Nasce “Orbita”, la stagione della danza contemporanea: fino al 17 maggio a Roma
Orbita è la prima stagione di danza contemporanea, in programma a Roma, che mette in luce i conflitti e le complessità del corpo di domani.
Orbita è la prima stagione di danza contemporanea, in programma a Roma, che mette in luce i conflitti e le complessità del corpo di domani.
Evocativo ma concreto, Orbita – Diafanie. Materia e luce è il titolo della prima stagione dedicata alla danza contemporanea. Con una programmazione interamente curata da Valentina Marini (già direttrice generale di Spellbound Contemporary Ballet e direttrice artistica del festival Fuori Programma) e realizzata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound, fino al 17 maggio 2023, la neonata Orbita calca i palcoscenici del Teatro Palladium e del Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma e scopre e balla venti spettacoli, cinque in prima romana e quattro in prima nazionale, e quattro focus autoriali, tre residenze artistiche e un film e una serie di incontri con gli autori.
Protagoniste le grandi compagnie italiane della contemporaneità, con incursioni della danza internazionale: Virgilio Sieni, Abbondanza Bertoni, Roberto Castello, Michela Lucenti, Michele Di Stefano e Mauro Astolfi Bassam Abou Diab dal Libano, Masoumeh Jalalieh dall’Iran, Michael Getman da Israele e Caroline Shaw con Vanessa Goodman dal Canada, per la prima volta in Italia e a Roma, insieme a Marcos Morau con il debutto nazionale del nuovo spettacolo dello spagnolo e il ritorno a Roma di Un poyo rojo, lo spettacolo fenomeno franco-argentino.
Dopo la prima romana di Nothing (10 gennaio), di Michela Lucenti con Balletto Civile, il primo focus autoriale è dedicato alla Compagnia Abbondanza Bertoni: il 20, 21 e 22 gennaio al Teatro Palladium presenta – in prima romana – Doppelgänger, spettacolo Premio Ubu 2021.
Al Teatro Biblioteca Quarticciolo va in scena C’è vita su Venere, un solo sulla relazione fra il corpo femminile e il tempo. Il 21 e 22 gennaio, nello stesso teatro, è la volta di Unknown woman eTrust, di Mauro Astolfi/Spellbound Contemporary Ballet: rispettivamente un racconto della collaborazione artistica ventennale fra il coreografo e la danzatrice Maria Cossu e un duetto sulla fiducia reciproca, interpretato dalla stessa Cossu e da Giuliana Mele, altra storica interprete della compagnia.
Ancora al Teatro Biblioteca Quarticciolo, il secondo focus autoriale, dedicato al coreografo libanese Bassam Abou Diab che, al termine di una residenza artistica, il 3 e 4 febbraio presenta due coreografie: Pina My Love, indagine sui meccanismi di difesa messi in atto da un corpo sottoposto a torture e prigionia, e Under the Flesh, che indaga il corpo in un contesto di guerra. Il focus si conclude con la proiezione del film The Odor of the Elephants After the Rain, del franco-libanese Maqamat Omar Rajeh.
Virgilio Sieni – tra i più grandi maestri della danza contemporanea italiana – è al centro del terzo focus autoriale, nato dalla collaborazione fra Orbita/Spellbound e Fondazione Musica per Roma.
Il 9 febbraio presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone nell’ambito del festival Equilibrio, va in scena con Le tue labbra/Sul Cantico dei Cantici, con le musiche eseguite dal vivo al contrabbasso da Daniele Roccato. Il 10 febbraio, Satiri -’ultima creazione del coreografo toscano – è invece in scena al Teatro Palladium, con musica eseguita dal vivo dalla violoncellista e cantautrice irlandese Naomi Berrill.
Il 17 febbraio, al Teatro Biblioteca Quarticciolo, la prova aperta di Sfera, fra le ultime creazioni del gruppo mk guidato dal Leone d’Argento alla Biennale di Venezia Michele Di Stefano, in residenza nei quattro giorni precedenti.
L’ultimo focus autoriale è dedicato a Poyo Rojo, il collettivo che ha creato Un poyo rojo, spettacolo comico e commovente, nato nel 2008 nella periferia di Buenos Aires (coproduzione franco-argentina di Alfonso Baron, Hermes Gaido, Nicols Poggi e Luciano Rosso con 1400 repliche in più di 30 paesi), in scena al Teatro Palladium il 7 marzo. Lì, l’8 marzo, il focus prosegue con la prima romana di Dystopia, altra creazione di Poyo Rojo.
Il 18 e 19 marzo sono in programma due repliche, al Teatro Palladium, di Shoes On dell’artista napoletana Luna Cenere, associata al Centro Coreografico Korper. Il 31 marzo, ancora una volta al Palladium, la prima nazionale di Los Perros del coreografo spagnolo Marcos Morau, interpretato dal collettivo Led Silhouette: una riflessione sui corpi fragili di fronte all’iper-digitalizzazione del mondo contemporaneo; e con If You Were a Man di Mauro Astolfi/Spellbound Contemporary Ballet, uno studio per quatto corpi maschili su una profonda riprogrammazione dell’ascolto.
Roberto Castello, tra i padri della danza contemporanea italiana, più volte Premio Ubu, il 21 aprile è al Teatro Palladium con uno dei suoi lavori più celebri, In Girum imus nocte et consumimur igni, creazione del 2015 firmata insieme al collettivo ALDES: uno spettacolo peripatetico notturno, fra danza, teatro e cinema.
A maggio, quattro appuntamenti: al Teatro Biblioteca Quarticciolo, dopo la prova aperta (5 maggio) di Lingua_da Claude Cahun di Alessandra Crsitiani al termine di una residenza artistica, in prima nazionale arriva (6 maggio) di B-Or Der della coreografa e artista multidisciplinare iraniana Masoumeh Jalalieh, una performance sui concetti di confine e di libertà.
In prima nazionale, il 7 maggio, anche Songs & Borders dell’israeliano Michael Getman, frutto della collaborazione internazionale fra diversi artisti e intellettuali di diversa estrazione culturale e religiosa provenienti da Israele, Siria, Libano, Germania e Norvegia.
Chiude questa prima stagione, il 17 maggio al Teatro Palladium, Graveyards and Gardens, in prima nazionale. La performance installativa collaborativa della compositrice canadese Caroline Shaw e dalla coreografa Vanessa Goodman che riflette sulla memoria come processo di ricostruzione dell’identità e del corpo.
La stagione della danza viene e va, e Orbita, con un programma di residenze artistiche e incontri con gli autori, coinvolge il pubblico con un archivio mobile, un atlante di riflessioni che esplodono per mettere in luce i conflitti, le diversità, le complessità, tratteggiando una sorta di manifesto utopico sul corpo di domani. Che, tra materia e luce, si impone sulla scena come sostanza permeata da questioni geopolitiche, sociali, pulsioni desideranti e ribelli.
PROGRAMMA QUI
LUOGHI
TEATRO PALLADIUM // piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma
TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO // via Ostuni, 8 – Roma
INFO E PRENOTAZIONI
UFFICIO STAMPA