1 Una donna non si tocca
nemmeno con un fiore

Non si fanno gerarchie tra i corpi più o meno adatti alla violenza perché nessun corpo nasce adatto alla violenza, non è nel DNA degli esseri umani: la violenza s’impara. Allo stesso modo, mettere chiunque in una specie di teca di vetro affinché sia intoccabile non è molto diverso dal metterlo in una prigione. Non toccare le donne nemmeno con un fiore è una scelta gerarchica e non una caratteristica di genere: per questo, generalizzare per generi è sempre sessismo.

2 Sei una donna con le palle

Tra i tanti modi di esprimere apprezzamento per una donna, questo è certamente tra i più sbagliati. Se sei capace di apprezzare la volontà, il carattere, la tenacia, il sangue freddo di una donna solo applicandogli i genitali che non ha, evidentemente pensi che quelle caratteristiche caratteriali siano insolite o impossibili per il suo genere, e tipiche di un altro (il tuo?): è sessismo.

Però, guidi bene per essere una donna!

Lo stupore perché un esemplare di un genere compie operazioni che non abbiamo mai visto fare dice più su di noi che su di lei. Se non hai mai visto donne fare bene certe cose, è perché conosci poche donne in grado di farle o perché non le sai giudicare, e non perché la natura le fa incapaci. Crederle inadatte a qualcosa per natura, è sessismo.

Parlare a chiunque del suo corpo senza avere espressamente chiesto se lo vuole o fa piacere, è sessismo. Non è questione di garbo, ma di potere: infatti anche dire

4 Abbèllaaaa!

5 Come sei sexy vestita così!

è lo stesso identico sessismo di prima, solo detto più educatamente. Rimane comunque l’abuso di parlare del corpo altrui senza consenso: è sessista. Prima di replicare indispettiti, rileggete la parte senza consenso: il difficile è lì, non nel complimento, il difficile è capire chi ha il privilegio di giudicare i corpi altrui.

6 La nostra bella segretaria
ora ci porta i caffè

La bellezza non serve a portare i caffè, né a fare qualsiasi altro lavoro per cui non è uno strumento. La bellezza cui si accenna in frasi del genere non è parte del lavoro di nessuna, ma del potere di chi è superiore su chi è inferiore in una gerarchia. Essere decorativi come una carta di parati o un vaso Ming è una scelta di chi vuole una certa carta da parati o apprezza lo stile di alcuni vasi, non di chi funge da decorazione. Quel potere di scelta, in questo caso, usa il sessismo.

7 Fallo tu, voi donne siete più brave

Non ci sono doti naturali che rendono le donne, né gli uomini, naturalmente più capaci in qualcosa. Discriminare le qualità secondo il genere, come dare mansioni e compiti a seconda del genere, è sessismo. Anche in questo caso, prima di replicare stizziti, notate che la parte violenta della frase è voi donne e non fallo tu.

Mamma lavoratrice, che brava!

Essere madre non è un titolo di merito, è – dovrebbe essere – una scelta esattamente come lavorare. Questo complimento ratifica quanta fatica sia chiesta solo alle donne per essere contemporaneamente genitrice e lavoratrice, con intorno una società del tutto indifferente alla loro condizione e alla disparità di sobbarcarsi quasi per intero le difficoltà di scelte dipendenti anche da altri. Essere indifferenti a questa palese disparità è sessismo.

Meno male che tu ti ricordi tutto,
che memoria!

Le donne non hanno capacità multitasking nel codice genetico né per grazia divina; il loro è allenamento a sopravvivere sotto carico mentale, dovuto a chi divide con loro spazi e tempi ma raramente i compiti. Complimentarsi senza accorgersi della disparità che c’è sotto, come nel caso precedente, è sessismo.

Questo non è un posto per una donna.

Non ci sono posti per donne e posti per uomini, ma possibilità di esercitare volontà e diritti e impossibilità di farlo. Cantieri, campi di calcio, pescherecci, ring, miniere, consigli di amministrazione, autodromi, attualmente non sono luoghi maschili, sono luoghi di discriminazione sessista. Prima di rispondere con “ma anche le donne fanno…” ricordate che fare qualcosa non vuol dire sottrarsi ai pregiudizi o ai luoghi comuni relativi a quelle attività.

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