La tredicesima notte” tratto da otto opere del Bardo in scena a Roma (al Teatro Sala Uno e all’aperto in occasione dell’estate Romana) a Viterbo (al Mat e successivamente al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università). Klesidra è una compagnia di attori, musicisti, danzatori, autori, registi e tecnici nella quale ciascuno contribuisce con il suo mestiere e il suo talento. L’apertura verso altre culture e lingue è fondamentale. Obiettivo del nostro lavoro è far sì che il teatro abbia un’utilità e porti il pubblico a riflettere e a includere la poesia nella propria vita affrontando e riflettendo su temi umani, politici ed etici.

Avete come obiettivo portare la poesia nel quotidiano: in che forma?
La poesia vuol dire fermarsi su piccoli dettagli delle nostre vite che magicamente si trasformano in poesia, quindi è anche un invito alla lentezza e all’osservazione.

Due parole sul testo…
Il testo l’ho scritto io in collaborazione con vari attori, facendoli improvvisare su temi che volevo esplorare.

Come ha lavorato nella direzione degli attori?
Dirigere gli attori mi viene naturale, spingerli sempre più a fondo nell’indagare la psiche e l’inconscio dei personaggi.

Cosa vorrebbe comunicare nella narrazione di questa relazione poco indagata come zio nipote?
E’ la storia dello ‘zio preferito’, quello che ci fa scoprire cose vietate, che ci porta a esplorare mondi misteriosi fin da bambino. Ed è anche il confronto tra due generazioni.

Dal 30 marzo al 2 Aprile 2023 al Teatrosophia di Roma – via della Vetrina 7 – scritto e diretto da Imogen Kusch, interpretato da Enrico Borello e Giorgio Santangelo. Costumi di Michela Marino, scene di Federica Luciani.

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