A un esperto di vulcani capita di viaggiare e viaggiando di conoscere luoghi e storie di cui molti non sospettano nemmeno l’esistenza, eppure sono legati a doppio filo alla nostra quotidianità e alle nostre abitudini: ad esempio perché è da lì che provengono le materie prime di cui sono fatti i nostri beni di consumo, o viceversa è lì che vanno a finire gli scarti di cui noi ci sbarazziamo.

NYMBY e sostenibilità, soluzione comoda da trasferire altrove

Potrebbe accadere, e di fatto continuamente accade, che quando non vogliamo qualcosa nel cortile di casa nostra – quanti di noi hanno sentito l’acronimo NIMBY? – la soluzione più comoda e frequente sia trasferire questo scomodo qualcosa lontano dai nostri occhi, nel cortile di casa altrui. Ad esempio certe attività estrattive ad altissimo impatto ambientale, che il nostro blogger Guido Giordano ha visto svilupparsi trasformando e stravolgendo la Puna argentina, uno degli ecosistemi più unici e spettacolari della Terra.

Se è vero che queste attività sono indispensabili alla sopravvivenza della specie umana, dobbiamo trovare il modo di farle diventare sostenibili davvero, cioè per tutti su scala planetaria. Rendere più etiche le filiere produttive si può, a condizione che diventiamo tutti più consapevoli, più responsabili e più pronti a farci carico anche di problemi che non ci toccano (apparentemente) in prima persona.

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