Laura Ingalls Wilder non è solo un personaggio di una serie televisiva, ma una donna realmente esistita i cui libri, recentemente tradotti in italiano, raccontano la dura vita dei coloni americani.
Impossibile dimenticare la sigla del telefilm La casa nella prateria dove una bimba corre a perdifiato giù per il pendio di una collina fiorita accompagnata da un lieto sottofondo musicale. Non tutti sanno però che quel telefilm è tratto da una serie di libri per ragazzi scritti dalla vera Laura Ingalls Wilder.

Negli Stati Uniti questa collana è stata letta da migliaia di scolari desiderosi di conoscere le peripezie vissute dai primi coloni che hanno viaggiato nel paese in cerca di una terra fertile dove stabilirsi.

Laura nacque nel 1867, da Charles e Caroline Ingalls nella loro capanna di legno appena fuori di Pepin, Wisconsin. Il padre, desideroso di spostarsi ad ovest, fece vagare la famiglia (moglie e cinque figli) per tutto il paese: Kansas, Minnesota, Iowa, Dakota.

La serie televisiva mostra una versione edulcorata della vita dell’epoca. Nel primo libro, La casa nella prateria, si racconta ad esempio di quando veniva macellato il maiale, evento tanto atteso dai bambini, in quanto veniva loro donata la sua vescica; questa, opportunamente gonfiata e legata, diveniva una palla con cui giocare. Ai nostri tempi è inconcepibile pensare che una disgustosa frattaglia possa trasformarsi in attimi di pura gioia infantile!

Indicativo anche l’episodio raccontato ne Il lungo inverno, dove una mattina le bambine si svegliano al suono della vanga del padre che spala il cumulo di neve sopra il loro letto. Una tempesta di neve – che segnerà l’inizio di un inverno durato ben nove mesi – aveva ricoperto completamente le case e i fiocchi ghiacciati, spinti dal forte vento, erano penetrati nelle fessure del tetto seppellendo interamente le sorelle.

Laura a quindici anni si diplomò come maestra ed andò ad insegnare in una scuola molto distante da casa. Il suo intento era quello di supportare la famiglia e collaborare al mantenimento della sorella Mary – divenuta cieca – presso un istituto per non vedenti.

Un amico di famiglia, Almanzo Wilder, andò spesso a prenderla e portarla a casa per le visite del fine settimana. Fu durante quei tragitti che sbocciò il loro amore.
A diciotto anni Laura Ingalls Wilder convolò a nozze e diede presto alla luce due bambini; Rose prima e poi un figlio che morì tragicamente a un mese dalla sua nascita.

Non molto tempo dopo Almanzo contrasse la difterite e rimase parzialmente paralizzato. A peggiorare le cose, nel 1890, la casa dei Wilders fu rasa al suolo. Fu un periodo molto duro per la famiglia.

Dopo quattro anni di deriva da un luogo all’altro, nel 1894 i Wilders comprarono un terreno di 200 acri nel Missouri. A Rocky Ridge Farm costruirono una fattoria, allevarono bestiame e iniziarono un’attività agricola.

Nel 1910 la figlia dei Wilder, Rose Wilder Lane, divenuta reporter del San Francisco Bulletin, incoraggiò sua madre a scrivere della sua infanzia, ci vollero ben venti anni affinché la fortunata collana potesse vedere la luce.

Laura non volle mai cedere i diritti televisivi – cosa che avvenne solo dopo la sua morte – e spese invece gli ultimi anni della sua vita a corrispondere con i bambini delle scuole che erano affascinati dalla sua vita da pioniera.

La casa di Laura Ingalls Wilder
è ora divenuta un museo

Laura Ingalls Wilder non è una donna fenomenale, la sua vita è stata simile a quella di tante altre pioniere, però lei ha il merito di essere riuscita a trasmettere ai posteri l’eco di una vita lontana.

A suo modo è stata una sopravvissuta, i suoi novant’anni di vita sono stati pregni di fatica, dolore, separazioni e ripartenze, mentre amore e fede sono state il suo grande sostegno.

Accanto all’amato marito è entrata nel nuovo secolo abbracciandone la modernità, senza mai dimenticare di aver attraversato il paese su un misero carro con la copertura di tela e di aver dormito sotto le stelle sognando una destinazione fissa e confortevole.

Suggerisco di leggerne i libri che, sebbene scritti semplicemente, contengono spunti di riflessione ancora attuali. Oppure, se volete farla grossa, andate di visitare il suo museo situato a Mansfield, nel Missouri.

Laura Ingalls Wilder è stata una vera eroina degli spazi infiniti americani.

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