“Le donne in questo Sanremo avevano delle canzoni incredibili e quindi ci sono rimasto molto male vedendo che nella cinquina finale non c’era nessuna donna. Evidentemente dobbiamo ancora andare avanti e cambiare delle cose in questo Paese”.

A dirlo è il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, Marco Mengoni, durante la conferenza stampa seguita alla sua vittoria nella competizione canora più seguita e discussa d’Italia.

Passata ormai la sbornia sanremese possiamo tornare a riflettere su queste parole, pronunciate da uno dei musicisti più venduti e streammati dell’industria musicale italiana e andare ad approfondire.

I numeri ci dicono che le parole di Marco Mengoni hanno un serio fondamento in quell’onnipresente gender gap che non risparmia nemmeno il mondo della musica.

Basti guardare ai numeri, relativi al 2022 resi noti da Spotify, la più grande piattaforma di streaming audio del mondo.

Le donne rappresentano il 14,1% del totale degli artisti presenti nelle classifiche ufficiali della musica in Italia. In cima alle classifiche italiane, meno di un artista su cinque quindi è donna.

Il report di Spotify, anche in questo come in altri campi, apre però a un cauto ottimismo spostando lo sguardo sulle nuove generazioni che apprezzano generi musicali fluidi e che premiano le nuove artiste che, sempre più spesso, sono anche autrici dei loro pezzi ed è così che il numero delle musiciste under 30 in classifica sta, fortunatamente, crescendo in modo costante negli ultimi anni.

La community che combatte
il gender gap

A combattere in prima linea la battaglia contro il gender gap nella musica italiana e in tutti i ruoli dell’industria è scesa in campo, dal 2021, Equaly, la community composta da cantautrici, interpreti, musiciste, producer, foniche, tour manager, direttrici di produzione, addette stampa, promoter, product manager, licensing manager, studentesse che vogliono unirsi per fare rete e per far sentire la loro voce contro la discriminazione di genere all’interno del music business.

Equaly si occupa, tra l’altro, di arricchire la narrazione del settore musicale che racconta il solo genio maschile, dando più risalto alle professioniste e alle artiste attraverso incontri, conferenze, line up di festival e rassegne, aumentare la consapevolezza sul significato della parità di genere, smontando gli stereotipi specifici legati all’industria.

Inoltre si punta a infrangere il soffitto di cristallo aumentando il numero di donne con un ruolo decisionale in tutti i campi dell’industria musicale e a combattere la violenza di genere nel settore.

Un’iniziativa che, venendo dall’interno del settore, può sicuramente aiutare a far crescere una nuova consapevolezza per superare stereotipi e discriminazioni e raggiungere una concreta parità anche nella musica.

Condividi: