La rappresentatività delle donne transgender nel cinema: 2 film speciali
La scarsa rappresentatività delle donne transgender nel cinema va superata per costruire un immaginario più inclusivo. Due registi fanno da pionieri in questa direzione.
La scarsa rappresentatività delle donne transgender nel cinema va superata per costruire un immaginario più inclusivo. Due registi fanno da pionieri in questa direzione.
Personal Margò vuole essere uno spazio di condivisione. Attraverso film, spettacoli, libri ed eventi culturali ci addentreremo in un mondo in T (transgender n.d.r.). Come è percepita e rappresentata la comunità transgender dai media e soprattutto nel cinema?
Essere una donna, una donna artista e soprattutto una donna transgender nel cinema italiano e non solo è stata una condizione spesso strumentalizzata ed utilizzata in quanto stereotipo.
Quello che più mi ha segnata profondamente, e delle volte ferita nella mia adolescenza, è vedere come questa immagine sia stata troppo spesso associata ad un sentimento di derisione attraverso dei ruoli fissi e stereotipati ma soprattutto attraverso delle macchiette spesso interpretate da uomini cis-etero che utilizzavano il travestimento femminile per creare personaggi comici di dubbio valore.
Occorre riappropriarci delle narrazioni, farle nostre, per costruire un immaginario più inclusivo, sincero e rappresentativo.
Su questo tema vi voglio parlare di un film che è stato un po’ uno spartiacqua nella storia del cinema italiano, Mary per sempre, di Marco Risi. Un film ancora estremamente avanguardistico.
Ma c’è anche un altra pellicola straordinaria sul tema delle donne transgender, un film cileno del 2017. Ecco, vi dirò perché questi due film possono essere considerati due capisaldi… Seguite il mio video.