Oggi voglio parlarvi di una donna che ho citato anche nel mio ultimo romanzo, Quel che tornò di noi, una donna di cuore che seppe capire e alleviare il grosso trauma vissuto dai reduci della prima guerra mondiale.

Sto parlando di Anna Coleman Ladd, una creativa donna americana nata a Filadelfia nel 1878. Nella sua vita scrisse romanzi e dipinse quadri, ma a renderla veramente famosa fu il talento e la manualità trasmessigli dal padre scultore.

Gli orrori della guerra

Ad inizio ‘900 mise su famiglia con un medico di Boston, Maynard Ladd, col quale ebbe due figlie. La guerra si mise però in mezzo e cambiò per sempre le loro vite. Anna seguì il marito a Parigi, dove lui prestava servizio per la Croce Rossa e lì scoprì gli orrori del fronte e i conseguenti devastanti segni lasciati sui volti dei giovani soldati. Il marito salvava loro la vita, ma nulla poteva per risistemare i tratti somatici severamente compromessi.

Un mutilato francese prima di indossare la maschera realizzata da Mrs. Anna Coleman Ladd, della Croce Rossa americana – Photo by Library of Congress on https://www.loc.gov/

I soldati rientravano a casa traumatizzati nel fisico e nello spirito, impossibilitati a condurre un’esistenza normale, Anna Coleman Ladd capì che poteva usare il suo talento artistico per restituire loro una parvenza di normalità. Per questo motivo fondò a Parigi un laboratorio di maschere facciali dove, sulla base delle vecchie foto dei pazienti, creava delle maschere che assomigliassero il più possibile alla loro fisionomia pre-deturpazione.

Anna Coleman Ladd restituì umanità ai reduci

Dopo aver fatto un calco in gesso del viso, Anna Coleman Ladd realizzava la protesi facciale con del rame zincato sottilissimo. Per creare un effetto ancor più veritiero, la Coleman Ladd dipingeva la maschera direttamente sul visto del paziente, così da poter trovare la giusta tonalità. I baffi e le sopracciglia invece erano riprodotti utilizzando capelli veri.

Non fu mai pagata per il suo lavoro, creò 185 maschere donando un poco di vita normale agli uomini offesi in volto.

Lo Stato francese nel 1932 conferì ad Anna Coleman Ladd la più alta onorificenza, il titolo di Cavaliere della Legion d’Onore. Questo premio, benché importante, non supererà mai la gratitudine degli uomini a cui aveva restituito, con molta umanità, un volto guardabile.

Il libro Fili di rame e d’amore. Dal diario inesistente di Anna Coleman Ladd di Michele Caccamo la racconta con poetico romanticismo, sottolineando il valore dell’estetica nella vita.

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